Consorzio Reti Nordest il Tar ordina di liberare una frequenza contesa

VENEZIA. Il Tar del Lazio ha respinto con una ordinanza il ricorso e la contestuale richiesta di sospensiva che il Consorzio Reti Nordest, che raggruppa Telenuovo, Tva e Telechiara aveva presentato contro il Ministero dell’Economia per poter proseguire nell’utilizzo della frequenza 58 Uhf per trasmettere nei suoi canali. È un nuovo capitolo della guerra delle frequenze che hanno subìto una ridistribuzione dopo che Croazia e Slovenia hanno richiesto la restituzione di quelle loro spettanti e “occupate” da una serie di Tv locali venete.
Le frequenze erano state messe in gara e al Consorzio era stato assegnata “ospitalità” nella frequenza 58 Uhf, ma c’erano delle condizioni da rispettare. Il Tar, respingendo il ricorso, contesta proprio questo. «Sembra emergere» scrivono i giudici, «che abbia violato gli impegni assunti nella domanda di partecipazione alla gara per l’assegnazione della frequenza 58 Uhf su modalità e tempistica di attivazione della rete, che abbia configurato gli impianti di Monte Madonna e Velo Veronese con caratteristiche difformi da quelle autorizzate». Da qui la conclusione: «La difformità della rete e del sistema di impianti rispetto a quanto dichiarato e progettato in sede di gara inducono a respingere la domanda cautelare in quanto essa determinerebbe il protrarsi di una situazione illegittima».
Claudio Cegalin, presidente del Consorzio: «A giorni attendiamo la decisione del Consiglio di Stato, se le nostre istanze non saranno accolte il problema si porrà per il Ministero: per legge, essendo fra le prime nella graduatoria per le frequenze, le tv hanno diritto per legge a trasmettere. E come Consorzio le sosterremo». —
Elena Livieri.
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