Covid, ecco come cambia l'Italia a colori: dal 21 febbraio 8 regioni arancioni, Veneto giallo ma rischia

Ma il governo studia due provvedimenti: proroga del blocco degli spostamenti fino al 5 marzo, possibile zona arancione nazionale di un mese
Customers in Bolzano, northern Italy, during phase two of the coronavirus emergency, 09 May 2020. ANSA/ G. NEWS
Customers in Bolzano, northern Italy, during phase two of the coronavirus emergency, 09 May 2020. ANSA/ G. NEWS

VENEZIA. Campania, Emilia-Romagna e Molise in zona arancione da domenica 21 febbraio 2021, portando a 8 le regioni dove saranno chiusi bar e ristoranti per tutta la giornata e sarà possibile spostarsi dal proprio comune solo per lavoro, salute e necessità. Nel monitoraggio Iss-Salute l'invito a "rimanere a casa il più possibile".

Oggi sabato 20 febbraio riunione straordinaria dei governatori in vista del prossimo Dpcm, che scadrà il 5 marzo. Il governo sembra piuttosto convinto a confermare, almeno fino a quella data, lo stop agli spostamenti tra regioni, provvedimento che scadrà giovedì 25.

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L'altra ipotesi cui il governo sta lavorando è quella di un'Italia tutta arancione per un mese, restrizioni da introdurre con il prossimo Dpcm che potrebbe essere adottato la prossima settimana. 

Ipotesi contro la quale si è già pronunciato il segretario nazionale della Lega Matteo Salvini: «Zona arancione in tutta Italia? Basta con gli annunci, gli allarmi e le paure preventive che hanno caratterizzato gli ultimi mesi, se ci sono zone più a rischio si intervenga in modo rapido e circoscritto, si acceleri sul piano vaccinale ma non si getti nel panico l'intero Paese. Il diritto alla salute viene prima di tutto e rispettiamo le indicazioni della comunità scientifica, non le anticipazioni a mezzo stampa di lockdown ingiustificati e generalizzati». 

L'ultimo monitoraggio nazionale relativo alla settimana dall'8 al 14 febbraio ha rilevato che l’incidenza a livello nazionale è in lieve aumento e l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,99 (range 0,95– 1,07), in crescita rispetto alla settimana precedente e con un limite superiore che comprende l’uno.

In particolare, una regione (Umbria) ha un livello di rischio alto ai sensi del decreto ministeriale del 30 aprile 2020.

Sono 12 (contro le10 della settimana precedente) le regioni con una classificazione di rischio moderato (di cui sei ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e otto con rischio basso.

Dieci regioni hanno un Rt puntuale maggiore di 1 di cui nove anche nel limite inferiore compatibile con uno scenario di tipo 2, in aumento rispetto alla settimana precedente.

Confermati per la terza settimana segnali di tendenza ad un graduale incremento nell’evoluzione epidemiologica che richiede misure di mitigazione nazionali e puntuali interventi di mitigazione e contenimento nelle aree a maggiore diffusione. "Analogamente a quanto avviene in altri paesi europei, si raccomanda il rafforzamento/innalzamento delle misure su tutto il territorio nazionale".

In questo ultimo monitoraggio, il Veneto ha un RT salito a 0,83 un'incidenza salita a 93.97 positivi per 100000 abitanti

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