Ecobonus del 110% in arrivo a fine luglio: tutte le domande e risposte

La nostra guida pratica con l'aiuto di Confartigianato Veneto. Insieme con i proprietari di immobili destinatari del provvedimento in attesa quasi 75 mila aziende artigiane venete e 92 mila lavoratori 
04/05/2020 Roma, emergenza coronavirus, inizio della fase 2. Nella foto due operai al lavoro su un cantiere edile
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La complessa normativa che regola il sistema Ecobonus 110% sta per essere completata. Nei giorni scorsi è arrivato il via libera della Commissione Bilancio della Camera, che chiarisce ulteriormente l’impianto normativo del superbonus per i lavori di riqualificazione energetica e messa in sicurezza degli edifici. Il Decreto Rilancio deve essere convertito legge entro il 18 luglio, pena la sua inefficacia. L’Ufficio Studi Confartigianato stima (su dati Istat, Enea e Relazione Tecnica DL 34/2020), che il bonus del 110% potrebbe mobilitare in Veneto risorse per quasi 2 miliardi di euro fino al 2026, con una media annua (2021-2026) di 318 milioni (2,3 miliardi in Italia).

Il bonus coinvolgerà la vasta platea costituita da 74.782 imprese artigiane venete del sistema della casa con 92.372 addetti. «Chiediamo al Parlamento di allungare l’estensione dell’Ecobonus a tutto il 2022 – dichiara Agostino Bonomo, presidente di Confartigianato Imprese Veneto –. Per iniziare a lavorare mancano però ancora i decreti attuativi e le relative circolari dell’Agenzia delle Entrate e dell’Enea».

Chi può accedere al bonus 110%?

Per accedere al bonus bisogna far salire di due classi energetiche l’edificio, sia con il cappotto termico sia con la sostituzione delle caldaie. Sconto fiscale previsto anche per l’installazione delle colonnine per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici, purché l’intervento sia eseguito congiuntamente a uno di quelli sul cappotto termico o la sostituzione delle caldaie.

Com'è trattato l'isolamento termico?

Gli interventi devono riguardare oltre il 25% della superficie d’intonaco, con tetto di spesa massimo di 50.000 euro riferita a ogni singola unità immobiliare. Per gli edifici composti da due a 8 unità immobiliari il limite di spesa passa da 60mila euro a 40mila euro per unità abitativa. Limite di spesa che scende a 30mila moltiplicati per unità immobiliare nei condomini composti da più di otto unità. L’agevolazione viene riconosciuta anche per le spese relative allo smaltimento e alla bonifica dell’impianto sostituito. Tra gli interventi ammessi, sempre nei nuovi limiti di spesa, trovano posto quelli di demolizione e ricostruzione.

Fotovoltaico e pompe di calore?

Per la sostituzione degli impianti di climatizzazione e delle caldaie centralizzate a condensazione con caldaie a pompa di calore, anche abbinati all’installazione di impianti fotovoltaici la detrazione del 110% è calcolata su un ammontare complessivo delle spese non superiore a 20mila euro ad unità immobiliare per gli edifici fino a 8 unità e non superiore a 15mila euro moltiplicati per il numero di unità immobiliari che compongono edifici con più di 8 appartamenti.

Per le unità unifamiliari il massimale di spesa è pari a 30mila euro. L’agevolazione viene riconosciuta anche per le spese relative allo smaltimento e alla bonifica dell’impianto sostituito.

La norma vale per gli immobili vincolati?

L’agevolazione vale anche per gli immobili vincolati per tutti gli interventi di efficientamento energetico in grado di produrre un miglioramento della prestazione energetica di due classi o il raggiungimento della classe energetica più alta.

Quali immobili sono esclusi dal sostegno?

Niente Superbonus per gli interventi su ville, castelli e case di lusso, cioè quegli immobili che il catasto individua nelle classi A1, A8 e A9. Non è entrata l’estensione dell’agevolazione agli immobili delle imprese turistiche e dunque alle strutture alberghiere. Ma quali nuovi beneficiari sono stati introdotti? Tra le modifiche inserite in commissione Bilancio alla Camera c’è anche l'estensione al Terzo settore delle detrazioni fiscali al 110%, previste per gli interventi antisismici e di miglioramento energetico. Anche la ristrutturazione degli spogliatoi delle associazioni e delle società sportive dilettantistiche potrà usufruire del superbonus al 110%.

La modifica è stata inserita con un emendamento al decreto Rilancio, riformulato e approvato dalla commissione Bilancio. Tra gli interventi ammessi all’agevolazione del 110% trovano posto quelli di demolizione e ricostruzione.

Qual è il periodo di validità della norma?

Ad oggi la scadenza è fissata al 31 dicembre 2021, ad eccezioni delle sole case popolari degli Iacp: qui il 110% resterà operativo anche nei primi sei mesi del 2022. Non c’è (ancora) il proseguimento anche a tutto il 2022 per tutti gli interventi come richiesto dal mondo dei costruttori e artigiani.

I privati possono cedere il credito d'imposta?

Il superbonus è una detrazione pari al 110% della spesa sostenuta che può essere scontata dalle imposte sui redditi o usata in compensazione nel modello F24 in cinque rate annuali. Il credito d’imposta può essere ceduto per un valore massimo del 100% della spesa a un potenziale acquirente: l’impresa che ha fatto i lavori o una banca. Le banche nelle ultime settimane stanno lavorando alla realizzazione di prodotti finanziari chiavi in mano, che consentono di realizzare le opere senza pagare nulla.

Il costruttore può cedere i credito d'imposta?

Resta la possibilità per il fornitore che ha effettuato gli interventi di recuperare lo sconto sotto forma di credito d’imposta, con facoltà di cessione del credito ad altri soggetti, inclusi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari.

Sono possibili altre variazioni?

A fine luglio è prevista la discussione della “manovra d’estate”, in quella occasione sarà possibile emendare nuovamente la norma. —

(Le risposte sono state elaborate con la collaborazione di Confartigianato Veneto)


 

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