Da Pino compie 50 anni, il segreto del successo dell’impero della pizza che conta ristoranti in tutto il Nordest

Giuseppe “Pino” Giordano, 76 anni il 9 ottobre, autentico self-made man della pizza si racconta: il trasloco a Varese a 15 anni, i soldi dei genitori per provare a sbarcare il lunario. E il 6 settembre una ricorrenza che dice tutto: 50 anni dell’attività, in attesa di celebrare il 6 gennaio le nozze d’oro della prima pizzeria a Mogliano

Mattia Toffoletto

TREVISO. Un sogno realizzato, una scommessa diventata avventura di un’esistenza intera. Le radici nel paese - Tramonti, nel Salernitano - che già negli Anni ’60 era il riferimento dei pizzaioli di Napoli per le mozzarelle.

Il trasloco a Varese a 15 anni, i soldi dei genitori per provare a sbarcare il lunario. E proprio oggi - 6 settembre - una ricorrenza che dice tutto: 50 anni dell’attività, in attesa di celebrare il 6 gennaio le nozze d’oro della prima pizzeria a Mogliano.

Giuseppe “Pino” Giordano, 76 anni il 9 ottobre, autentico self-made man della pizza, volge lo sguardo all’indietro e ricompone i tasselli di un puzzle memorabile. Figlio di mezzadri, ha dedicato anima e corpo a un prodotto simbolo della sua terra, dando il nome - Da Pino - a un “impero della pizza” che ora conta 11 ristoranti nel Nordest (due a Treviso, con la pizzeria-bandiera all’ombra della Torre Civica, uno a Padova in piazza Cavour) e 75 punti vendita in franchising per l’asporto. Un fatturato da circa 25 milioni, un marchio iconico ormai elevato a sinonimo della mitica “margherita”.

«Ai giovani consiglio passione in tutto quello che fanno», il messaggio di Pino Giordano, sei fratelli, fondatore e presidente onorario dell’azienda, mentre il figlio Francesco è l’Ad, «se volete diventare imprenditori, scommettete su qualcosa che effettivamente serva. Non vendete sabbia nel deserto o acqua al Polo Nord. Sono stato un pioniere della pizza».

Sì, tutto ha inizio 60 anni fa a Varese, è Pino a esportare per primo al Nord la ricetta originale del prodotto diventato presto “oro di Napoli”: pomodoro, basilico, mozzarella, farina. Lasciata la Costiera Amalfitana, parte in cerca di fortuna con lo zio Raio Belluno. E con i risparmi dei genitori, nella città lombarda, decolla la pizzeria “Santa Lucia”: in via Carcano, esiste tuttora.

«A Tramonti eravamo conosciuti per le mozzarelle, la pizza l’avevamo tutti nel sangue», racconta Pino, «all’alba degli Anni ’60 sentivi parlare dei compaesani emigrati, che avevano cominciato a far guadagni con la pizza. Ci provai». Accumula esperienza sul campo a Maiori e Amalfi, poi nel 1967 lo sbarco in Veneto: dipendente pizzaiolo a Mestre, in Corso del Popolo. Quindi il 6 settembre ’72, la svolta: il marchio “Pino” germoglia con un bar a Mogliano in via Don Bosco. Pochi mesi dopo, il giorno dell’Epifania del ’73, l’attività si trasforma in pizzeria.

«Ricordo ancora l’incasso al debutto: 117 mila lire. Avevo raddoppiato i guadagni del bar», sottolinea il fondatore. I primi vagiti di un’epopea. Un decennio abbondante per il rodaggio, poi l’attività cresce: nel 1985 apre la pizzeria di viale della Repubblica, nel ‘90 il bis nel capoluogo in piazza dei Signori. «Ho realizzato un sogno, ho scommesso e vinto», riflette orgoglioso Pino. La società si espande, i confini si allargano a Trieste, si aggiunge il franchising. Il segreto della pizza di Pino? «Freschezza e leggerezza, lievitazione di un certo tipo, prodotti di stagione e rispetto della tradizione», riassume, «e badate bene: una pizza richiede due giorni di lavoro. La pagate 6 euro, ma costa meno, in proporzione, il filetto di carne».

L’IMPRESA

Il gruppo “Da Pino”, considerando i soli ristoranti, viaggia al ritmo di circa 30 mila pizze sfornate al giorno. Una cinquantina i gusti, sul piatto la traduzione della ricetta originale appresa dal fondatore Giuseppe “Pino” Giordano nella prima giovinezza nel Salernitano.

Oggi il marchio si lega a 11 ristoranti e 75 punti vendita in franchising “Pizzalonga Away” per l’asporto (l'esordio nel 2005, a Biban di Carbonera), punti vendita a cui si lega l’hub per la produzione delle “Palline” di impasto che l’azienda si prepara a realizzare tra roncade e Meolo. Il primo locale aprì a Mogliano il 6 gennaio 1973: gli altri hanno sede a Treviso (due: in piazza dei Signori e Strada Ovest, dal 1990 e 1985), Caorle, Jesolo, Mestre, San Donà, Padova, Verona, Vicenza e Trieste.

I dipendenti dei soli ristoranti sono circa 350 (con l’indotto si sale a 700), il fatturato annuo si aggira sui 25 milioni di euro. Oggi Pino Giordano è presidente onorario, mentre il figlio Francesco fa l'amministratore delegato. Qui sopra alcune foto storiche di Giordano, il ristorante in piazza Cavour a Padova, lo staff di una pizzeria della catena di Pino.

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