"Donpa" è papà? Il giudice disponeil test del Dna per don Spoladore
Il giudice del Tribunale per i minorenni di Venezia intende accertare se sia effettivamente lui il padre del bambino di 8 anni figlio della psicologa padovana che ha promosso la causa. Venerdì l'affidamento dell'incarico a un medico legale. L'ex parroco di San Lazzaro a Padova può accettare o rifiutare. Nel secondo caso, però, rischia di perdere la causa

don Paolo Spoladore
PADOVA.
E’ arrivato il momento della verità. Maria Teresa Rossi, giudice del tribunale dei minori di Venezia, ha disposto il test del Dna sul sacerdote don Paolo Spoladore, per accertare se sia lui il padre del bambino di 8 anni, nato dalla sua presunta relazione con «Pimpy», la cinquantenne psicologa padovana che affida al responso genetico la credibilità del legame non spirituale intercorso tra lei e l’allora giovane parroco della chiesa di San Lazzaro, quando era una sua convinta adepta. 'Donpa' ha però sempre smentito tale circostanza. Nel corso dell’udienza di venerdì prossimo il giudice conferirà l’incarico ad un medico-legale che dovrà sottoporre il prete-rock al test della paternità. E qui si pone un dilemma destinato a determinare in modo decisivo la condotta giudiziaria di don Spoladore. Accetterà l’esame oppure no? In linea di procedura, nessuno glielo può imporre, nemmeno il giudice. Se però rifiuta il test, l’unico strumento 'scientifico' in grado di determinare la paternità, il giudice dovrà giocoforza decidere sulla base delle sole documentazioni prodotte dalla controparte, assistita dall’avvocato Maria Pia Rizzo. Sarebbe una causa persa al 99%, tanto più che il 'Donpa' non si è nemmeno costituito in giudizio. Legalmente tutelato dall’avvocatessa Rosa Carla Nardacchione, ha due vie percorribili: sottoporsi al test genetico o trovare un ragionevole accordo con Pimpy, sempre che sia disposta ad accettarlo.
A renderla battagliera è il mancato riconoscimento del figlio. Fu un parto prematuro e rischioso. Don Spoladore andò a battezzare il neonato in ospedale, quando era nell’incubatrice. Ma poi divenne latitante. E alla Pimpy che reclamava la sua presenza accanto al bambino, rispondeva di non "averne il tempo". Ma quando 'Pimpy' gli riferi che alla loro creatura era stata riscontrata una patologia tale da richiedere il test genetico del padre naturale, 'Donpa' accettò di sottoporsi all’esame clinico del Dna. Si presentò con generalità di fantasia. Solo la data di nascita (1960) risultava esatta. Quel test accerterebbe che don Spoladore è il padre del bambino. Ma non ha validità giuridica. Va rifatto come legge comanda.
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