Ecco le direttive del Governo sul decreto per Venezia Padova e Treviso

Il documento del Viminale e la scarna ordinanza a firma Borrelli, la distinzione tra persone fisiche e filiere produttive, la patata bollente girata alle Regioni
01 settembre 2018.Autovie Venete..Traffico vacanziero sulla A4..Copyright Foto Petrussi / Ferraro Simone
01 settembre 2018.Autovie Venete..Traffico vacanziero sulla A4..Copyright Foto Petrussi / Ferraro Simone

Poco prima delle 22 di domenica 8 marzo, arriva la tanto attesa ordinanza che dovrebbe chiarire i moltissimi dubbi interpretativi sul nuovo decreto Conte che impatta anche sulle province di Padova, venezia e Treviso (prima definite zone rosse, poi zone arancioni, infine zone di sicurezza).

Ma la delusione è grande: tre scarni articoli firmati dal capo della Protezione civile Borrelli che scaricano sulle Regioni la responsabilità di dare applicazione alle misure (e quindi, di decidere anche in maniera difforme come gestirle), precisando poi che merci e filiera produttiva sono esenti dal decreto, così come non ci sono limitazioni per gli uffici pubblici.

Ecco il testo dell'ordinanza, che si può anche scaricare

La direttiva del Viminale. Controlli in aeroporti, stazioni, caselli autostradali; autocertificazione per i cittadini che si spostano; rischio carcere per chi viola la quarantena. Sono le direttive inviate dal Viminale ai prefetti per un'applicazione «unitaria e corretta» del Dpcm approvato nella notte dal governo e per l'attivazione dei controlli nelle «aree a contenimento rafforzato» della Lombardia e di 14 province del nord Italia. Alla direttiva ha lavorato tutto il giorno il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese,

in stretto contatto con il capo della Polizia Franco Gabrielli, le direzioni del Dipartimento di Pubblica Sicurezza e i prefetti sul territori. Nello specifico, la direttiva prevede la convocazione immediata, anche da remoto, dei Comitati provinc

iali per l'ordine e la sicurezza pubblica, per l'assunzione delle necessarie misure di coordinamento. Previste anche indicazioni specifiche per i controlli sugli spostamenti nelle 'aree di sicurezzà che, dice il Viminale, «potranno avvenire solo se motivati da esigenze lavorative o situazioni di necessità o per motivi di salute da attestare mediante autodichiarazione attraverso la compilazione di moduli forniti dalle forze di polizia». Autocertificazioni che potranno essere soggette a controlli.

C'è invece il «divieto assoluto, che non ammette eccezioni» per le persone sottoposte alla misura della quarantena o che sono risultate positive al virus. La sanzione per chi viola le limitazioni agli spostamenti è quella prevista in via generale dall'articolo 650 come già indicato nel precedente decreto del 24 febbraio ma, dice ancora il Viminale, «salvo che non si possa configurare un'ipotesi più grave quale quella prevista dall'articolo 452 del Codice penale, delitti colposi contro la salute pubblica che persegue tutte le condotte idonee a produrre un pericolo per la salute pubblica. Un reato per il quale si rischia il carcere.

I controlli sul rispetto delle limitazioni agli spostamenti avverranno innanzitutto lungo le linee di comunicazione e le grandi infrastrutture del sistema dei trasporti. Su autostrade a e viabilità principale saranno eseguiti dalla Polizia Stradale mentre Carabinieri e polizie municipali si occuperanno della viabilità ordinaria. Controlli anche alle stazioni, affidati alla Polfer con la collaborazione del personale di Ferrovie, delle autorità sanitarie e della protezione civile: viene prevista una canalizzazione dei passeggeri in entrata e in uscita dalle stazioni »al fine di consentire le verifiche speditive sullo stato di salute dei viaggiatori« con i termoscanner.

Anche negli aeroporti lombardi e delle 14 province, i passeggeri in partenza e in arrivo saranno sottoposti al controllo dell'autocertificazione. Per i voli Schengen ed extra Schengen in partenza, le autocertificazioni saranno richieste unicamente per i residenti nelle aree di sicurezza mentre per quelli in arrivo i passeggeri dovranno motivare lo scopo del viaggio all'atto dell'ingresso.

Un capitolo a parte riguarda poi i controlli che verranno effettuati a Venezia per le navi da crociera: i passeggeri non potranno sbarcare per visitare la città, dice la direttiva, ma potranno transitare unicamente per rientrare nei luoghi di residenza o nei paesi di provenienza. Il Viminale ribadisce infine che spetta al prefetto »il monitoraggio dell'attuazione delle misure previste in capo alle varie amministrazioni«. (ANSA).  

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