Ecco i verbali che accusano Pasqual, il poliziotto amico della camorra

ERACLEA. Era utile ai Casalesi. E questa sua disponibilità è stata ben ripagata. Questi i contorni accusatori che hanno convinto il gip a firmare l’arresto di Moreno Pasqual, 54 anni, poliziotto residente a Eraclea, nell'ambito dell'operazione At Last * che ha portato in carcere quasi altre 50 persone, di cui 34 accusate di associazione a delinquere di stampo mafioso (416 bis).
Pasqual è stato al commissariato di Jesolo per diversi anni. Prima ausiliario nella polizia di Stato, poi diventato effettivo sempre nella zona della provincia. Ed è rimasto sul litorale per anni prima di essere allontanato e trasferito a Venezia e poi da Venezia attendeva un altro trasferimento, a Milano. Dove è stato arrestato.
Pasqual era stato di recente in malattia e aveva presentato documentazione per chiedere la non idoneità al servizio ed essere riformato. Ora è agli arresti ed è accusato di aver fornito informazioni al clan di Eraclea.
Forniva informazioni riservate e dirette ai malavitosi che riguardavano indagini nei loro confronti, questo sostiene l'accusa. Poteva accedere alle banche dati della polizia. E aveva garantito, stando all’accusa, anche la protezione dopo i controlli subiti da altre forze di polizia.
In particolare, la procura gli contesta, di aver fatto ingerenze, nel 2010, nella pratica di autorizzazione da parte della questura per l’apertura della sala scomesse di Eraclea, riconducibile ai Donadio.Nello specifico, Pasqual avrebbe fornito ai diretti interessati tutte le informazioni necessarie per bypassare gli ostacoli burocratici e poter aprire la sala scommesse senza problemi.
Ma non solo informazioni. A Pasqual gli investigatori contestano un episodio del 2013, in cui, in qualità di agente della polizia di Stato, aiutò Luciano Donadio e Antonio Puoti a cavarsela senza essere denunciati. In quell’occasione i due se l’erano presa con un gruppo di skinhead. E per non finire arrestati chiamarono Pasqual che a sua volta si relazionò più volte con i colleghi della Volante intervenuta, ma anche con il comandante della Stazione dei carabinieri di Eraclea, raccontando che Donadio e Puoti erano dei bravi ragazzi.
Separato, Moreno Pasqual si è risposato e vive sempre a Eraclea con la nuova compagna Tanto che tra i benefici ricevuti, come racconta l’accusa, c’è anche il fatto che il gruppo criminale procurò alla donna un falso diploma da ragioniere in modo che potesse essere assunta.
E ancora: la disponibilità a titolo gratuito di un appartamento e il fatto che gli fecero dipingere un appartamento di sua proprietà mentre in quello della madre, furono rifatti gli impianti elettrici e fatti alcuni lavori edili.
Un ritratto, quello che esce dall’indagine che non collima con l’immagine pubblica. I colleghi, infatti lo ricordano come un poliziotto che ha sempre fatto il suo dovere, un giovane diplomato in ragioneria, intelligente e serio, irreprensibile. Oltretutto anche molto attivo nelle attività della parrocchia di Eraclea, la sagra tradizionale di agosto che lo vede ogni anno sempre in prima fila. Un uomo che si dà molto da fare nel paese dove tanti lo ricordano positivamente.
Le cose cambiarono invece dopo la separazione e il secondo matrimonio, ma da allora anche la sua immagine si è offuscata progressivamente fino a quando si è saputo dell'arresto.
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IL CAPO D'IMPUTAZIONE
PASQUAL Moreno del delitto di cui agli artt 110, 416 bis, CP. per avere concretamente contribuito, pur senza farne formalmente parte , al rafforzamento, alla conservazione ed alla realizzazione degli scopi dell'associazione mafiosa di cui al capo l (capo di imputazione che qui si richiama integralmente) perché quale assistente capo della Polizia di Stato in servizio presso il commissariato di Jesolo si poneva costantemente a disposizione dell'associazione stessa, in cambio anche di diversi benefici economici, fornendo, in numerose occasioni, informazioni riservate sull’esistenza di indagini nei confronti di diversi associati, sul contenuto degli archivi di polizia nei loro confronti e, inoltre, forniva protezione e supporto nel corso di controlli da parte di altre forze di polizia. In particolare il PASQUAL si attivava in favore del sodalizio mafioso:
- ingerendosi nel 2010 nella pratica di autorizzazione della Questura all'apertura della sala scommesse SNAI in favore di DONADIO Adriano:
- acquisendo e fornendo al DONADIO informazioni sullo stato della pratica, benché la trattazione della stessa non rientrasse nelle sue competenze, e fornendo consigli sulle procedure da attivare per sollecitarne l'accoglimento, ricevendo e accompagnando DONADIO Adriano durante la sua convocazione dal funzionario istruttore al fine di sostenerne la richiesta e fornire, con la sua presenza, un affidavit in favore del richiedente,
- quindi acquisendo l'informazione segreta e informandone prontamente DONADIO Luciano, con grave violazione dei doveri e del segreto di ufficio, che erano in corso approfondimenti investigativi da parte della la Squadra Mobile di Venezia sulla persona del richiedente e del di lui padre;
- ingerendosi nel dicembre 2013, su richiesta di DONADIO Luciano e pur essendo fuori dal servizio, in occasione dell'aggressione posta in essere da PUOTI Antonio, DONADIO Adriano e CUGNO Antonio ai danni di un gruppo di skinhead alfine di evitare l'arresto degli stessi PUOTI e DONADIO Adriano ed a tal fine relazionandosi ripetutamente con il personale della volante del Commissariato e poi con il comandante della stazione Carabinieri di Eraclea presso il quale interveniva in favore dei predetti DONADIO Adriano e PUOTI Antonio garantendo che si trattava di bravi ragazzi;
- effettuando, tra il 2009 e il 2013, periodici accessi con le proprie credenziali di servizio all'archivio informatico della Polizia di Stato verificando ripetutamente le posizioni di appartenenti al sodalizio mafioso (SGNAOUN Christian, DONADIO Luciano. BUONANNO Raffaele, CONFUORTO Nunzio, VEIZI Renato) ovvero di persone comunque collegate al sodalizio (TESO Graziano, ADIGE FIORE Alfonso, MANFREDI Umberto), oltre che di se stesso, in ciò esorbitando, totalmente, dai limiti e dalle condizioni di accesso e utilizzo del sistema trattandosi di ricerche informative non riconducibili ad accertamenti collegati all'incarico svolto dal PASQUAL.
In cambio di tale disponibilità in favore dell'associazione mafiosa e dei ripetuti suoi interventi il PASQUAL riceveva vari benefici tra cui: la disponibilità a titolo gratuito di un appartamento; l 'interessamento del DONADIO per far assumere la convivente del PASQUAL e la disponibilità a procurar/e un falso diploma di ragioniere; la dipintura di un suo immobile, lavori edili e impianti elettrici nell'appartamento della madre del PASQUAL;
Con l'aggravante dell'essere l'associazione armata e dell'avere i partecipanti ottenuto il controllo di attività economiche finanziate con il prezzo, il prodotto ed il profitto dei delitti.
Commesso nel distretto di Venezia dal2009 a/2015 con permanenza in atto.
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L'ATTO D'ACCUSA
Nota a margine: ricordiamo che siamo in fase di indagini preliminari. Quello che segue è l'atto d'accusa, cioè l'insieme di elementi che hanno spinto il Gip a concedere la misura cautelare in carcere, sulla base di gravi indizi di reità. I sottolineati e gli omissis sono nostri.
Agente di Pubblica Sicurezza Moreno PASQUAL - destinatario della contestazione inerente il concorso esterno descritta al capo A/5 - "... ha fornito, in alcuni casi, supporto materiale diretto a preservare taluni dei sodali da conseguenze giudiziarie negative, addirittura garantendo per esse, in qualità di appartenente alla Polizia di Stato, verso altre forze di Polizia; in altri casi fornendo informazioni privilegiate su indagini in corso tratte delle banche dati delle forze di polizia; in tal modo il PASQUAL, ponendosi più in generale a disposizione dei vertici del sodalizio e venendo da questi remunerato attraverso benefici economici, ha fornito in apporto concreto volto al mantenimento del sodalizio ed alla protezione dei suoi accoliti.".
Un tanto è dimostrato da plurime circostanze emerse in fase di indagini:
"Diversi episodi segnalati dalla Squadra Mobile consentono di delineare la posizione del PASQUAL non in quanto associato "organico" al sodalizio mafioso bensì come persona costantemente a disposizione che viene fatta intervenire quando le emergenze richiedono l'aiuto del pubblico ufficiale, sotto forma di informazioni riservate o, addirittura, protezione e supporto fisico nel corso di controlli da parte di altre forze di polizia".
Indizi di significato univoco offrono riscontro della grande "familiarità" con il DONADIO e l'intero sodalizio criminale da parte del PASQUAL al quale vengono fatti racconti delle vicende del clan dei Casalesi senza reticenze come in occasione della narrazione fatta dal DONADIO riguardo al fatto di essersi adoperato per far trasferire il nipote Antonio PUOTI dal casertano a Eraclea - allontanamento resosi indispensabile dopo l'assassinio di Crescenza LAISO che fino ad allora lo aveva protetto - per evitare che lo ammazzassero, poiché laggiù frequentava "brutta gente" e in qualche occasione solo il suo intervento aveva evitato il peggio (prog.6509 dell' 1.10.2010 rit 666/10).
La disponibilità a prestare assistenza al gruppo mafioso emerge da parte dell'indagato già la sera del 22 dicembre 2013 quando, a seguito di una rissa che aveva coinvolto Antonio PUOTl, Antonio CUGNO (rimasto ferito al volto) e Adriano DONADIO in contrapposizione ad un gruppo di skinhead appartenenti a Forza Nuova (vicenda ricostruita dalla Guardia di Finanza nell 'informativa 116799/ 14 del 30.6. 2014- vol.? ), vi era stato immediato intervento dell'ass.te capo Moreno PASQUAL che - come documentato dalle concitate comunicazioni telefoniche intercorse quella sera e nel corso della nottata - Luciano DONADIO aveva fatto immediatamente contattare e chiamato in aiuto "ai suoi" e che - come documentato dalle telecamere di sorveglianza della piazza Garibaldi in cui era avvenuta la rissa - aveva effettivamente presenziato anche prima dell'intervento dei Carabinieri di Eraclea e peraltro si era poi attivato con il comandante della stazione garantendo in favore del PUOTI.
Evidenzia il P.M. in aderenza alle risultanze degli atti che"... DONADIO non ha sottaciuto al PASQUAL fatti e circostanze che inequivocabilmente denotavano il contesto criminale di provenienza sua e dei suoi uomini e che soprattutto ad un appartenente alle forze dell'ordine avrebbero dovuto suscitare immediatamente l'interruzione di ogni rapporto e l'astensione da ogni promiscuità . ... la caratura criminale del DONADIO è stata l'occasione e l'elemento incentivante per contrabbandare ... favori illeciti e violazioni del segreto di ufficio con benefici di natura economica ....tra il luglio e l'ottobre del2010 il PASQUAL ha fornito il suo apporto, in violazione dei doveri e dei segreti di ufficio, per favorire il rilascio, alla società intestata a DONADIO Adriano, dell'autorizzazione ad aprire una sala scommesse".
Dal canto suo il Pasqual ha ottenuto nel tempo numerosi e consistenti benefici, come nel caso della richiesta di assunzione della convivente, occasione in cui DONADIO si era "messo a disposizione", accogliendo generosamente ogni richiesta: "Nell'agosto del 2010 DONADIO ha inviato operai per eseguire la tinteggiatura della casa del Pasqual (cfr. prog. nr. 23191 rit 1054/09 del 28.8.2010 ore 8.55 tra Pasqual e DONADIO Luciano: "Moreno chiama DONADIO Luciano, quest'ultima gli dice che Nunzio e Giacomo non stanno bene e che proverà a mandargli Vincenzo che abitava vicino casa della madre (DI MARTINO).
Moreno risponde che attende al Jolly"; prog. nr. 23192 rit 1054/09 del28.8.2010 ore 8.56 tra DONADIO Luciano e (omissis): DONADIO chiama (omissis) e gli chiede di andare con Moreno, il poliziotto che abita di fronte a casa sua {DONADIO), a dare un'imbiancata all'appartamento. (omissis) accetta e DONADIO gli dice che lo accompagnerà personalmente.; prog. nr. 23193 rit 1054/09 del 28.8.2010 ore 8.57.52 tra Pasqual e DONADIO luciano: "DONADIO Luciano chiama Moreno e lo avverte che manderà (omissis) ad imbiancare l'appartamento e che lo sta accompagnando direttamente a casa").
Ed ancora, vi era stata "... esecuzione gratuita, nel mese di ottobre 2015, di lavori di edilizia nella casa del PASQUAL e lavori all'impianto elettrico nella casa della madre del PASQUAL effettuati da uomini del DONADIO (omissis) su ordine di questi. In entrambe le occasioni è stato lo stesso PASQUAL a chiedere al DONADIO l'esecuzione dei lavori la cui entità non è proprio trascurabile: nel primo caso si è trattato di abbattere una parete e inserire una trave di ferro (putrella) che ha richiesto più giorni di lavoro per l'esecuzione e il ripristino dell'intonaco. Nel commissionare i lavori il DONADIO, al dipendente che si trovava al Pronto Soccorso per un infortunio, si è raccomandato di eseguirli al più presto perché "è una cosa alla quale tiene".
Si vedano per i dettagli prog.63541- 63770-63861 rit 477/ 13, comunicazioni in base alle quali "appare evidente ... che il rapporto di complicità del PASQUAL con il sodalizio mafioso ha reso quest'ultimo consapevole del poter pretendere vantaggi economici e corrispettivi in natura senza nemmeno porsi la necessità di chiedere il costo delle prestazioni ed offrirne, quantomeno per forma, il pagamento." .
Ancora, "... nel mese di ottobre del 2010 attraverso una intercettazione ambientale che ha ben documentato rapporti di grande confidenza tra PASQUAL Moreno e DONADIO luciano la sera del 1 ottobre 2010 PASQUAL Mareno prog.1419 rìt.1066/10 ha chiamato DONADIO Luciano rappresentandogli la necessità di chiedere una cosa ma, senza anticipare nulla per telefono, ha preferito raggiungerlo in ufficio per spiegare tutto a voce; DONADIO, pur non sapendo ancora quale fosse l'esigenza di PASQUAL, ha mostrato subito una grande disponibilità e l'assistente di polizia PASQUAL un posto di lavoro per la sua (allora) convivente (omissis).
Il DONADIO si è posto letteralmente a disposizione e dapprima ha proposto l'impiego della donna presso il suo punto SNAI di prossima apertura, quindi ha discusso con SGNAOLIN, presente nell'ufficio, sulle disponibilità lavorative presso loro conoscenti, sottolineando tale lavoro doveva essere caratterizzato da un posto carattere stabile e una retribuzione adeguata, non inferiore all'attuale.
A dimostrazione dell'importanza per il DONADIO di assecondare le richieste del PASQUAL va evidenziato come questi, nel prosieguo del colloquio abbia speso il suo rapporto di confidenza con il sindaco di Eraclea affermando che sarebbe intervenuto presso di questi segnalando il nominativo della (omissis) assieme a quello della cognata (omisiss) per ottenere un impiego.
Non solo. Considerato che si sarebbe reso indispensabile un titolo di studio di scuola media superiore per avere un posto di lavoro adeguato, DONADIO ha proposto a PASQUAL Moreno di comperare un diploma per la sua convivente ("la vuoi far diventare ragioniera? Lo vuoi comperare un diploma?") senza ricevere un rifiuto da parte di questi ("lo vendono?" e, ancora una volta, mettendosi a disposizione per procurarlo: "tu lo sai che non c'è problema per prendere un diploma, eh"; infine DONADIO ha informato PASQUAL di essere intenzionato ad acquistare la "Birreria di Mestre" ad Eraclea e che, in tal caso, avrebbe assunto lì la sua compagna.
Ad escludere che l'atteggiamento tenuto dal PASQUAL in quell'incontro fosse solo un abile trucco per ottenere informazioni investigative sul capo del sodalizio mafioso da comunicare poi agli organi investigativi della Polizia va sin da subito evidenziato che alcuna relazione di servizio è stata mai inoltrata dal questi in ordine ai suoi contatti con i "casalesi".
La Squadra Mobile ha accertato anche un'ulteriore, grave, elemento di riscontro a carico del PASQUAL il quale, negli ultimi anni, ha dichiarato di risiedere ad Eraclea in un appartamento di via Vincenzo Gioberti. Gli accertamenti catastali hanno evidenziato che il PASQUAL è comproprietario di un immobile in Eraclea in via (omissis) mentre l'appartamento di via (omissis) ove ha dichiarato la propria residenza risulta di proprietà di PUGLISI Salvatore e (omissis) soggetti entrambi riconducibili al gruppo di DONADIO Luciano.
PUGLISI Salvatore appartiene ad un gruppo dei siciliani cui le imprese del DONADIO commissionavano lavori ed è stato anche assunto alle dipendenze della Grazioso Costruzioni nel 2009 e della PULIFIN nel 2009-2010, società riconducibili sempre allo stesso DONADIO ancorché apparentemente gestite da (omissis) tramite la moglie. (...) è verosimilmente la sorella di Rosario, ma non risulta vivere ad Eraclea poiché risulta attualmente risiedere a Paternò in via (omissis), ossia lo stesso indirizzo ove il (...) è stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari.
Si rappresenta che gli accertamenti effettuati tramite la banca dati dell'Agenzia delle Entrate non hanno consentito di risalire a nessun contratto di locazione o comodato d’uso stipulato tra PASQUAL Mareno ed i coniugi PUGLISI. Allo stato, pertanto, il PASQUAL risulta trarre beneficio dall'utilizzo dell'immobile senza versare alcun corrispettivo lecito".
Sono stati invece "registrati vari contatti tra PASQUAL Mareno e PUOTI Anna Maria, sorella di PUOTI Giovanna, quest'ultima moglie di DONADIO Luciano, oltre che con CONTE Vincenzo, marito di PUOTI Anna Maria, dai quali emerge uno stretto rapporto di amicizia che lega PASQUAL Mareno e la compagna ai coniugi PUOTI/CONTE. Al matrimonio del PASQUAL erano presenti, oltre agli sposi e ad un appartenente alla Polizia di Stato con la famiglia, circa dieci invitati riconosciuti come appartenenti alla famiglia di DONADIO Luciano e persone del gruppo dei Casalesi, i quali partecipavano poi anche al banchetto nuziale.
Sin da subito le attività di intercettazione hanno registrato l'interesse e i passi fatti dal DONADIO per aprire nei locali siti in (omissis) ad Eraclea, un punto SNAI ossia una sala scommesse, luogo che in seguito ha costituito il ricettacolo di personaggi e attività criminali.
Costituito appositamente la società "PRINCIPE s.r.l.".. Il 3 luglio 2010, DONADIO Adriano ha prodotto istanza presso il Commissariato di P.S.di Jesolo, volta ad avviare l'iter amministrativo per ottenere l'autorizzazione di cui all'art. 88 del T.U.L.P.S.; il 10 luglio il Commissariato, nel segnalare i pregiudizi associativi a carico del padre, DONADIO luciano, ha rimesso alla Divisione P.A.S.I. della Questura di Venezia l'intera documentazione per le opportune valutazioni. In data 20 agosto 2010, la Divisione P.A .S.I. della Questura ha comunicato l'insussistenza di elementi oggettivi. (essendo riferibili questi a DONADIO Adriano) sufficienti a motivare un eventuale provvedimento di rigetto dell'Istanza in argomento.
Nel corso dell'istruttoria della pratica sono state intercettate alcune comunicazioni che ben documentano l'ingerenza del PASQUAL in favore del DONADIO, avvenuta dapprima acquisendo e fornendo al DONADIO informazioni sullo stato della pratica benché la sua trattazione non rientrasse neppure nelle sue competenze, nonché consigli sulle procedure da attivare per sollecitarne l'accoglimento; quindi ricevendo e accompagnando DONADIO Adriano durante la sua convocazione dal funzionario istruttore al fine di sostenerne la richiesta e fornire con la sua presenza, di fatto, un affidavit in suo favore, quindi acquisendo l'informazione segreta e informandone DONADIO - con gravissima violazione dei doveri e del segreto di ufficio- che erano in corso approfondimenti investigativi ed era stata coinvolta la Squadra Mobile di Venezia (vds. informativa della Squadra Mobile 4.12.2013).
Accertamenti di tipo informatico per ricercare ulteriori attività abusive ed illecite poste in essere dal PASQUAL in favore del DONADIO e del suo sodalizio tenuto conto che questi, pur essendo incaricato del rilascio di passaporti, aveva l'abilitazione ad accedere alla banca dati S.D.I. gestita dalla Direzione Centrale di Polizia Criminale del Dipartimento di Pubblica Sicurezza .... trovato un immeditato ampio riscontro: dal 2009 al 2013, accedendo con le credenziali di servizio, il PASQUAL ha effettuato numerosi accessi all'archivio informatico della Polizia di Stato in favore di appartenenti al sodalizio stesso estrapolando dati protetti per finalità certamente estranee alle ragioni d'Istituto ed alle sue mansioni; in effetti dopo l'ottobre del 2010 il PASQUAL svolgeva solo compiti amministrativi e non risulta che i nominativi da lui ricercati nell'archivio siano connessi al rilascio del passaporto salvo per la visura di (omissis).
Nello specifico, sono stati effettuati dal PASQUAL Mareno i seguenti accessi abusivi finalizzati alla consultazione nel sistema di persone fisiche, ad eccezione di (omissis) per i quali aveva titolo (omissis)
L'esame delle interrogazioni SDl effettuate da PASQUAL Mareno, evidenzia e riscontra come lo stesso abbia verificato la posizione di buona parte degli indagati di cui alla presente indagine. E' emblematica l’interrogazione effettuata il 24 agosto 2011, a scalare, dalle ore 11.58 alle ore 12.05, dei nominativi di SGNAOLIN Christian, DONADIO Luciano e BUONANNO. Raffaele, finalizzata ad assumere informazioni circa l'esistenza di procedimenti o indagini a carico degli stessi.
Altra Interrogazione abusiva è quella del nominativo di DONADIO Luciano effettuata nottetempo, alle ore 00.22 del 22 ottobre 2010, mentre PASQUAL Moreno disimpegnava il turno 00/07 di quel giorno come operatore presso la Sala Operativa del Commissariato P.S. di Jesolo.
Anche gli altri soggetti interrogati da PASQUAL Moreno, soprattutto quelli successivi alla sua assegnazione all'ufficio P.A.S. - Passaporti, dal 22 novembre 2010 - come l'ex sindaco di Eraclea TESO Graziano o ADIGE FIORE Alfonso - sono avvenuti illegittimamente, esorbitando dai limiti e dalle condizioni di accesso e utilizzo del sistema, poiché non riconducibili ad accertamenti collegati all'incarico svolto dall'Agente .
Il PASQUAL ha effettuato, più volte, anche l'interrogazione del proprio nominativo, all'evidente unico scopo di "bonificare" la propria posizione nella Banca Dati e carpire eventuali attività di indagine da riferire a DONADIO luciano. Il predetto pubblico ufficiale è ricomparso negli ultimi mesi in due occasioni riportate dalla Guardia di Finanza nella inf.va riepilogativa 54894/2017 del22.3.2017 (pag. 64 e ss.):
Nella prima occasione dalla successione logica delle conversazioni intercettate è sicuro che il PASQUAL è stato attivato dal DONADIO per consentire a PUOTI Antonio di rintracciare la sua ex amante In fuga attraverso il monitoraggio del cellulare; non è però emerso se il PASQUAL si sia poi effettivamente attivato dato che immediatamente dopo il DONADIO ha fatto una esplicita richiesta ad un albanese;
Nella seconda occasione, nel febbraio 2017, DONADIO Luciano interessa il PASQUAL al fine di ottenere il rilascio del rinnovo del permesso di soggiorno di (omissis), nipote dell'amante (omissis); dopo avere dato appuntamento alla donna per lo stesso pomeriggio il PASQUAL ha esitato immediatamente la richiesta come risulta da una conversazione tra DONADIO e (omissis) all'uscita dal commissariato nella quale la donna conferma di avere preso il permesso di soggiorno di essere in attesa della corriera per tornare ad Eraclea (prog. nr. 106540 del 09/02/2017 RIT 477/13)
Anche in precedenza nel febbraio 2016 (vds. inf.va 54894/2017 del 22.3.2017 pag. 193) il PASQUAL viene richiesto di una sua consulenza dalla ZENNARO, per il tramite del DONADIO Luciano su una pratica di ricongiungimento familiare di una moldava.
Avendo documentato che il PASQUAL manteneva contatti con DONADIO Luciano o con persone a lui collegate questi è stato trasferito dal Questore presso la sede centrale di Venezia all'ufficio tecnico logistico al fine di interrompere ogni frequentazione che potesse essere pregiudiziale per il buon andamento dell'ufficio. Il trasferimento è stato reso operativo in data 12.6.2017 (vds. nota 10.8.2017 della Squadra Mobile di Venezia).
Nonostante ciò la Squadra Mobile di Venezia ha documentato recentissimi contatti sia telefonici che di persona del PASQUAL con il DONADIO motivati dalla richiesta di supportare una richiesta di permesso di soggiorno di uno straniero e, soprattutto, la richiesta di rilascio di porto di fucile per uso sportivo che il DONADIO ha presentato (nonostante il carico penale, i precedenti amministrativi cumulati e il recente DASPO irrogatogli).
Per la prima pratica il DONADIO ha contattato il PASQUAL il 6 luglio .. 2017 chiedendogli di interessarsi sullo stato della pratica dello straniero e quest'ultimo, pur premettendo che non presta più servizio a Jesolo, gli ha assicurato che si sarebbe dato da fare per ottenere le informazioni (prog. nr. 121081del6.7.2017).
Il giorno successivo il PASQUAL ha riferito al DONADIO luciano che il permesso di soggiorno era già arrivato a Jesolo, quanto al porto d'armi per cui il DONADIO si informava i due hanno convenuto di trovarsi di persona lo stesso giorno (vds.prog.nr.121815 del14.7.2017}.
In due conversazioni intercettate il181uglio 2017 (nn. 122192 e 122193) il PASQUAL ha riferito al DONADIO tutte le informazioni sulla pratica per il porto d'armi spiegandogli ha l'ufficio di Marghera della questura aveva concluso favorevolmente la sua parte e che la pratica era passata a Jesolo per la parte di competenza e se ne stava occupando con l'addetto Tonetto del quale ha fornito il numero interno.
Nei giorni successivi il DONADIO, ha fatto un commento con il nipote e guardaspalle (omissis) affermando che non appena gli fosse stata rilasciato il porto d'armi sarebbe andato a comprarsi una pistola da tenere in casa (prog. nr.140411del17.7.2017).
Il giorno successivo, però, il DONADIO Luciano si è presentato di persona al Commissariato di Jesolo per parlare con il sovrintendente (omissis) nonostante lo sportello fosse chiuso. Dopo che era stato congedato dal piantone questo e lo stesso sovrintendente (omissis) avevano modo di notare il DONADIO Intrattenersi sull'atrio esterno dell'ufficio con Il PASQUAL Moreno (vds. relazione di servizio 7.8.2017).
Del tentativo di parlare con il sovrintendente (omissis) e dell'incontro con il PASQUAL il DONADIO ha fatto riferimento nel corso di una conversazione con il (omissis) intercettata il 9 agosto 2017 (n. 11838) allorquando ha affermato che il Tonetto "non mi può vedere, me l'ha detto MORENO (PASQUAL), mi disse <passi l guai tu, quanto sente che è DONADIO dice sempre che non ci sta ...non te lo da il porto d'armi>.Devo chiamare all'avvocato" ; quindi, dinanzi alla proposta del (omissis) di dare una lezione al (omissis) il DONADIO ha prudentemente affermato che "non siamo gente che fa queste cose qua".
Appare dunque evidente che nei confronti del PASQUAL sussistono gravi ed attuali esigenze cautelari, come già erano state evidenziate nella prima richiesta del P.M..
Ciò non solo quanto al pericolo dì reiterazione di condotte illecite, ma anche con particolare riguardo alla necessaria salvaguardia delle fonti di prova, sia dichiarative che documentali, le quali potrebbero subire in vario modo influenze, condizionamenti e manipolazioni per effetto della particolare posizione rivestita dall'indagato ed attraverso la possibilità di realizzare contatti e comunicazioni servendosi delle conoscenze proprie del ruolo.
Trova pertanto applicazione la più grave misura cautelare come richiesta dal P.M. ed imposta dal titolo di reato.
* Nota a margine: ricordiamo che siamo in fase di indagini preliminari. Quello che segue è l'atto d'accusa, cioè l'insieme di elementi che hanno spinto il Gip a concedere la misura cautelare in carcere, sulla base di gravi indizi di reità. I sottolineati e gli omissis sono nostri.
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