Don Ferrante, il negazionista morto di peste “stellare”

Sarebbe sbagliato considerare come folklore le piazze “negazioniste” come quella di Roma, ma anche di Padova. Forse neanche lo sanno, ma i negazionisti hanno un precedente illustre nella letteratura italiana che è un esempio di come l’ironia di un grandissimo scrittore ha saputo denunciare un negazionismo, appunto, che appare tanto più grottesco quanto più si ammanta di saccenteria. È il caso del don Ferrante manzoniano, personaggio certo non centrale de “I promessi sposi”, ma comunque indimenticabile caricatura di un negazionismo affermato contro l’evidenza dei fatti in nome di un presunto sapere di cui il volgo non è partecipe. Negando che la peste fosse un’epidemia che si poteva contenere evitando il contagio, ma sostenendo invece che era l’effetto della congiunzione astrale tra Giove e Saturno, don Ferrante non prese alcuna precauzione per evitare di essere infettato, e “andò a letto a morire (…) prendendosela con le stelle”, commenta il Manzoni.

Le motivazioni dei nostri negazionisti No– Mask di oggi si saldano con quelle dei No-Vax, che al tempo di don Ferrante non esistevano per il semplice fatto che non esistevano i vaccini. Se oggi nel mondo le aspettative di vita sono in media di 75 anni, ben più alte in Occidente, e se sono cresciute considerevolmente rispetto al passato, ciò è dovuto anche all’uso di pratiche vaccinali. Ma se il tasso dei vaccinati, una volta che il vaccino anti Covid 19 sia stato trovato, non sarà elevato, non servirà a nulla, o quasi.

Il dato della percentuale dei vaccinati sulla popolazione va collegato a quello sulla efficacia percentuale del vaccino. In altri termini: se si vaccinerà, ad esempio, il 75% della popolazione, per poter dire di aver sconfitto il virus, cioè per poter tornare ad una normalità di vita come prima, bisognerà che il vaccino abbia un’efficacia di almeno l’80%. Se la percentuale di vaccinati sulla popolazione scendesse al 60%, ci vorrebbe un vaccino con un’efficacia del 100%, per sconfiggere la pandemia attualmente in corso. Sono dati che derivano da un modello elaborato da ricercatori dell’Università di New York. Se questi dati fossero confermati da ulteriori indagini, ne deriverebbero due conclusioni.

La prima. Sarebbe un grave errore se i politici cedessero alle pressioni della vulgata populista montante, e per acchiappare i consensi di chi urla di più decidessero di non rendere obbligatoria la vaccinazione anti-Covid. Nel clima negazionista attuale e con le pressioni martellanti dei No-Vax, ci sarebbe la concreta possibilità che le percentuali di vaccinazioni su base volontaria sarebbero troppo basse per un contrasto efficace del virus, adesso e nel prossimo futuro.

La seconda. Sarebbe davvero pericoloso se continuasse la corsa al vaccino scatenata dalla concorrenza a chi arriva prima tra le grandi potenze, Cina ed USA in testa, ma anche la Russia. Un vaccino non adeguatamente testato, poco efficace, magari con effetti collaterali non previsti, sarebbe una catastrofe epocale. Forse servirà a Trump per la rielezione. Una sciagura in più, per il mondo intero. —© RIPRODUZIONE RISERVATA



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