Ecco il dizionario Veneto-Italiano da scarsèa

Veneto-Italiano, in edicola con il nostro giornale il dizionario da scarsèa scritto da Walter Bass e pubblicato da Editoriale Programma. Il simpatico volumetto è in vendita a soli 5,80 euro più il quotodiano: se state pensando già ai regali di Natale, questo libriccino potrebbe fare al caso vostro
Se temete di avere tra le mani il solito severo e pomposo dizionario, dove a farla da padrone sono l’assoluta precisione e l’asettica serietà tipica dell’intellettuale, potete pure rilassarvi perché questo è un’altra cosa.

Contiene, è vero, oltre 8000 termini veneti con relativa analisi grammaticale, ma anche “un mùcio” di proverbi, modi di dire, indovinelli, note particolari, curiosità etimologiche, scelti tra i più divertenti e sagaci. Questo perché la lingua veneta è anche saggezza popolare, ricca di tradizione e intrisa di semplice e sana ironia.
Sentiamo talvolta dire che la nostra è una “lingua povera” (c’è chi lo chiama ancora “dialetto”). Niente di più falso: è una lingua ricca di mille sfumature, termini coloriti pressoché intraducibili in italiano con un solo corrispettivo (vedi “freschìn” o “borésso”) e che riesce a trasmettere le emozioni con la stessa intensità (forse anche di più!) della lingua nazionale.
Questo dizionario offre inoltre preziose informazioni con cenni di grammatica veneta (scritta scrupolosamente in “lengua”) per comprendere e utilizzare ancor meglio la nostra parlata. Insomma, è un volumetto che potete non solo consultare, ma anche leggere, in piccole dosi, come un semplice libro di narrativa."

Scrive Walter Basso
"Conseguentemente all’espansione dell’Impero Romano il latino, lingua appartenente al ceppo indeuropeo ed inizialmente confinata a Roma e nelle sue immediate vicinanze, divenne una sorta di koinè linguistica, dapprima diffusa soltanto in Italia, poi in tutta l’Europa. Dalla sua diffusione e dall’inevitabile contaminazione con idiomi diversi, il latino subì una graduale ma consistente trasformazione.
“In particolare nel settore dell’Italia nord - orientale il latino venne in contatto con la lingua di origine celtica di Paleoveneti, Veneti ed Euganei, dando origine a quell’archetipo linguistico che poi diventerà l’attuale Veneto.
“La lingua veneta attualmente può essere suddivisa in cinque gruppi essenziali: Veneziano, Vicentino, Padovano e Polesano, sostanzialmente simili dal punto di vista lessicale, sebbene ovviamente caratterizzati da alcune diversità. Nel Vicentino, Padovano e Polesano le vocali finali rimangono fisse; soltanto la “- e” o la “-o” cadono dopo la “- n” nelle parole piane. Nel Veneziano invece la “- e” cade anche dopo la “- r” e la “- l”, mentre la “- o” cade nei suffissi “- ol”, “- iol”, “- er “ e “- ier”.

“Trevigiano, Veronese, Trentino e Veneto - Giuliano, Feltrino - Bellunese: tale suddivisione, indubbiamente utile dal punto di vista didattico, va comunque ritenuta arbitraria in quanto non esistono effettivamente confini precisi tra le varie parlate. Teniamo a precisare che nella compilazione di questo dizionario sono stati presi in considerazione i lemmi appartenenti ai gruppi “a”, “b” e in parte “c”, i quali risultano i più omogenei.
Ovviamente alcuni termini risulteranno assenti, non sono stati presi in considerazione i lemmi che risalgono a prima del ‘900, appartenenti quindi a lingue quali il ruzantino o il cimbro, per le quali lasciamo al lettore la consultazione di pubblicazioni specializzate reperibili in commercio.

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova