Di corsa da Vigonovo al Vaticano per sensibilizzare su una malattia rara, il saluto del Papa al papà di Valentina
Vincenzo Placida, operaio a Brugine, era partito il 25 aprile con la “Run for Cornelia”, 690 chilometri per sensibilizzare sulla sindrome di Cornelia de Lange, patologia genetica rarissima.

VIGONOVO. «Cari amici dell’Associazione di volontariato Cornelia de Lange. Sono lieto di accogliervi e darvi il benvenuto. Saluto in particolare il signor Vincenzo Placida, al termine del suo lungo viaggio, che lo ha portato a raggiungere Roma per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla sindrome di Cornelia de Lange. Questa rara malattia genetica è causa di disagio e grosse difficoltà sia per i soggetti che ne sono affetti sia per i loro familiari. Ad essi voglio esprimere la mia vicinanza e la mia comprensione, incoraggiandoli a non lasciarsi abbattere dagli ostacoli che incontrano nel cammino». Questo il saluto rivolto da papa Francesco, sabato scorso, giornata mondiale di sensibilizzazione sulla sindrome, a Vincenzo Placida, operaio a Brugine, residente a Vigonovo, ricevuto in Vaticano con la moglie e la figlia 14enne Valentina, al termine della “Run for Cornelia”, nata per focalizzare l’attenzione sulla sindrome di Cornelia de Lange, patologia genetica rarissima, di cui soffre sua figlia. Una malattia che comporta nei soggetti colpiti scarsa crescita, ritardo psicomotorio e assenza o difficoltà nella comunicazione verbale.

«Desidero manifestare il mio apprezzamento ai volontari della vostra Associazione, che si pongono accanto con sollecitudine a questi nostri fratelli e sorelle più fragili, sostenendo quanti si prendono cura di loro» ha detto il Santo Padre «La cultura della solidarietà esprime concretamente la partecipazione alla costruzione di una società fraterna, al cui centro vi è la persona umana. Nel volontariato è coinvolta la dimensione fondamentale dell’immagine cristiana di Dio e dell’uomo: l’amore di Dio e l’amore del prossimo. Gesù, nel Vangelo, ci invita ad amare Dio con tutto il cuore e il prossimo come noi stessi (cfr Mc 12,29). È la carità di Dio che ci fa riconoscere nell’altro il fratello o la sorella da accogliere. E proprio per questo, voi volontari mentre svolgete un’opera assistenziale, contribuite a dare un volto più umano e più cristiano alla nostra società. Siate testimoni di bontà e di tenerezza! Perseverate sereni e forti nella vostra opera, affrontando le difficoltà che potrete incontrare con spirito di unità e ponendo sempre alla base di tutto lo scopo ultimo del vostro impegno:, cioè il servizio al prossimo. Vi accompagno con la mia preghiera e la mia Benedizione. E per favore, vi chiedo di pregare per me. Grazie».

Il “viaggio per la ricerca” di 690 chilometri era partito il 25 aprile da Vigonovo. Valentina ha fatto la prima tappa, il 25 aprile, da Vigonovo a Monselice, con il padre. Per l’ultima tappa c’era anche la moglie Romina, mamma di Valentina. Vincenzo ha percorso tutte le altre 17 tappe (ognuna con una lunghezza compresa tra i 35 e i 55 Km) correndo e camminando, accompagnato da chi si voleva unire, a piedi o in bici. Prima della partenza di ogni tappa, è stato organizzato un incontro con il sindaco locale, in modo da coinvolgere anche altre famiglie con ragazzi “Cornelia”.
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