Crisi energetica, «Noi messi alle strette, è ora di dire basta agli sprechi»
La crisi entra in casa nostra, dovremo risparmiare gas e luce elettrica. Perché costano troppo. Dunque vivremo peggio? Avremo meno comodità?
Certamente, ma sarà anche un bene, civilmente e moralmente parlando: ora in tutto l’Occidente sprechiamo troppo, stiamo distruggendo beni che non siamo in grado di riprodurre prontamente, quindi stiamo impoverendo il mondo. Siamo avviati per consegnare ai nostri figli una vita che avrà meno beni della nostra. Facciamo il male della Terra. Dobbiamo imparare a fare il suo bene, dobbiamo puntare ad avere il necessario e contentarci di quello, dobbiamo rinunciare al superfluo.
Da quando siamo entrati in quella che vien chiamata “civiltà dei consumi” abbiamo fatto del consumo la legge del progresso: l’uomo consuma per produrre e produce per consumare. L’uomo ha una funzione economica e basta. È ridotto a una cosa. Tutta la critica di Sartre alla società si basa su questo. È arrivato il momento in cui questo sistema deve morire, perché se no lui fa morire il mondo. La civiltà dei consumi, per la quale consumare era etico, aveva generato i bisogni indotti, che l’uomo doveva soddisfare perché li sentiva come bisogni reali. È un bisogno reale vestirsi, è un bisogno indotto vestirsi alla moda. Noi siamo tutti vestiti alla moda, anche se costa il doppio.
Abbiamo lo scaldabagno acceso 24 ore su 24, 7 giorni su 7, anche se la doccia la facciamo due volte alla settimana. Appena finito il pranzo o la cena, carichiamo i piatti sulla lavastoviglie e la facciamo partire, anche se è carica metà o un terzo. La lavabiancheria basterebbe farla andare una volta alla settimana, ma va il doppio o il triplo. Così sprechiamo detersivo e corrente, e inquiniamo. Basterebbe farla andare a 30 gradi, la mandiamo a 70, a 80. Stiamo uscendo dall’estate, che è stata torrida e afosa, e abbiamo fatto andare i condizionatori smodatamente, giorno e notte. Stentiamo a spegnerli. Il condizionatore scarica fuori dell’appartamento l’umidità che aspira dalle nostre stanze, alla mattina la vediamo sotto forma di rigagnoli sul terrazzino o sulla terrazza, e quella è tutta acqua che, se non avessimo i condizionatori, sarebbe entrata nei nostri polmoni, quindi evviva i condizionatori, ma è proprio necessario che vadano tutta la notte? E a quella temperatura gelida?
La crisi ci insegnerà a risparmiare, il senso morale non ci insegna niente, ma se ci toccano sul portafoglio allora capiamo tutto. La crisi ci tocca sul portafoglio. Dobbiamo risparmiare luce elettrica e gas. Siamo messi alle strette, e volenti o nolenti lo faremo.
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