Donna di 58 anni uccisa dalla meningite

BASSANO DEL GRAPPA. Meningite fulminante all’ospedale San Bassiano: mamma di 58 anni muore in meno di dodici ore. Usl e Servizio di igiene pubblica attivano i protocolli di profilassi su personale medico, familiari e amici della vittima.
La donna non presentava sintomi particolari riconducibili all’infezione da meningococco. Spiegano i parenti: «Avevamo scambiato il malessere per una banale influenza, poi la febbre è salita e c’è stato il tracollo».
È iniziato tutto la mattina di lunedì, quando Graziella Guarise, barista di Rosà, paese dove viveva da sempre insieme al marito Erasmo e ai figli Nicola, Barbara e Mara, ha iniziato a non sentirsi bene. La donna, che lavorava da anni nel bar di via dei Tigli, a pochi passi dal duomo, locale tra i più noti del centro, si era alzata con la febbre.
«Pensavamo fosse un’influenza», spiega la figlia Mara , «non aveva altri sintomi, adesso è anche il periodo del picco influenzale, eravamo preoccupati come ci si può preoccupare in casi del genere, ci siamo limitati a raccomandarle di riposare».
La famiglia ha contattato il medico curante che ha consigliato riposo per 24 ore. «Il pomeriggio, dopo aver preso una Tachipirina», prosegue la figlia, «la febbre è scesa a 37.5, allora ci siamo rassicurati: doveva essere per forza una semplice influenza». Invece no, alla sera la temperatura è tornata a salire di nuovo, all’una di notte era altissima oltre i 40, ed è scattata la corsa al Pronto soccorso. La donna è entrata alle 1.10, è stata immediatamente visitata dal medico, che ha rilevato un quadro clinico grave.
La donna è stata sottoposta ad accertamenti ed esami (Tac torace, Tac cerebrale, Tac addome, RX torace, esami ematochimici), poi è stata visitata in consulenza anche con il medico anestesista, che ne ha disposto il ricovero nel reparto di Rianimazione.
«I medici hanno tentato l’impossibile per salvarla», racconta Mara, «sia il personale del Pronto soccorso che le infermiere della Rianimazione sono state incredibili con noi familiare. Ci tenevano aggiornati su tutto, nel modo più sensibile e delicato che si potesse sperare. Abbiamo sperato fino alla fine, ci avevano detto che mia mamma stava combattendo contro una brutta infezione, non immaginavamo che fosse così grave, speravamo e basta».
Graziella è spirata alle 12.30 di ieri, sulla cartella clinica, alla voce delle cause del decesso si legge “complicazioni a seguito di infezione da meningococco (meningite)”. Come da prassi in questi casi è stato allertato il servizio di Igiene Pubblica per la profilassi dei familiari e dei contatti stretti.
Al San Bassiano la profilassi, che per protocollo è a cura della direzione medica ospedaliera, ha riguardato 29 operatori sanitari con cui la signora è entrata in contatto durante il percorso di cura. Ai parenti è stato offerto il supporto psicologico di uno specialista dell’Usl. La Direzione ha espresso cordoglio ai parenti della signora Guarise.
«Ancora non ci capacitiamo della tragedia che ci ha colpiti», spiega la figlia Mara, «non riesco ancora a capire che non c’è più, è successo tutto troppo in fretta, eravamo disarmati, ci sentiamo ancora così. Mia mamma era una persona incredibile, una mamma con la “M” maiuscola, non trovo altre parole per descriverla». I funerali sono fissati alle 15 di venerdì nella chiesa di Sant’Anna.
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