Covid, da oggi il Veneto è zona rossa: scuole e negozi chiusi

VENEZIA. Dieci regioni e una provincia autonoma in rosso, fra cui il Veneto, 8 regioni e una provincia autonoma in arancione: è questa la nuova mappa dell'Italia a colori per quanto concerne le restrizioni del Covid. Venerdì 12 marzo 2021 il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato le ordinanze che raccolgono le indicazioni giunte in mattinata dalla Cabina di regia nazionale.
Sono in zona rossa Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Piemonte, Veneto, Marche, Puglia, Molise e la provincia autonoma di Trento.
Sono invece 8 quelle che sono o diventano arancioni: Toscana, Abruzzo, Calabria, Liguria, Sicilia, Umbria, Valle d'Aosta, Basilicata e la provincia autonoma di Bolzano. La Sardegna è l'unica regione bianca.
Dal 3 al 5 aprile, da sabato santo al lunedì di Pasquetta, sarà comunque in zona rossa tutta l'Italia in base al nuovo decreto legge. Lo stesso decreto prevede però nelle stesse giornate la possibilità di spostarsi all’interno della propria regione verso una sola abitazione privata, una volta al giorno, massimo due persone non conviventi.
Nuova stretta dunque anche per il Veneto. Dopo una lunga permanenza in zona gialla, e il recente declassamento in arancione, anche la Regione che ha fatto della lotta al Covid la sua mission, e ha una macchina sanitaria da primato, si deve arrendere al dilagare del contagio.
COSA CAMBIA Con la zona rossa chiudono tutte le scuole, asili nido e materne compresi, chiudono i negozi, con l'eccezione dei supermercati e i generi di prima necessità, chiudono bar e ristoranti (aperti per l'asporto). Spostamenti vietati - se non per esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute - visite vietate a parenti e amici, passeggiate e attività motoria consentite, ma solo vicino all'abitazione. Insomma un lockdown soft.
I dati comunicati durante la consueta conferenza stampa da parte del presidente Zaia parlano di ben 1.932 nuovi casi oggi (positivo il 4,19% dei 46.146 tamponi effettuati giovedì), di un Rt a 1,28 (a fronte di una soglia nazionale di Rt ad 1,25) ma di 194 casi ogni 100 mila abitanti contro una soglia di emergenza definita a livello nazionale in 250 casi per 100mila abitanti.
"Ci preoccupano anche le varianti - ha detto Zaia. - Già in Veneto oltre 70% di nuovi casi è di variante inglese, ma compaiono anche quella brasiliana e sudafricana che stanno massacrando il Centro Italia portando i colleghi governatori di quei territori a fare restrizioni importanti. Per quanto ci riguarda ad oggi le terapie intensive del Veneto hanno una soglia di impegno del 14% mentre quelle non intensive sono sulla soglia del 17%: sono numeri inferiori ai limiti di allarme (rispettivamente del 30% e del 40%) ma che riteniamo non sia il caso di sottovalutare. Attendiamo le scelte del governo nazionale ma è prevedibile che un eventuale zona rosa possa in Veneto durare tra le 2 e 3 settimane e ricomprendere anche le festività pasquali, che peraltro saranno oggetto di uno specifico provvedimento del governo".
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