Data science, al Bo il confronto sull’oro del presente. Anche come posti di lavoro
Venerdì 3 maggio un incontro promosso dal Dipartimento di Scienze statistiche: senza numeri, nessuna strategia

A Padova andrà in scena una giornata di dialogo tra statistici d'azienda e imprenditori all'insegna del business del futuro. “Stat for Business - Statistica e Data Science per il Business” è l’evento che venerdì 3 maggio nell'Aula Magna Galileo Galilei a Palazzo del Bo, sede dell'Università di Padova, vedrà protagonisti ospiti importanti come Valerio Perrone, Applied Science Manager di Amazon, e Alberto Busetto, CEO & GM di Generali jeniot.
«Fare dialogare gli statistici che lavorano nelle aziende permette di moltiplicare il potenziale nascosto dei dati “big” e “small” presenti nelle realtà aziendali di oggi», spiega Bruno Scarpa, docente del Dipartimento di Scienze Statistiche dell’Università degli Studi di Padova e tra gli organizzatori dell'iniziativa. «Con l'uso adeguato di strumenti di “data science”, è possibile esplorare questa ricchezza di dati per comprendere meglio potenzialità, posizionamento o investimenti di un'impresa» Una proposta che ha riscontrato grande successo tra i data scientist: le registrazioni per partecipare sono state chiuse tre settimane prima dell’evento e c’è una lunga lista d’attesa nel caso si liberasse qualche posto.
La chiave è nella competenza
Ma come può un'azienda trarre profitto dai dati? «Siamo tutti consapevoli del ruolo che i dati hanno nella gestione del business: si parla, infatti, sempre più di “Data Driven Strategy” e/o di aziende gestite in ottica Data Driven», afferma Alberto Saccardi, fondatore di Nunatac, un’azienda di consulenza che ha fatto dell’analisi dei dati aziendali il proprio core business e che ora è confluita in Alkemy, una multinazionale della quale Saccardi è Managing Director.
«Tuttavia, se i dati e gli aspetti tecnologici sottostanti possono essere considerati come condizione necessaria a questa evoluzione, le competenze e i metodi in grado di analizzare e trarre informazione utile da questi dati, gestendo problemi sempre più complessi, ne sono i fattori abilitanti e pertanto potremmo assimilarli a condizioni sufficienti: è cruciale, al giorno d’oggi, per dare soprattutto ai più giovani occasioni di approfondimento di un contesto ricco di opportunità, ma anche di nuove sfide, specialmente in un contesto come questo in cui tutti parlano di Intelligenza Artificiale, e, apparentemente, le soluzioni a tanti problemi sembrano a portata di mano. Ma sarà veramente così? Il panorama è tutt’altro che lineare e definito, per certi aspetti ancora inesplorato».
E l’accademia è un’alleata: «Ben vengano momenti di incontro e dialogo tra il mondo aziendale e quello accademico – aggiunge Saccardi - dove si sviluppano e apprendono gli strumenti di frontiera che poi si utilizzeranno nelle realtà aziendali in un futuro che è già presente».
Un momento di incontro e dialogo per imparare nuovi strumenti e rimanere al passo con i tempi. «Il nostro motto è “play the change”: il play è un elemento fondamentale della cultura aziendale ed è uno dei pilastri della nostra strategia di formazione continua, necessaria per rimanere competitivi nel mercato in evoluzione costante», sostiene Maurizio Novello, CEO di Miriade srl, azienda del vicentino specializzata in automazione e intelligenza artificiale per soluzioni innovative e su misura.
«Investiamo molto nei nostri dipendenti con corsi e programmi formativi, partecipazioni ad eventi e competizioni preferibilmente in presenza. Siamo convinti che un team preparato sia la chiave per l'innovazione, la crescita e il successo, soprattutto se riesce a sfruttare i dati per prendere decisioni migliori, aumentare l'efficienza e cogliere nuove opportunità».
La formazione continua
E il convegno è solo l’evento conclusivo di una due giorni in cui a Padova statistici d'azienda e Università si incontreranno. Giovedì 2 maggio, infatti, nella sede del Dipartimento di Scienze Statistiche, sono in programma due corsi di formazione e di aggiornamento su Data ethics e fairness in machine learning e su Functional data analysis, tenuti da docenti esperti proprio in questi temi. «I professionisti desiderano sempre più e hanno bisogno di essere aggiornati su temi, metodi e applicazioni innovative», spiega Mariangela Guidolin, professoressa di statistica aziendale esperta in data ethics, tra i docenti dei corsi proposti.
«La “formazione continua” è un processo che non finisce con la laurea, ma che continua nel tempo: l’Università ha tra i suoi compiti quello di continuare a formare e a passare competenze ai professionisti che, laureati qualche anno fa, vogliono aggiornarsi su nuovi strumenti e nuove conoscenze oggi disponibili. È questa una nuova missione dell’Università, luogo della conoscenza e della ricerca scientifica, e, noi di Scienze Statistiche, abbiamo il ruolo di diffondere la conoscenza di nuovi metodi, modelli e approcci per l’analisi dei dati».
Tre lauree magistrali in Data Science
Un enorme potenziale, quello del data scientist, le cui competenze specifiche sono fondamentali per definire nuovi modelli per l’utilizzo e l’interpretazione dei dati. L’Università di Padova è da sempre in Italia all’avanguardia su questi aspetti.
«La laurea in Scienze Statistiche fin dagli anni Settanta aveva già, di fatto, le caratteristiche di una moderna laurea in Data Science: una fusione di competenze statistiche, matematiche, informatiche e delle discipline che necessitano di analisi dei dati (marketing, economia, medicina, biologia, fisica, ecc.)», sostiene Emanuele Aliverti, giovane ricercatore tra gli organizzatori dell’evento “Statistica e data science per il business”.
«Negli ultimi anni la richiesta di questa professionalità è aumentata in modo significativo». In Ateneo, infatti, sono nate altre due lauree in lingua inglese proprio per allargare il numero di professionisti nel settore.
«Non è un caso - conclude Aliverti - considerando che, da anni, molti esperti di grandi aziende indicano la Statistica come la migliore scelta per i giovani; una professione che garantisce non solo uno dei più alti stipendi, ma permette anche di svolgere uno dei lavori più versatili, creativi e con maggiori soddisfazioni professionali».
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