Covid e restrizioni, cosa cambia per il Veneto con il nuovo Dpcm

La novità principale riguarda la facoltà per il governatore di imporre la didattica a distanza integrale se certi indicatori superano una soglia giudicata di allarme. Se restiamo in zona gialla, dal 27 marzo possono riaprire cinema e teatri
Students wear protective masks in their classroom at the former library at the Visconti High School during the Coronavirus Covid-19 pandemic emergency in Rome, Italy, 15 September 2020. ANSA/ANGELO CARCONI
Students wear protective masks in their classroom at the former library at the Visconti High School during the Coronavirus Covid-19 pandemic emergency in Rome, Italy, 15 September 2020. ANSA/ANGELO CARCONI

VENEZIA. Se il Veneto resta, come è oggi, in zona gialla, cambia poco in base alle regole introdotte dal nuovo Dpcm, valido dal 6 marzo al 6 aprile. Ma qualcosina cambia. La novità principale riguarda la facoltà per il governatore di imporre la didattica a distanza al 100 per cento se certi indicatori superano una soglia giudicata di allarme (250 o più casi di positivi ogni 100 mila abitanti: nelle aree in cui abbiano adottato misure più stringenti per via della gravità delle varianti; nel caso di una eccezionale situazione di peggioramento del quadro epidemiologico).

L'altra novità di rilievo potrebbe riguarda cinema e teatri. L'uso del condizionale dipende dal fatto che si resti o meno in zona gialla: dal 27 marzo, nelle zone gialle si prevede infatti la possibilità di riaprire teatri e cinema, con posti a sedere preassegnati, nel rispetto delle norme di distanziamento. La capienza non potrà superare il 25% di quella massima, fino a 400 spettatori all’aperto e 200 al chiuso per ogni sala.

ECCO DI SEGUITO LE REGOLE PER LA ZONA GIALLA

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