Cognomi stranieri in Veneto, è boom nelle piccole città

Analisi dell'Anci, nei grandi centri tengono i cognomi tradizionali: Padova va a Schiavon, Venezia a Vianello, Treviso a Pavan
Una veduta aerea di Prato della Valle
Una veduta aerea di Prato della Valle

PADOVA. Veneto dalla doppia faccia, secondo l’analisi della diffusione dei cognomi di origine straniera condotta per conto dell’Anci da parte del docente di Onomastica dell’università di Roma Tor Vergata Enzo Caffarelli. Nei grandi centri, tengono le posizioni fino al trenta-quarantesimo posto i cognomi tradizionali: è primo il classico Schiavon (Padova), Vianello seguito da Scarpa (Venezia) e Pavan, con un testa a testa tra Zanatta e Visentin a Treviso. Anche a Verona si mantengono in testa Pavan, Zanatta e Visentin, per ordine di diffusione.

Però il cognome di origine dello Sri Lanka Fernando conquista il 14° posto e lo srilankese Warnakulasuriya il 23° (Warnakulasuriya Fernando, doppio cognome al 59°). I cittadini di questi tre gruppi sommati sarebbero per numerosità al terzo posto a Verona città, dietro solo a Ferrari e Rossi.

È nei piccoli centri del vicentino e del veronese che, in particolare i cognomi dello Sri Lanka salgono prepotentemente in classifica: a Montecchio Maggiore (Vicenza) sono 11 i cognomi stranieri nei primi 100 posti, con l’arabo Hossain tra i primi 6. A San Bonifacio (Verona) i cognomi di origine indo-pakistana Singh e Kaur sono al primo e secondo posto, prima di Lonardi, Tessari e Rossi. Lo stesso capita ad Arzignano (Vicenza) dove Singh arriva primo, mettendosi alle spalle i più tradizionali Lovato, Molon e Dal Maso.

«Quello dei cognomi è un fenomeno interessante», ha commentato durante la presentazione Flavio Zanonato, sindaco di Padova e responsabile per le politiche dell’immigrazione per l’Anci, «ancora più interessante è vedere come sempre di più nella nostra società i nomi si mischino: abbiamo i Mohamed Schiavon o i Caterina Hu. Credo che anche il fatto che a Padova il primo cognome Schiavon, fosse magari percepito fino a duecento anni fa come segno di una provenienza slava, ed ora sia il cognome padovano per eccellenza dà l’idea di come in tempi relativamente brevi quello che è percepito straniero, e quindi altro da noi, diventi invece poi familiare».

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