Dal mese di attesa al servizio ko, l'impossibile spesa a domicilio nel Veneto del coronavirus
Boom di richieste, i grandi gruppi non riescono a far fronte alle ordinazioni. La rivincita dei piccoli negozi

PADOVA. Ore 10: "Disponibilità terminate. Riprova più tardi". Ore 13: "Disponibilità terminate. Riprova più tardi". Spesa online questa sconosciuta, o quasi. "Mi piacerebbe che qualcuno mi spiegasse il tilt delle consegne della spesa a casa/ritiro in negozio, a Padova inutilizzabile da settimane. Mancanza di personale? Di mezzi idonei? Troppa burocrazia?", chiede un lettore del mattino di Padova via Twitter.
Abbiamo provato a rispondere alle sue domande, interpellando i responsabili delle catene della grande distribuzione a iscrivendoci al portale "supermercato 24" che raggruppa alcuni dei maggiori marchi del settore. In nessuno dei seguenti casi le notizie sono buone, ci sono liste d'attesa anche di un mese.
Dopo quattro settimane di paralisi ciò che si registra è la rivincita delle piccole botteghe. Nelle tenebre del coronavirus Davide batte Golia.
E così il "casolino" organizzato che parte in bicicletta per consegnare la spesa alla signora Pina batte senza troppa difficoltà i colossi della grande distribuzione.
IL TEST
Accedere al portale "supermercato 24" è semplicissimo: basta inserire una mail per creare un account. Indicando la zona di residenza il sistema geolocalizza e individua tutti i punti vendita che si trovano in questo raggio. Sulla carta il servizio è ottimo, perché offre un ampio spettro di possibilità. Ci sono Conad, Pam, Famila, Lidl, Md e persino Zooplanet, cioè cibo per animali.
L'ordine che abbiamo provato a fare proveniva da un'abitazione del centro di Padova. Nei due orari testati però (le 10 e le 13) non è stato possibile accedere a nessuno dei supermercati indicati nella lista. L'unico disponibile? Zoodom, con crocchette e mangimi vari.
COOP
Tra le grandi catene Coop sembrava avvantaggiata, visto che già da anni testa il servizio della spesa online con EasyCoop. Tuttavia, oggi il tempo d'attesa per ricevere un'ordinazione a domicilio è addirittura di un mese. "In sole 2-3 e settimane la richiesta del servizio on line per tutti gli operatori, inclusa EasyCoop, si è decuplicata.
Pertanto, per noi come per gli altri operatori, non è stato possibile garantire le consegne a breve e medio termine”, ha spiegato Andrea Zocchi, amministratore delegato di Digitail la società che gestisce EasyCoop.
Per affrontare lo sbilanciamento tra domanda e capacità di evasione degli ordini il gruppo ha fatto assunzioni di massa, le consegne giornaliere sono raddoppiate ma i tempi d'attesa sono ancora molto lunghi. E nonostante questo c'è chi continua a ordinare la spesa.
Oggi scegli i prodotti e, se va bene, arrivano tra un mese. Diverso il percorso per le fasce deboli della cittadinanza. Grazie a un accordo che Coop ha stretto con Anci e varie associazioni gli anziani possono ricevere la spesa a domicilio in tempi ragionevoli. I Comuni coinvolti sono 45, le realtà associative 11.

ALI'
Diversa la scelta di Alì, che punta sul servizio "clic and collect". Il cliente fa la spesa da casa scegliendo i prodotti attraverso il sito di Alì e poi va a prenderla nel punto vendita all'orario e nel giorno stabilito. "I tempi d'attesa, attualmente, sono di circa una settimana", ammette Gianni Canella, vice presidente di Alì Spa.
Prima che il coronavirus piombasse con tutta la sua gravità fervevano i preparativi per aprire il punto vendita di Caselle di Selvazzano ma poi, vista l'emergenza, si è deciso di procedere in maniera differente. "L'abbiamo chiuso al pubblico e lo usiamo solo per le spese online", spiega Canella.
Dalla cabina di regia i manager del gruppo Alì stanno osservando l'andamento dei vari punti vendita e un trend è già stato individuato.
Le grandi strutture e i grandi centri commerciali stanno facendo peggio dei negozi di quartiere. Inoltre la gente non va più a fare la spesa di sabato, giornata gettonatissima prima del coprifuoco.
DESPAR
Aspiag, proprietario del gruppo Despar, sta invece studiando lo sbarco nel mondo della spesa a domicilio. "Saremo attivi tra dieci giorni circa", rivela Fabio Donà, direttore marketing. "Entreremo nella piattaforma di e-commerce con Glovo e Supermercato24".
Il servizio già disponibile a domicilio è quello che molti punti vendita della città già fanno: si va, si compra, si paga e poi c'è la consegna a domicilio. Anche Despar ha risposto alla richiesta di aiuto delle amministrazioni comunali per aiutare anziani e fasce deboli della popolazione.
CONFESERCENTI
L'altra faccia della medaglia sono i negozi di quartiere, le piccole realtà che, d'improvviso, tornano centrali nella vita delle persone. "I negozi di frutta e verdura hanno aumentato le vendite dell'80%, le macellerie del 30%, i negozi di alimentari le hanno raddoppiate" dichiara il Presidente Confesercenti del Veneto Centrale Nicola Rossi.
"Fare la spesa nel negozio sotto casa sta diventando un modello che garantisce la scarsa mobilità, la sicurezza di un ambiente conosciuto e, se vogliamo, la garanzia di rischiare il meno possibile eventuali conseguenze da contagio. Un po' tutti gli esercizi di alimentari dei 2.300 negozi alimentari tra Padova e provincia si sono attrezzati con la consegna a domicilio. Il fenomeno che sta crescendo in modo esponenziale".
Argomenti:coronavirus veneto
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