De Carlo: «Zaia sbaglia a personalizzare, resteremo uniti»
Il coordinatore dei meloniani: «Per la candidatura sceglieremo il profilo migliore. Per rappresentare i veneti ma anche tenendo conto del consenso dei partiti»
«La Lega tiene alta la palla, per provare a mantenere la guida della Regione. Ma manca ancora molto tempo alle elezioni, alla fine si troverà la sintesi. Lo sa anche Zaia che queste decisioni si prendono a livello nazionale».
Per Flavio Tosi è altamente improbabile che il Carroccio possa avere l’ultima parola nel dibattito su chi sarà il candidato del centrodestra in Veneto – «Se dovesse spettare a Forza Italia sarò io, sono ancora benvoluto e stimato nella Regione, potrei vincere», dice – visto che si trova già alla guida di diverse Regioni del Nord, mentre Fratelli d’Italia, pur essendo il primo partito nel Paese, non ne esprime nessuna.
Proprio su questo punto insistono anche da Fratelli d’Italia: «Abbiamo la legittima aspirazione a essere presenti con un presidente nostro anche nel Nord, visto che siamo il primo partito, tra l’altro più nel Nord che altrove», afferma il capogruppo dei meloniani in Senato, Lucio Malan.
Mentre i Fratelli veneti, alla richiesta di un commento, rispondono ricordando quanto detto da Giorgia Meloni nella annuale conferenza stampa con i giornalisti: il partito deve essere tenuto in considerazione.
In altre parole, non deve essere né automatico, né scontato, che sia la Lega a dare le carte e bisogna prendere atto del fatto che gli equilibri e i rapporti di forza non sono più quelli di un tempo.
«Fratelli d’Italia è un’opzione, lo ha detto Giorgia Meloni», commenta il coordinatore del partito in Veneto, Luca De Carlo.
Per poi puntualizzare: «I veneti sono sempre molto chiari. Vogliono il centrodestra unito, lo hanno fatto capire in tante elezioni, quindi non credo che la Regione faccia eccezione. Comunque, è ancora lunga, decideremo. I leader stanno parlando, non ho motivo di essere preoccupato».
Sulla partita del terzo mandato, che Zaia spera si possa ancora risolvere, De Carlo mette in chiaro: «Spiace che abbia personalizzato il tema. La norma che lo disciplina esiste da tempo e non riguarda singoli casi specifici. Non è mai una buona idea adeguare le leggi alle esigenze contingenti».
Anche per il suo alleato di centrodestra Tosi è chiaro che la questione sia ormai sepolta: «Il Parlamento, sia in Aula che in commissione, ha già bocciato più volte a larghissima maggioranza, la proposta sul terzo mandato. Il governo di centrodestra ha impugnato la legge di De Luca. E l’anno scorso, prima dell’ultima tornata, con un decreto ha confermato il limite ai mandati per i sindaci dei Comuni con più di 15 mila abitanti. Quindi possono continuare a parlare e sperare, ma questa partita si è chiusa già da un pezzo».
Intanto, la Lega tiene il punto. Il segretario del Carroccio in Veneto, Alberto Stefani, mette in chiaro: «La Lega e Zaia hanno scritto la storia del Veneto e la scriveranno ancora per molti anni. Questo presidente e questa grande forza, fatta anche di sindaci e di amministratori, incarnano ancora oggi l’identità autonomista del nostro territorio ed è proprio per questo che meritano di guidare la coalizione».
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