Coppia depredata da colf e badanti, anziani raggirati per 200 mila euro
Spoliazione da 200.000 euro ai danni di due ex professori ottantenni. Badanti fuggiti con il bottino per acquistare case in Moldavia

PADOVA.
Per l'accusa potrebbero aver «drenato» dal conto corrente bancario di due anziani per i quali lavorano come badanti dai 40 mila ai 200 mila euro in quasi tre anni. Un prelievo continuo all'insaputa della coppia di ottantenni - lui, G.P. docente universitario di Fisica e Matematica in pensione e la moglie M.T.T, ex professoressa di matematica in un istituto cittadino - che continuavano a firmare assegni in bianco senza saperlo. Non solo: uno dei due badanti, Alì N., detto Nicola, 37 anni, rumeno, (pagato 500 euro al mese solo per accompagnare l'uomo in bagno due volte al dì) si sarebbe impossessato a titolo gratuito anche di un appartamento in via Pordenone 15 di proprietà della coppia, dove si sarebbe trasferito con la famiglia. Ma a raggirare i nonnini benestanti che abitano all'Arcella (la loro unica figlia è disabile e vive in una struttura dell'Anffas), ci avrebbe pensato anche un padovano, che per anni si è fatto pagare 880 euro al mese per coltivare un terreno a Vigonza sempre di proprietà della coppia, tenendo per sé i profitti (anche in natura), «regalando» solo un paio di volte all'anno una cassetta di frutta. L'altra badante, Lidia. B., 41 anni, residente insieme ai due anziani (retribuita 800 euro al mese) è tutt'ora irreperibile. Per gli inquirenti è lei il «cervello» della maxi truffa. Un mese fa Lidia B. se n'è tornata in Moldavia «per comprare alcune case», come avrebbe riferito alle amiche badanti con le quali si trovava a chiacchierare davanti ai giardini dell'Arena.
Tuttavia per non perdere il contatto con i «nonnini dalle uova d'oro», Lidia B. si è fatta sostituire da un'amica, non prima di averle spiegato i trucchi per raggirare gli anziani, incoraggiandola ad approfittarne. Ma è stato questo incoraggiamento a tradire la sostituta badante, Sveltana S., moldava di 25 anni residente ad Albignasego, in questo momento l'unica denunciata (per furto) dai carabinieri perché trovata con in tasca una ricevuta di una agenzia money transfert di Borgomagno che certificava l'invio al fidanzato in Moldavia di 850 euro appena sottratti agli anziani.
Ma il raggiro è saltato fuori solo grazie all'intervento del nuovo direttore della filiale della banca Carige dell'Arcella dove gli anziani hanno depositato i loro soldi (insieme percepiscono pensioni per circa 6 mila euro). Martedì la coppia si era presentata in banca per un prelievo di 6.000 euro insieme a un rumeno di 40 anni (detto Titti, amico di Svetlana e per ora estraneo alla vicenda). Essendo la terza volta nel giro di 15 giorni che l'anziana prelevava denaro, il direttore ha consegnato alla coppia «solo» 1.500 euro e poi ha chiamato i carabinieri.
I militari del Radiomobile diretti dal tenente Luca Bordin hanno suonato alla porta dei due anziani e in pochi giorni hanno ricostruito la vicenda. In pratica Lidia B. e Alì «Nicola» N. per anni hanno prelevato soldi dai conti correnti dei loro assistiti come testimoniano le matrici degli assegni trovate in casa. Carnet per un totale di 50 assegni staccati da inizio 2008 alla prima 2010 intestati ai due badanti, al «contadino» padovano per importi che vanno da un massimo di 8.300 euro a un minimo di 300, per un totale di circa 50 mila euro.
Ora per gli inquirenti è cominciata una vera e propria corsa contro il tempo: grazie alla collaborazione dell'istituto bancario i militari stanno cercando di ricostruire il costante flusso di denaro entrato nelle tasche dei due badanti. Non solo: cercheranno anche di verificare che i due appartamenti (quello dell'Arcella e quello della Paltana) e il terreno a Vigonza, non abbiano prodigiosamente cambiato proprietà.
Nel frattempo sono stati avvertiti i servizi sociali del Comune, mentre la procura per i soldi depositati in banca (sono rimaste poche migliaia di euro a fronte di entrate di circa 6.000 euro e uscite «normali» di 1.500 euro al mese) è stata assunta dai responsabili dell'Anffas che accudiscono la loro unica figlia disabile (i due anziani, tra l'altro non hanno alcun parente).
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova
Leggi anche
Video