Elezioni regionali 2020 in Veneto, lo spoglio minuto per minuto: i dati, le analisi, i commenti

L'esito del referendum sul taglio dei parlamentari, la sfida al governatore uscente Zaia, le comunali con focus su Venezia. Dagli exit poll a chiusura seggi, ore 15, fino al termine dello scrutinio

Questo nostro speciale segue in diretta l'andamento dello spoglio per l'election day 2020 in Veneto e nel resto d'Italia: referendum, regionali e comunali. fate refresh della pagina se volete l'ultimo aggiornamento

LE REGIONALI IN VENETO: LO SPOGLIO

Il Consiglio regionale del Veneto ha sede a Venezia ed è formato da 51 consiglieri. I Veneti sono chiamati a elegere prima di tutto il presidente della Regione e quindi i consiglieri. L'ultima votazione è stata fatta il 26 giugno 2015. La votazione quest'anno doveva tenersi in primavera ma è stata rimandata a causa della pandemia di Covid 19.

Ore 12 Quarantuno i seggi assegnati alla coalizione di Zaia, 8 all'opposizione di Guido Lorenzoni. Gli altri due seggi sono assegnati di diritto al presidente eletto e al primo dei candidati battuti. 

Ore 10.21 Defiitivi a risultati delle liste.  Luca Zaia presidente e le liste a lui collegate hanno raggiunto il 77%. La Lista personale di Zaia ha totalizzato da sola il 44,6% dei consensi, il triplo, di fatto, di quanto ottenuto dalla lista Lega Salvini ferma al 16,9. Nella stesso raggruppamento di centrodestra al terzo posto si posiziona Fratelli d'Italia con il 9,6%, seguito da Forza Italia al 3,6 e dalla Lista Veneta Autonomia al 2,4.

Ore 9.30 Due chioggiotti a palazzo Ferro Fini. Sono il leghista Marco Dolfin e Jonathan Montanariello (PD): andrà ad affiancare Francesca De Zottis (PD) come secondo rappresentante della minoranza in consiglio regionale. Entra anche Raffaele Speranzon, già consigliere comunale a Venezia ed ex presidente dell'Ater come rappresentante di Fratelli d'Italia

Ore 00.30 Ecco la prima simulazione seggi in Consiglio regionale. Fornita dall'Osservatorio elettorale del Consiglio regionale del Veneto alle ore 23:40. In base a questa ipotesi (a scrutinio ancora in corso) il Movimento Cinque Stelle resterebbe addirittura escluso. Quaranta seggi alla coalizione di Zaia, 9 a quella di Lorenzoni, più il seggio di Zaia e quello di Lorenzoni. All'interno della coalizione Zaia 24 seggi andrebbero alla lista Zaia presidente, 9 alla Lega, 4 a Fratelli d'Italia, 2 a Forza Italia, 1 a Lista Veneta Autonomia. Per l'opposizione, 7 seggi al Pd, 1 al Veneto che vogliamo, 1 a Europa Verde. 

Ore 00.20  Adesso è anche ufficiale: i veneti hanno confermato Luca Zaia Presidente. Quando restano da scrutinare 1.272 sezioni, Zaia con il 76,36% dei voti ha un vantaggio incolmabile, superiore al milione di voti su Lorenzoni del centrosinistra.

Lunedì 22 settembre, ore 00,00 Lo scrutinio procede sempre a rilento. Ma già si stagliano i campioni delle preferenze. Per la Lista Zaia Bet, Rizzotto, Brescacin, Villanova (Treviso). Per la Lega  Favero, Caner (Treviso), Gnan (Venezia), Corazzari (Rovigo). Nel Pd Zanoni, Scarpa (Treviso), Zottis (Venezia). 

Ore 23:45 Con 3.200 sezioni scrutinate su 4.751 la percentuale di Zaia resta superiore al 76%. Lorenzoni al 16,2%. Nel voto di lista, quella personale del presidente supera il 45%, la Lega viaggia sul 16%. Pd al 12,2%

Ore 22.56. Alcune province vanno davvero a rilento negli scrutini, ma è già possibile fare una veloce panoramica sull'esito delle preferenze.

Ore 22.22. Nuovo aggiornamento dal politologo Paolo Feltrin: “Lo scrutinio va molto più a rilento di quanto noi speravamo. Siamo al 40% delle sezioni. Serviranno anche molte ore”. Si delineano 39 seggi per la coalizione di centrodestra: 24 andranno alla lista Zaia Presidente, 8 alla Lega, 4 a Fratelli d’Italia, o 1 o 2 a Forza Italia e 1 alla Lista Veneta Autonomia. Al centrosinistra vanno 9 seggi: 7 al Pd, 1 a Europa Verde e 1 al Veneto che Vogliamo. Al M5S dovrebbe andare un solo seggio. Tutto dipende dal risultato di Forza Italia: con il 3,3% attuale il seggio è 1, sopra il 3,5% sale a 2.

Per le preferenze i risultati sono ancora troppo bassi. Ci sono alcune province molto popolate in quanto a preferenze: è il caso di Venezia e Treviso. Tra i risultati evidenti, gli assessori uscenti Bottacin a Belluno e Corazzari a Rovigo stanno delineando ottimi risultati. Importante il risultato della Lega a Rovigo, che è molto vicina al risultato della lista Zaia Presidente.

Feltrin, guardando i risultati nazionali, parla di "risultato eccezionale in un momento eccezionale, in cui nel panorama generale l'emergenza Covid ha rafforzato chi è al governo. Si veda De Luca, che non doveva nemmeno essere ricandidato. Lo stesso vale per Emiliano in Puglia. L'identificazione, nel momento del pericolo, con il capitano che ti sta salvando dal mare in burrasca, è un elemento da leggere. Vedremo se capiterà lo stesso a novembre negli Stati Uniti".

Ore 22.15. Dopo quelli alle urne, continuano i consensi per Zaia che si ferma con elettori alla ricerca di selfie.

Zaia e il plebiscito alle regionali del Veneto: selfie e bagno di folla a Treviso

Ore 21.33. E' terminato l'intervento di Luca Zaia dal K3 di Treviso. Ecco l'articolo che riassume le prime dichiarazioni del riconfermato presidente: Zaia: "Un voto dei veneti per il Veneto. Non ho nessuna ambizione nazionale".

Le prime parole di Zaia: "E' un voto dei veneti per il Veneto"

Ore 21.30. Arriva anche il commento di Fabrizio Boron, consigliere regionale e candidato della lista Zaia. Boron da Padova traccia anche il peso del voto sulla città di Padova: "La Lega, con le sue liste, resta primo partito in città e in provincia".

Elezioni in Veneto, Boron (Zaia Presidente): "Con le sue liste la Lega ha la maggioranza anche a Padova città"

Ore 21.21. Michele Zuin, coordinatore regionale di Forza Italia e assessore al bilancio a Venezia: «Uno Zaia in grande spolvero ha obiettivamente cannibalizzato tutti gli altri partiti del centrodestra, triplicando i voti della sua stessa Lega ma andando a pescare dagli elettorati anche di Fratelli d'Italia e Forza Italia. Un risultato comunque eccezionale per una coalizione che si conferma ancora una volta alla guida di una delle regioni più ricche e avanzate del Paese». 

«Un risultato che di fatto non è per noi una grossa sorpresa» ha continuato Zuin «e che ci permetterà probabilmente di portare a Palazzo Ferro Fini un paio di consiglieri per potere continuare a fare la nostra parte per il governo del Veneto. Sono sicuro poi che le dimensioni della vittoria della coalizione porteranno ottimi risultati anche al sindaco Brugnaro che conto sarà eletto già al primo turno. Forza Italia rimane ad ogni modo un partito fondante del Centro Destra e pure se qui il fenomeno Zaia è stato eccezionale in altre regioni si conferma un partito cardine di una coalizione che si candida al governo del Paese».

Ore 21.15. "Grazie alla Lega, il mio partito, per avere sempre creduto in me". Lo ha detto il presidente del Veneto, Luca Zaia, parlando ai sostenitori al "K3", sede leghista di Treviso. E' il primo commento ed è la prima uscita di Zaia da quando l'esito del voto si è delineato.  "E' una responsabilità, è un voto dei veneti per il Veneto, per quelli che sono qui da generazioni, quelli di adozione e quelli ultimi arrivati che hanno un progetto di vita in Veneto". E ancora: "Qualcuno chiederà adesso quale è il mio obiettivo: l'obiettivo è uno, l''autonomia".

Aggiunge Zaia: "Sarà mia garanzia non deludere il mio elettorato e quanti si sono avvicinati. Molti torneranno ai loro partiti, ma avranno tutti la garanzia che questa amministrazione sarà l'amministrazione di tutti". 
 
Guardando alla futura minoranza: "L'opposizione si prepari, che tra cinque anni non ci sarò più, se volete tirate un sospiro di sollievo". E poi:  "Matteo Salvini? Sì, l'ho sentito, ci siamo messaggiati. Si è congratulato, certo".
Sul fatto che la dimensione del voto in Veneto possa cambiare i rapporti di forza nella Lega, Zaia ha risposto: "Per me assolutamente no". 
 
Ore 21.13. L'europarlamentare Gianantonio Da Re: "Il presidente Zaia ha schiacciato tutti".

Elezioni in Veneto, l'europarlamentare Da Re: "Il presidente ha schiacciato tutti"

Ore 21.09. Erano corsi in massa per fare i tamponi nella lotta al coronavirus, ma i cittadini di Vo', il Comune padovano diventato "zona rossa" il 24 febbraio, non si sono dimostrati altrettanto sensibili al richiamo delle urne. L'affluenza ai seggi è stata tiepida, pari al 60,1%, contro una media regionale del 61,1%.

Ore 21.03. Nicola Pellicani, deputato veneziano del Pd, commenta: "Il risultato delle elezioni regionali in Veneto era ampiamente annunciato, ma ciò non cambia l'entità e la gravità della sconfitta del centrosinistra. Zaia ottiene una vittoria che non ha eguali nella storia del regionalismo italiano, confermando di avere un solidissimo radicamento territoriale e una grande capacità comunicativa. Voglio ringraziare Arturo Lorenzoni, per la grande generosità dimostrata in questi mesi in cui ha messo la faccia di fronte a una sfida che fin dall'inizio si preannunciava come difficilissima.

Nel complesso in Italia è stata però una bella giornata per il Pd e il centrosinistra. Vinciamo in tre importantissime Regioni: Toscana, Puglia e Campania, smentendo così le Cassandre del centrodestra. Un risultato che premia le politiche del PD e rafforza il Governo. In Veneto i numeri però parlano chiaro e dimostrano come gli elettori veneti non abbiano neppure percepito l'esistenza di una vera alternativa a Zaia e ciò rende la sconfitta ancora più pesante. 

Credo che, in particolare il Partito Democratico, debba avviare una profonda riflessione sulle politiche svolte fino ad oggi.  Non ci sono scorciatoie, il partito va completamente rifondato, uscendo da logiche correntizie che hanno finito per indebolire ulteriormente il partito. E va messa in campo al più presto una nuova classe dirigente, con una forte impronta federalista in grado di mettersi in connessione con i veneti. Abbiamo davanti a noi la traversata del deserto, ma solo partendo da una seria analisi autocritica sarà possibile costruire le basi, mattone dopo mattone, per il futuro del Veneto e lasciarsi alle spalle quello spirito rinunciatario che troppo a lungo ha caratterizzato il centrosinistra veneto".

Ore 20.54. L'onorevole dem Alessandro Zan sottolinea l'esposizione mediatica di questi mesi di Luca Zaia e invita il centrosinistra a continuare nel percorso avviato in questi mesi.

Zan (Pd): "In Veneto è stata una campagna elettorale impari"

Ore 20.42. L'ex sindaco trevigiano Gian Paolo Gobbo: "La Lega non ha bisogno di alleati in Veneto se pensiamo ai numeri. Altro discorso è se si parla di esigenza democratica".

L'ex sindaco trevigiano Gian Paolo Gobbo: "In Veneto la Lega non ha mai avuto bisogno di alleati"

Ore 20.35. «Per me che Zaia sia uno dei governatori più amati è motivo di vanto. Non temo e non soffro alcuna competizione interna, la mia competizione è con il Pd». Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, in conferenza stampa, parlando del successo ottenuto dal presidente del Veneto.

Ore 20.28. "Un momento così drammatico come la crisi da Covid in qualche maniera ha aiutato ad attirare l'attenzione sulla gestione della Regione durante quel periodo, rispetto alle ipotesi di alternativa che in un momento normale sarebbe stato facile comunicare". E' il commento di Enrico Cappelletti, candidato alla presidenza del Veneto per il M5S, al risultato elettorale. "In una situazione come questa - ha aggiunto - avere comunque ottenuto il risultato di essere presenti in Consiglio regionale, dove c'è veramente bisogno di un'opposizione forte, determinata, capace e coerente, è un risultato che credo abbiamo raggiunto".

Ore 20.25. Intervistato in diretta televisiva, la sconfitto Arturo Lorenzoni commenta ancora: "Non è il risultato a cui aspiravo, ma la campagna elettorale è stata anomala. Chi ha avuto grande visibilità mediatica è stato premiato, qui in Veneto come altrove. Resta il lavoro che ho fatto con la mia squadra: darà il suo frutto nel tempo. Questo non è un punto di arrivo ma di partenza. Io non ho nulla da rimproverarmi: ho fatto lo sforzo di tenere insieme mondi diversi. Se avessi avuto a disposizione più fondi e più tempo i veneti avrebbero conosciuto meglio il nostro progetto. Adesso guardiamo avanti. La Lega è una forza politica appiattita sull'appartenenza e non sulle idee. Penso che un'opposizione che dia idee possa avviare un dialogo e far passare proposte indispensabili per la Regione". 

Lorenzoni ha inoltre annunciato di aver avuto oggi l'esito del nuovo tampone, negativo. Mercoledì effettuerà l'ultimo test e, se negativo, potrà dirsi definitivamente guarito.

Ore 20.24. Ecco la prima dichiarazione di Daniela Sbrollini, candidata alla presidenza della Regione con Italia Viva: "Possiamo dirlo con chiarezza e senza giri di parole come è nel mio stile. È un risultato deludente. Però lo abbiamo detto fin dall’inizio della campagna elettorale. Questo, anche se non come volevamo, è solo l’inizio di un percorso e di un progetto futuro. Sarebbe un grave errore fermarlo proprio adesso che abbiamo segnato una strada in Veneto, alternativa, riformista e moderata che non c’era”.

Ore 20.22. Elena Ostanel è la candidata del Veneto che Vogliamo a Padova. Per l'esponente di centrosinistra, "domani si continuerà comunque a lavorare".

Ostanel (Veneto che Vogliamo): "Continueremo a lavorare: i problemi non spariscono in un pomeriggio"

Ore 20.18. In base alla terza proiezione del consorzio Opinio per la Rai, alle regionali in Veneto continua il distacco di Luca Zaia: il governatore uscente e candidato del centrodestra sale al 76,6% rispetto ad Arturo Lorenzoni (centrosinistra) al 16,1% ed Enrico Cappelletti (M5S) al 3,3. In crescita anche la performance della lista dell'attuale presidente che tocca quota 77,1% contro il 16,8% della coalizione a sostegno di Lorenzoni. La copertura del campione è al 63%.

Ore 20.14. Primi dati sulle preferenze. In provincia di Treviso nella lista Zaia Presidente spicca il successo personale di Silvia Rizzotto, seguita da Alberto Villanova. In provincia diVenezia svetta Gabriele Michieletto. Nel Bellunese valanga di voti personali all'assessore Gianpaolo Bottacin.
 
Ore 20.10. Elisabetta Gardini, candidata con Fratelli d'Italia, tra referendum e voto regionale: “I risultati direi che sono in linea con quello che ci si aspettava. Il referendum è stato cavalcato in modo spudorato da 5 Stelle e Di Maio. Non si rendono conto di aver perso il collegamento con il Nord del Paese. Stanno scomparendo dalle nostre regioni e non si accorgono di questa frattura del Paese. Nonostante questi numeri non gli arriva il boato dell’urlo del Veneto".

Ore 20.08. Alle 20, a Padova città, il Pd ha il 20% dei voti contro il 10% della Lega. Il segretario dem Davide Tramarin segnala come "il Pd resti partito di riferimento a Padova città". 

Il segretario padovano Tramarin: "Il Pd resta partito di riferimento a Padova città"

Ore 20.01. "Se la lista Zaia proseguisse con il 51,8% dei voti di lista (con l'80% dei voti totali che contieneun'indicazione di lista e lo scrutinio all'1,5%), potrebbe superare il milione di voti, dato sufficiente a superare da sola la soglia di sbarramento nazionale del 3%". Sono i dati di YouTrend pubblicati sul proprio profilo twitter a proposito del voto in Veneto che vede Luca Zaia vincitore con un largo consenso.

Ore 19.51. Il sottosegretario all'Interno, Achille Variati, analizza il voto nazionale ma fa riferimento anche al Veneto: "Per l'ennesima volta l'arroganza di Salvini non paga. Il segretario della Lega ha perso anche questa scommessa, il Pd ha vinto il braccio di ferro con il centrodestra. Zingaretti - prosegue - esce rafforzato e consolidato nella sua leadership. Il centrodestra sovranista non sfonda in Italia, e anche dove vince lo fa più attraverso i proprio governatori uscenti che per il risultato delle liste di Lega e FdI. Come vediamo in Veneto e in Liguria con le liste di Zaia e Toti, che superano quella della Lega. Addirittura la lista Zaia, in Veneto, umilia la Lega, riducendola a percentuali che la renderanno irrilevante in Regione. Insomma: il progetto politico sovranista di Salvini, con le sue pericolose tentazioni autoritarie, sta fallendo. Questo era esattamente l'obiettivo per cui questo governo e questa maggioranza sono nati, e questo  il dato politico della giornata". 

Ore 19.50. Sara Visman, candidata alle amministrative di Venezia con il M5S, analizza l'esito del voto regionale: «Per le elezioni regionali c'è poco da dire, pochissimo. Zaia, come era prevedibile, ha preso tanti voti. L'unico dato interessante, nel campo della maggioranza in Regione, è che il presidente e la sua lista hanno raccolto una montagna di voti più di Salvini. Lo dico con amarezza, ma ha vinto Zaia su tutta la linea, anche a discapito dei suoi stessi alleati. Se c'è un ragionamento politico da fare, è questo: ha vinto lui, non ha di certo vinto la Lega.
 
Per quanto riguarda il Movimento 5 Stelle, per ora il risultato è deludente, inutile nasconderlo. La bella vittoria del sì al referendum non ha avuto l'impatto sperato sull'esito delle urne, e dovremo batterci con ancora più determinazione per portare avanti il cambiamento del Veneto: per ora siamo lontanissimi da Zaia. Come è lontanissima pure la coalizione del Pd, che ha raccolto un risultato molto basso, davvero poca roba rispetto allo strapotere del presidente riconfermato».
 
Ore 19.47. I commenti arrivano tutti da ambito leghista. A parlare è ora Federico Caner, assessore uscente al Turismo in Regione: "Il consenso di Zaia supera il consenso del centrodestra in Veneto. E' chiaro che qualcuno del centrosinistra ha votato per Zaia".

Caner: "Consenso di Zaia superiore al consenso del centrodestra in Veneto: per noi anche voti da sinistra"

Ore 19.34. "Come commento le elezioni? In bulgaro o in italiano, come preferisce": non perde l'ironia il candidato presidente del Veneto per il centrosinistra Arturo Lorenzoni. Commenta ancora l'esito che premia nettamente Zaia e sottolinea che il Pd sta vivendo "un periodo indubbiamente complesso dopo le fratture che ci sono state negli anni scorsi. L'auspicio  quello di ricompattare l'area democratica - conclude - e io penso che il Partito Democratico ha avviato all'interno un processo di rigenerazione che dar il suo frutto". 

Ore 19.28. Nuova lettura dei dati del professor Paolo Feltrin, politologo e docente dell’Università di Trieste: “Lo spoglio sarà lunghissimo. Ci sono 300 sezioni su 4.700. Siamo al 7% e sono le 19, il che significa che ci fermeremo ore e ore dopo la mezzanotte. Possiamo già dire che solo tre coalizioni supereranno le soglie di sbarramento: centrodestra, centrosinistra e M5S. Ci sarà un 6% di voto disperso". E poi: "C’è tendenza evidente alla semplificazione del voto. Le liste piccole dentro le coalizioni hanno avuto vita magra. L’impressione che si ha è che al massimo ci saranno 7-8 gruppi consigliari".
 
Sul voto alla coalizione di Zaia: "Se noi prendiamo le tre liste afferenti alla Lega, superiamo di sicuro il 50% di seggi: è confermato. Per la prima volta dopo la Democrazia Cristiana (nel 1970, nel 1975, nel 1980) un partito ha avuto maggioranza assoluta dei seggi: oggi lo fa la Lega pur divisa in tre liste".
 
Continua Feltrin: "Risultato modesto anche per la Lista Veneta Autonomia che si fermerà probabilmente intorno al 2%, idem per Il Veneto che Vogliamo ed Europa Verde che avranno percentuali minori. C’è evidente difficoltà del M5S che supera il 3% ma difficilmente arriverà al 4%: entrerà in consiglio con risultato modesto. Fratelli d’Italia va sotto alle Europee (dove ha avuto il 10%) ma dovrebbe toccare il 7%".
 
L’assegnazione in termini di seggi, allo stato attuale, è questo: 39 seggi al centrodestra, 8 al centrosinistra, 1 al M5S. "I risultati definitivi rischiano di aversi tra una settimana, perché si passerà sicuramente attraverso la Corta d’Appello per l’attribuzione dei voti al candidato presidente o alla coalizione. Più del 20% degli elettori votano solo il presidente Luca Zaia.
 
Al momento, alle 19.25, 94 mila votano il centrodestra, 118 mila votano solo Zaia: 24 mila persone votano solo Zaia. Succede anche per Lorenzoni, ma con cifre decisamente minori". Chiude Feltrin: "Sembra infine delinearsi un rapporto 1 a 3 tra Lega Salvini e Lista Zaia Presidente. Probabilmente si finirà 42 a 15. Il centrodestra scenderà probabilmente al 73%, visto che mancano ancora tutte le sezioni dei centri urbani e delle città”. 

Il politologo Feltrin con il presidente del consiglio Ciambetti
Il politologo Feltrin con il presidente del consiglio Ciambetti

Ore 19.12. Parla ancora l'assessore regionale uscente Roberto Marcato: "Avremo un esercito di leghisti in consiglio regionale".

Roberto Marcato: "In consiglio regionale veneto avremo un esercito di leghisti"

Ore 19.07. Alessandro Ferro, sindaco di Chioggia, il più grande Comune del Veneto amministrato dal M5S: “Se saranno confermate le previsioni che per le regionali ci danno tra il 3% e il 5%, è chiaro che qualcosa non ha funzionato, che bisogna aprire una riflessione, anche perché di iniziative positive a livello di governo ne sono state fatte molto, così come di proposte a livello regionale “. Sul fronte del referendum a Chioggia il sì ha ottenuto uno dei risultati più alti in Veneto, il 75,4%.

Ore 18.55. Il sindaco di Treviso, Mario Conte, commenta la "sfida interna" tra Zaia e la Lega.

Il sindaco di Treviso: "Non c'è alcun duello tra Zaia e la Lega. Siamo un modello di riferimento"

Ore 18.49. "La vittoria del caro amico Luca Zaia, con un margine incolmabile e l'alta affluenza, è merito di anni di lavoro e battaglie per la propria regione, il Veneto e i veneti lo ringraziano con questo grande risultato. Avanti, insieme e più forti per l'autonomia!". Lo scrive su Facebook il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, commentando i risultati elettorali che si stanno profilando in Veneto.

Ore 18.39. "Mi auguro che alla fine il risultato sia un po' migliore di queste prime proiezioni": lo dice ad Antenna3 Arturo Lorenzoni, candidato del centrosinistra. "Complimenti a Luca Zaia che ha costruito un consenso fortissimo, personale - sottolinea commentando la sconfitta della sua coalizione - Noi prendiamo atto. Inizia un percorso di opposizione che sarà costruttivo perché abbiamo bisogno di una politica diversa nell'ambito del consiglio regionale". Lorenzoni, in quarantena dopo la positività al Covid, spiega che la sua campagna elettorale è stata fortemente condizionata dalle sue condizioni di salute. "Una campagna fatta in quarantena - ricorda - e conclusa in reclusione totale. Abbiamo lavorato in condizioni che credo fossero nuove in assoluto. Chi aveva la visibilità mediatica legata al ruolo istituzionale stato premiato".
 
Ore 18.32. In base alla seconda proiezione del consorzio Opinio Italia per la Rai, in Veneto la lista di Luca Zaia ('Zaia presidente') è al 47,3% contro il 14,9% della Lega, staccata quindi di circa 32 punti percentuali. Nel centrodestra seguono Fratelli d'Italia all'8,3% e Forza Italia al 2,6. Nel centrosinistra il Pd  al 13,6%. La copertura del campione  del 24%. Lo spoglio reale, con l'1,7% delle sezioni scrutinate, parla invece di una lista Zaia al 52,2%, mentra quella della Lega è al 14,6%.  In base invece alla seconda proiezione Swg-La7 sulle regionali in Veneto, la lista di Zaia presidente si attesta al 41,2% staccando così di 26 punti quella della Lega che si ferma al 15,8%. Fratelli d'Italia sarebbe all'8,7, Forza Italia al 4,4% e lista veneta autonoma al 2,9%. Per quanto riguarda le liste a sostegno di Arturo Lorenzoni (centrosinistra) il Pd raggiunge il 12,1%, Europa Verde il 2,4 e la lista 'Il Veneto che vogliamo' l'1,6%. Il Movimento 5 Stelle, che sostiene Enrico Cappelletti, si ferma al 3,5%.

Le sedie vuote nella sede Pd di via Beatro Pellegrino a Padova (foto di Luca Preziusi alle 18.30)
Le sedie vuote nella sede Pd di via Beatro Pellegrino a Padova (foto di Luca Preziusi alle 18.30)

Ore 18.27. Roberto "bulldog" Marcato, assessore uscente allo Sviluppo economico: "E' un risultato eccezionale che va oltre le mie personali aspettative. Monocolore leghista? È impossibile prevedere cosa passa nella testa del nostro governatore: personalmente mi aspetto un esecutivo a tinte verdi molto forti".

Gianangelo Bof, segretario leghista della Marca, con l'assessore regionale uscente Roberto Marcato
Gianangelo Bof, segretario leghista della Marca, con l'assessore regionale uscente Roberto Marcato

Ore 18.21. "Un mandato popolare di questa portata merita una risposta di uguale portata". Roberto Toigo, segretario regionale della Uil, commenta così i primi dati sulle elezioni in Veneto. "Il risultato ottenuto da Luca Zaia ha un significato importante: il Veneto vuole lasciarsi alle spalle questo momento difficile e costruire un futuro migliore. Bisogna ripartire dal lavoro, come recitava il titolo della manifestazione dei sindacati di venerdì scorso: per questo chiediamo al rieletto presidente di istituire un tavolo per il futuro del Veneto. Noi siamo pronti a dare il nostro contributo", conclude.

Ore 18.09. Il presidente del consiglio regionale Roberto Ciambetti: "Con questi numeri, ne uscirà un'assemblea più semplificata rispetto all'uscente. Grazie ai veneti che sono venuti a votare vincendo la paura del Covid".

Ciambetti sul rinnovo del consiglio regionale: "Ne uscirà un'assemblea più semplificata rispetto all'uscente"

Ore 17.45. Lorenzo Fontana vice segretario federale della Lega e commissario del partito in Veneto: "E' un risultato storico in precedenza il massimo del consenso attribuito a un candidato presidente è stato il 68% in Basilicata. So che raccontare il derby vi ha divertito ma il nostro unico obiettivo era quello di superare il 50% dei voti leghisti per consentire il nostro governatore di amministrare il Veneto senza ostacoli nei condizionamenti".

Il commissario leghista Fontana: "Un esito storico in Veneto: mai nessun presidente ha ottenuto un risultato così"

Ore17.40. Enrico Cappelletti, candidato alla presidenza della Regione del M5S. “Ci sono due aspetti da valutare. Il primo riguarda il referendum, la vittoria del sì è netta , e se è vero che molte forze politiche lo hanno portato avanti solo noi lo abbiamo sostenuto apertamente e con convinzione, la vittoria del sì è la prova che ci avevamo visto giusto, è un risultato storico. Per ciò che riguarda le regionali gli attuali exit poll non sono in linea con le nostre aspettative , avevamo considerato una flessione rispetto a 5 anni fa, quando avevamo l’11% , ora si tratta di capire di quale dimensione. Di sicuro siamo oltre la soglia di sbarramento per entrare in consiglio”.

La sala regionale dove vengono elaborati i dati delle urne
La sala regionale dove vengono elaborati i dati delle urne

Ore 17.20 prima analisi di Feltrin. Come bisogna leggere i primi numeri che escono dalle urne? Il professor Paolo Feltrin, politologo e docente dell’Università di Trieste, analizza il primo dato a sorpresa. Una partecipazione più alta dell’ultima volta. Perché? Le persone hanno voluto testimoniare un legame con le istituzioni: il 65% che va a votare in questo momento testimonia questo.

Un aspetto tecnico è quello della differenza tra partecipazione a referendum e a regionali. Il fatto che abbiano votato più persone per il referendum che per le regionali sta in due elementi. 1. Il voto per gli italiani all’estero, che è ammesso solo per consultazioni nazionali. Siccome non si poteva tornare in Italia gli italiani all’estero iscritti all’Aire hanno votato per corrispondenza, e quindi solo per il referendum. 2 riguarda le persone residenti in Italia ma non venete che sono in Veneto ma hanno la residenza in altre regioni (militari, forze dell’ordine, infermieri ecc.)

I voti regionali. Il primo dato che emerge è che i voti al candidato presidente sono superiori a quelli della coalizione. Quindi un voto disgiunto che però avrà effetti sulla ripartizione dei seggi. Le prime proiezioni elettorali dicono che i gruppi consiliari saranno meno. Molte liste non supereranno il limite di sbarramento. Quindi meno liste in Consiglio. Come saranno ripartiti i consiglieri in base a queste prime proiezioni? 38-39 di cdx, 8-10 cs e 2-3 M5S.

Ore 17.27. Inizia lo scrutinio delle regionali, le prime tre sezioni danno Zaia addirittura al 91,3 per cento

Ore 17.22. Federico Caner assessore al turismo uscente: successo era nell'aria ma l'efficace gestione dell'epidemia ha accresciuto il consenso di Z. Dall'opposizione pochi argomenti ma oggettivamente non avevano un compito facile

Ore 17.10. Il trionfo di Zaia si delinea in maniera sempre più nettea. La proiezione delel 17.02 lo dà al 74,2 percento mentre lo sfidante principale Lorenzoni è sceso, adesso al 16,1 percento.

Ore 16.36. Gian Angelo Bof responsabile  Lega trevigiana: si profila un risultato straordinario che premia l'impegno, l'efficienza e la trasparenza del governatore Zaia e dell'amministrazione veneta

Ore 16.32. Gian Angelo Bof responsabile Lega trevigiana: si profila un risultato straordinario che premia l'impegno, l'efficienza e la trasparenza del governatore Zaia e dell'amministrazione veneta

Ore 16.15. Le dirette tivù celebrano il trionfo annunciato di Zaia e pongono già il tema della leadership di Salvini. Intanto al K3 di Villorba (Treviso) si allestisce il palco sul quale, in serata, salirà il governatore uscente.

Si allestisce il palco leghista al K3 di Villorba: celebrerà il trionfo di Zaia
Si allestisce il palco leghista al K3 di Villorba: celebrerà il trionfo di Zaia

Ore 15.05. Un primo instant poll di Sky Tg 24, elaborato da Youtrend attribuisce a Zaia una forbice tra il 70 e il -74%, seguito dal candidato del centrosinistra Arturo Lorenzoni 16-20%. Il candidato M5s Enrico Cappelletti è quotato tra il 2-6%,

Ore 15.01. Per le regionali in Veneto Zaia si sta attestando al 72-76%, Lorenzoni al 16-20 Capelletti al 3-6.
Se così fosse, ricordiamo che gli exit poll sono dichiarazioni di voto da parte di un campione rappresentativo all’uscita del seggio, sarebbe il presidente di regione con il più alto numero di preferenze.

***

IL REFERENDUM

Ore 17.35. Esito definitivo finale del referendun in Veneto, il Sì vince con il 62,5 percento contro il 37,5 percento del No. Il voto positivo più alto a Rovigo e Venezia rispettivamente con il 66,5 e 66,3 percento. Il più basso a Belluno con il 56,5 percento.Rispetto al dato italiano, il Veneto ha una percentuale più bassa del Sì: il 62,5 contro il 68,5 percento.

Ore 17.05. L'immagine rappresenta i risultati del referendum a Padova città: il rosso è il no, il blu è il sì. Si conferma che il sì trionfa nelle periferie mentre in centro storico c'è una prevalenza per il no.

Ore 16.50. Il dato definitivo dell'affluenza al referendum dice che il Veneto ha votato al 68,3 percento contro il 52,6 percento della media nazionale, quindi quasi16 punti in più di affluenza. La percentuale più alta a Padova e Vicenza entrambe sopr ail 70 percento, la più bassa a Belluno con il 62,3 per cento. Al referendum costituzionale del 2016 (riforma Renzi, ma un solo giorno) aveva votato il 76,7 percento in Veneto e il 65,5 percento in Italia.

Ore 16.14. Secondo la prima proiezione dell'Osservatorio elettorale della Regione, che si basa però su un sondaggio Rai, in Veneto la forbice della vittoria del Sì è 60-64, il no di converso 36-40 percento.

Ore 15.33. Al secondo exit poll cresce ancora il Sì che nella forhcetta maggiore arriva al 66 per cento.

Ore 15.05. I primi exit poll danno un vantaggio del Sì attorno al 60 per cento. Partita chiusa. I primo exit poll (Opinio - Rai) riguarda Il referendum. Il sì (favorevole alla riduzione) si è atestato sul 60-61%, i no ai 39-40%

Anche gli elettori veneti sono stati chiamati al referendum sulla legge costituzionale  che ha diminuito il numero dei deputati da 630 a 400 e il numero dei senatori da 315 a 200. Essendo un referendum costituzionale non abrogativo non è previsto il quorum, sarà cioè valido qualsiasi numero di votanti.

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LE COMUNALI

In provincia di Belluno i Comuni che andranno rieletti sono 9: Borca di Cadore, Colle Santa Lucia, Gosaldo, Lozzo di Cadore, San Vito di Cadore, Valle di Cadore, Vodo Cadore, Voltago Agordino e Zoppè di Cadore, per un totale di 9.364 persone. A Treviso sono 5 Arcade, Castelfranco, Chiarano, Spresiano e Vidor per un totale di 56.382 elettori. L'unico oltre i 15 mila abitanti è Castelfranco che potrà andare a un eventuale ballottaggio.A Padova sono 6:  Bovolenta, Campodarsego, Castelbaldo, Due Carrare, Pernumia, Sant'Angelo di Piove di Sacco per 30.212 abitanti.. A Venezia sono 6: Cavallino-Treporti, Dolo, Eraclea, Portogruaro, Torre di Mosto, Venezia per 332.074 abitanti. Venezia e Portogruaro andranno all'eventuale ballottaggio.

Ore 17.10 Exit poll Venezia. «Se gli exit poll dovessero essere confermati, sarebbe l’apertura di una nuova stagione per Venezia. Era dato per vincitore assoluto e invece siamo riusciti a intaccare questa certezza». Commenta così il candidato sindaco Pd Pier Paolo Baretta gli exit poll delle amministrative, che vedono il suo sfidante a Ca’ Farsetti sul filo del 50%, con l’avanzare dunque dello spettro del ballottaggio, «nonostante una campagna elettorale molto breve e una differenza di mezzi evidente». Le cifre vedono Brugnaro tra il 49,5% e il 53,5% e Baretta tra il 29.5 e il 33.5%.

«Dati che mostrano la crescita del Pd, ma soprattutto una “autodiscesa” di Brugnaro derivata da un minore consenso. È evidente che il risultato di Zaia non può che avere avuto un effetto di trascinamento anche a Venezia. Il “buono” dei suoi risultati, Brugnaro lo deve in parte alla Lega» il riferimento al plebiscito per il governatore uscente, con declinazione veneziana. «Nonostante il vantaggio arrivato da Zaia, Brugnaro è calato clamorosamente rispetto ai mesi precedenti. Il nostro sforzo sarà di dimostrare che esiste un altro modo di governare. Rispetto all’inizio della campagna elettorale c’è stata una evidente riduzione del consenso nei confronti del sindaco uscente».

Anche se si dovesse arrivare al referendum, se i risultati degli exit poll dovessero essere confermati, tra i due candidati sindaci rimane il divario di venti punti: «Ma al ballottaggio non sarebbero un problema, perché il ballottaggio è un'altra storia». L’occasione, per Baretta, è anche per guardare alla campagna elettorale, con rammarico: «Purtroppo il covid ha segnato i tempi. I dati dimostrano che siamo andati crescendo. Il Covid ci ha fatto fare una campagna elettorale di 20 giorni e questo ha pesato molto più per noi che per Brugnaro».

(Laura Berlinghieri)

Ore 15.05 Exit Poll Venezia. Sul filo del rasoio. Le Comunali a Venezia propettano la soluzione percuori forti. Il sindaco uscente Luigi Brugnaro infatti non ha staccato nettamente la quota del 50% che gli permetterebbe di vincere al primo turno senza affrontare il ballottaggio, che invece darebbe maggiori possibiulità al centrosinistra unito. Brugnaro viaggia infatti, secondo gli exit poll del consorzio Opinio - Rai, tra il 49,5 e il 53,5%, staccando nettamente il principale avversario, Pier Paolo Baretta, tra il 29,5 e il 33,5% con un gap di addirittura 20 punti. Segono poi Marco Gasparinetti tra il 3,5 e il 5,5% e infine la pentastellata Sara Viasman tra il 2,5 e il 4,5%.

LE AFFLUENZE

Referendum definitivo. Il dato definitivo dell'affluenza al referendum dice che il Veneto ha votato al 68,3 percento contro il 52,6 percento della media nazionale, quindi quasi16 punti in più di affluenza. La percentuale più alta a Padova e Vicenza entrambe sopra il 70 percento, la più bassa a Belluno con il 62,3 per cento. Al referendum costituzionale del 2016 (riforma Renzi, ma un solo giorno) aveva votato il 76,7 percento in Veneto e il 65,5 percento in Italia.

Ecco come è andata la prima giornata ai seggi. A questo link il dato nel dettaglio

Regionali: il dato dell'affluenza alle 23 di domenica segna una percentuale di poco superiore al 46 per cento. Il dato provinciale più alto è di Padova con il 49,5 percento seguita a distanza da Vicenza con il 47 percento e Verona con il 46,9 percento. All'altro capo, molto bassa la partecipazione a Belluno con il 34,9 percento.

Referendum: alle 23 aveva votato per il referendum in Veneto il 51,04 per cento una percentuale di molto al di sopra della media nazionale che si attesta sul 39,4 percento. Solo altre due regioni sopra il 50 percento di affluenza, ovvero la Valle d'Aosta con il 56,3 e il Trentino Alto Adige con il 55 percento. Bassissima la Lombardia con il 39,7 percento, ma anche il Piemonte sotto il 40. Nel Bellunese alle 23 per il referendum ha votato il 45.17 per cento. Percentuale molto più alta di quella delle Regionali, legata al fatto che è diverso il corpo elettorale. Le cifre assolute sono pressoché identiche. Per il referendum non sono conteggiati i residenti all'estero, che hanno potuto votare nel Paese dove vivono via posta.

Comunali: il dato complessivo, per quanto difficilmente interpretabile per la mancanza di riferimenti unitari, è del 54,5 percento nel Padovano seguita dalle province di Verona 52,7 percento e Vicenza 50,4 percento. Il dato medio più basso in  41,5 in provincia di Belluno. A Venezia città alle 23 aveva votato il 47,20 per cento, record a Eraclea con il 53,2 percento. In provincia di Belluno il comune che rischia per via del quorum è Voltago con il 32.45%. Deve arrivare al 50 per cento per le 15. Negli altri comuni affluenza tra il 34 e il 47 per cento (San Vito), ma non ci sono problemi di quorum.

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