Covid, lo strano caso dei tamponi con esito incerto all'ospedale di Portogruaro

VENEZIA. Tamponi molecolari che danno un esito "indeterminato", né positivo né negativo, con il "consiglio" di fare un secondo test di verifica: sta creando qualche contrattempo, in provincia di Venezia, il caso dell'ospedale di Portogruaro. Colpa (o merito?) di un macchinario che processa i tamponi e che la locale Usl definisce "particolarmente sensibile". Al punto di dare risultati dubbi. E nel dubbio, che fa una persona? Si sottopone a un altro tampone, restando in quarantena nel frattempo.

Incertezze che si aggiungono a quelle create dai referti con esito "debolmente positivo", questi, peraltro, non capitati solo con il macchinario di Portogruaro ma ovunque. Se risulti "debolmente positivo" ti dicono che al 95% non sei infettante, ma intanto ti dicono di fare altri tamponi di controllo, e questa situazione può permanere per molte settimane.

Emblematico il caso di una famiglia di San Donà – papà, mamma e due figli – chiusi in casa da quasi un mese a causa di questa incertezza negli esiti dei tamponi molecolari. Si sono sfogati: «Dopo ripetuti tamponi non sappiamo ancora quando avremo l’esito, tra debolmente positivi e indefiniti. A un anno dalla pandemia siamo ancora a questo punto».
Questa nuova ondata ha creato molti problemi anche nei rapporti con i medici di base, sommersi dalle telefonate, i tempi dei tracciamenti e dei tamponi. E tornano i decessi, con il dolore e la rabbia dei parenti. Ma adesso sono i tamponi “indeterminati”o “debolmente positivi” che stanno facendo discutere.
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