Droni per trasportare merci e persone: ecco il piano della Regione Veneto
Riunione con i portatori d’interesse, test negli aeroporti di Treviso e di Venezia. De Berti:«Primo step:trasporto cose emedicinali.Poi avanti con i passeggeri»

In un futuro non troppo lontano le merci viaggeranno da una città all’altra anche grazie ai droni e i medicinali urgenti saranno trasportati da questi mini elicotteri, così come gli organi.
E l’obiettivo dichiarato è quello di dare il via anche al trasporto delle persone. Si chiama Mobilità aerea avanzata, la Regione Veneto ci crede e anche Save, la società che gestisce gli aeroporti di Venezia, Treviso, Verona, Brescia e con una partecipazione del 48% anche quello belga di Charleroi.
Sull’utilizzo dei droni c’è un accordo tecnico di collaborazione firmato lo scorso mese di maggio con Enac, l’ente nazionale per l’aviazione civile. Adesso il progetto sta prendendo forma: una sperimentazione sul volo contemporaneo tra droni e aerei è stata condotta all’aeroporto di Treviso, un’altra partirà al Marco Polo di Venezia.
Il masterplan del Marco Polo prevede due vertiporti per il decollo e l’atterraggio di droni ma è allo studio la realizzazione di una struttura analoga anche nella vicina Chioggia. Tutto ciò entra nel Piano regionale dei trasporti 2030, dove si punta a una quarta via rispetto alla triade “gomma, ferro, acqua”.
Il sistema
Il Veneto è stata la prima Regione in Italia ad approvare un protocollo per lo sviluppo di nuove tecnologie per il trasporto di merci e, in futuro, anche di persone.
Ci si concentra quindi su quella fascia di spazio aereo fino a 1000 piedi d’altezza (circa 300 metri), dove non volano gli aerei. Lì circoleranno i droni, velivoli a decollo e atterraggio verticale ma soprattutto a zero emissioni.
L’incontro
Ieri mattina, 10 marzo, nel palazzo Grandi Stazioni di Venezia la vicepresidente della Regione Veneto Elisa De Berti ha incontrato tutte le realtà che, in qualche modo, avranno a che fare con questa innovazione nell’ambito dei trasporti. Sono stati convocati i Comuni capoluogo, le Province, l’Anci, le Università, le Usl regionali, oltre ai soggetti che operano nei principali nodi logistici e di trasporto della regione: autostrade, porti, interporti, aviosuperfici.
E sono state convocate anche le associazioni di categoria, perché il cambio di paradigma riguarderà tutti.
«L’obiettivo è rilevare i bisogni del territorio per lo sviluppo di servizi innovativi di mobilità» ha evidenziato De Berti, che nella giunta Zaia si occupa di infrastrutture e trasporti. «Recepiremo suggerimenti e orientamenti, anche con la somministrazione di questionari, così da arrivare alla definizione di un quadro dei fabbisogni generali».
Il documento definitivo, con tutte le istanze degli attori coinvolti, sarà pronto probabilmente entro giugno. Sicuramente entro l’estate.
I dubbi
Alberto Bertoldo, consigliere provinciale a Vicenza, ha posto alcuni interrogativi per quel che riguarda quel territorio, evidenziando la presenza degli aeroporti di Thiene e Asiago e citando l’attività di addestramento dei paracadutisti della Ederle. «Ma anche l’elicottero del 118 o l’anti-incendio boschivo. Come si può tenere separato tutto questo dal traffico dei droni?», è l’interrogativo.

La risposta l’ha fornita Davide Drago, vicedirettore nazionale di Enac. «Lo spazio aereo è una competenza esclusiva dell’ente», ha evidenziato. «Grazie anche a questi momenti di confronto individueremo le modalità migliori e soluzioni che garantiscano assoluta sicurezza».
Il nodo dei finanziamenti
C’è chi invece ha posto la questione dei finanziamenti, che dovrebbero coprire la realizzazione di questo ambizioso progetto. Enac, attraverso il suo dirigente, ha ammesso di essere alla ricerca di finanziamenti europei ma non sarà l’unica via. Allo studio ci sono anche modelli di investimento pubblico-privato e la joint venture tra Regione Veneto e Save costituisce senza ombra di dubbio la pietra angolare di questo sistema. La cornice, invece, la dà l’ente nazionale che sovrintende agli spazi aerei. Con i droni Enac punta non solo al trasporto delle merci e delle persone, ma anche alla mappatura di aree e infrastrutture, e pure al supporto in agricoltura.
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