Contesta l’autovelox sulla carta della Regione

CODEVIGO. «Per sgombrare il campo da ogni dubbio sulla mia buona fede, rendo noto che ho già pagato la multa». A parlare è Simone Scarabel, consigliere regionale e attuale capogruppo del M5s. La multa è quella relativa all'autovelox che lo scorso giugno lo ha beccato ad affondare un po' troppo sull'acceleratore dell'auto lungo la strada statale 309 Romea, all'altezza della frazione di Rosara. Neanche 150 euro, per avere toccato i 113 km/h laddove il limite è di 90 all'ora. Una sanzione che tuttavia ha alzato un bel polverone. Si, perché il consigliere, per contestare la multa e per chiedere inoltre tutta la documentazione relativa all'installazione dell'impianto di rilevamento della velocità, con tanto di statistiche relative alla sinistrosità sul tratto stradale interessato, ha scritto non solo al comando dei vigili (che è condiviso tra Codevigo ed Arzergrande) ma anche ai relativi sindaci, assessori ed uffici comunali. Tutto legittimo se non fosse - eccola la pietra del presunto scandalo - che per le comunicazioni Scarabel avrebbe utilizzato una carta intestata, o meglio un format personalizzato, in cui era comunque chiaro il suo "ruolo" pubblico. «Nessun interesse privato», ha spiegato ieri Scarabel cercando di buttare acqua sul fuoco, «solo la volontà di lottare al fianco dei cittadini in una battaglia che riteniamo giusta. Ho agito perché ritengo che ci sia un sopruso verso i cittadini. Quella contro gli autovelox e i T-red irregolari è una battaglia del M5s portata avanti a livello parlamentare e locale in tutta Italia». In un post sul proprio profilo Fb Scarabel ha poi allegato copia di un ricorso presentato dal suo avvocato al Giudice di Pace. «Come vedete il ricorso», scrive, «è stato fatto dal mio avvocato, sulla sua carta, non su quella della Regione». A smentirlo è però il sindaco di Codevigo, Annunzio Belan, che taglia corto. «Per il ricorso ha utilizzato», dice Belan, «la carta del gruppo regionale, e poteva evitarlo. Mi auguro sia stata solo una svista. Se paga la multa per noi la questione è chiusa e non c'è neanche motivo per far polemica. Ha avuto però la malaugurata idea di inviarlo su carta intestata "Movimento 5 Stelle. Consiglio Veneto"».
Alessandro Cesarato
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