Edison cede a 2i Rete Gas la società distributrice Idg È in 30 Comuni veneti
Si aggiunge un'altra mossa alla partita a scacchi delle multiutility del Veneto. Dopo le partnership tra Hera e Ascopiave e quella tra Aim Vicenza e Agsm Verona, è Edison a comunicare la cessione del 100% di Infrastrutture Distribuzione Gas (Idg), con sede a Selvazzano Dentro in provincia di Padova. Un'operazione che interessa il futuro di circa 60 dipendenti in Veneto e 30 comuni nelle province di Padova, Rovigo, Venezia e Vicenza.
Il perfezionamento della vendita è previsto entro la fine del primo quadrimestre 2021. La parte acquirente è 2i Rete Gas, uno dei principali operatori del settore, arrivato a gestire, a fine 2019, 2.132 concessioni distribuite sull’intero territorio nazionale, 66 mila chilometri di rete e più di 4,3 milioni di utenti. «L’operazione consentirà a 2i Rete Gas», si legge in una nota della società, «di ottenere significative economie di scala e di densità, applicando le migliori “best practice” e valorizzando al contempo le risorse della società target. Tali risultati anticipano gli effetti attesi dalle gare d’ambito.
L’operazione è quindi in linea con la strategia di crescita di 2i Rete Gas, attuata attraverso processi di integrazione (le reti italiane del gruppo tedesco EON, di G6 Rete Gas del gruppo francese Engie, di Nedgia del gruppo spagnolo Naturgy, oltre alla rete di distribuzione del gas di Enel) costantemente mirati a garantire qualità del servizio, sempre migliori standard di sicurezza, elevato livello di innovazione tecnologica per un nuovo modello energetico che riduca l’impatto ambientale e continui a garantire in modo efficiente il soddisfacimento dei bisogni energetici del paese».
L'accordo in realtà è una doppia operazione che vede nel frattempo Edison acquisire da parte di F2i Fondi Italiani per le Infrastrutture Sgr (che detiene il 70,2% di 2i Rete Gas) il 70% di E2i Energie Speciali, società leader nel settore eolico di cui Edison già detiene la restante quota del 30%.
L'operazione, che per Edison rappresenterà una crescita dell'indebitamento finanziario netto per circa 150 milioni di euro, entra nel mirino dei sindacati, preoccupati per il futuro occupazionale dei dipendenti di Selvazzano e del resto della regione. «Riteniamo condivisibili gli obiettivi di questo accordo in termini di economie di scala, miglioramento della qualità del servizio, innovazione e impatto ambientale», dichiara Gino Gregnanin, segretario della Uiltec Uil del Veneto, «e tuttavia riteniamo indispensabile mettere al centro il capitale umano, vero patrimonio di ogni azienda. Ai lavoratori vanno date in primis garanzie occupazionali, accanto a quelle contrattuali nazionali ed aziendali». —
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