Commercio ambulante? Ok, solo se in regola con il Durc

VENEZIA. Con 50 sì, un astenuto e il voto contrario del consigliere del Pdl, Piergiorgio Cortelazzo, il consiglio regionale ha dato il via libera all’introduzione il Documento unico di regolarità contributiva (Durc) per il commercio ambulante su area pubblica. Si tratta della certificazione che attesta l’assolvimento, da parte dell’azienda, degli obblighi legislativi e contrattuali nei confronti degli enti previdenziali e assicurativi. È rilasciato dall’Inps o dall’Inail e può essere richiesto dalle imprese, direttamente o attraverso i consulenti e le associazioni sindacali riconosciute dal Cnel, anche per via telematica. Il progetto di legge, primo firmatario Paolo Tosato, era già arrivato in aula, l’11 aprile scorso, ma aveva destato le perplessità del capogruppo del Pdl Dario Bond e del suo vice Piergiorgio Cortelazzo, contrari a introdurre nuovi balzelli e oneri burocratici alle imprese di un settore già sensibilmente colpito dalla crisi economica e a far gravare sulle amministrazioni locali nuove faticose incombenze di controllo. L’aula aveva quindi rinviato in commissione la proposta di legge per verificarne meglio praticabilità e impatto, in particolare con le categorie dell’ambulantato. La commissione, sentite le federazioni degli ambulanti di Confcommercio e Confesercenti, ha riconfermato il proprio voto favorevole all’iniziativa legislativa. «Nessuna volontà vessatoria nei confronti degli 11 mila titolari di banchi ambulanti su sede fissa - hanno spiegato in aula il presidente e vicepresidente della Commissione Luca Baggio (LN) e Roberto Fasoli (Pd) - anzi, sono le stesse categorie a guardare con favore all’introduzione di questo requisito allo scopo di scoraggiare la concorrenza sleale tra le imprese e di contrastare lavoro nero o irregolare e abusivismo, adeguando il Veneto alle norme già vigenti nelle regioni limitrofe come Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Trentino Alto Adige e Umbria».
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