Clienti vicini e senza mascherina Sigilli immediati al disco King’s

/ jesolo
Chiuso per cinque giorni il King’s. Norme anti-covid non rispettate: giovani senza mascherina e assembramenti. La chiusura avvenuta ieri mattina alle 6, dopo il controllo delle forze dell’ordine nel cuore della notte, anticipa di mezza giornata la decisione del Governo di chiudere le discoteche su tutto il territorio nazionale. I contagi sono in continuo aumento, soprattutto tra i più giovani.
Il controllo al King’s è stato interforze e ha riguardato più settori della gestione del locale. Le uniche infrazioni hanno riguardato la sicurezza sanitaria in materia di anticovid. Quindi all’alba, quando il locale era chiuso, in commissariato è stato notificato l’atto con il quale veniva applicata la pena accessoria di cinque giorni di sospensione a partire da ieri.
Oltre alla sospensione della licenza i gestori dovranno pagare una sanzione di 239 euro.
«Abbiamo fatto tutto il possibile per far rispettare le norme anti-covid. Basti pensare che proprio per far rispettare l’obbligo della mascherina avevamo usato 40 uomini della sicurezza per le 800 persone entrate. C’erano dei ragazzi senza mascherina e poi anche qualche assembramento. Noi abbiamo, ripeto, fatto il possibile» sottolinea Alex Visentini, uno dei tre soci che gestiscono il locale «Il controllo è stato tranquillo e ci hanno comunicato la sospensione al mattino quando abbiamo chiuso, per cui con i clienti non ci sono stati problemi. Lungi da noi voler polemizzare sulla chiusura. Davanti a una pandemia, a problemi di sicurezza sanitaria non c’è nulla da dire. Un discorso va fatto sui giovani. Spesso è più difficile far capire di indossare la mascherina agli adulti che ai ragazzi. Comunque ora è arrivata la decisione a livello nazionale, quindi ogni ragionamento locale non ha senso. Quest’anno è andata così, abbiamo lavorato due mesi e alla fine poteva anche andare peggio. Di certo ora i locali chiudono, ma ci saranno grossi problemi non solo per noi, ma soprattutto per chi ci lavora».
« Come sono stati sostenuti economicamente altri settori, devono farlo anche per noi. E in particolare per le migliaia e migliaia di famiglie che vivono grazie all’industria del divertimento. E anche all’indotto. Poi in certe località come Jesolo e la Riviera romagnola, per fare degli esempi, i turisti arrivano anche perché ci sono i locali», conclude Alex Visentini.
Per le località turistiche, ma anche per i centri cittadini, il giro di vite del Governo riguarda anche la “movida”. Infatti con la decisione di ieri pomeriggio il Governo impone non solo la chiusura delle discoteche, ma anche l’obbligo dell’uso della mascherina all’aperto e il divieto di assembramenti dalle 18 alle 6 del mattino negli spiazzi, negli slarghi e davanti a bar e locali. L’ora dello spritz torna ad essere blindata. Già le forze dell’ordine pensano ai presìdi . —
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