Falsi diplomi per lavorare bidello a rischio licenziamento

SAN MICHELE AL TAGLIAMENTO. Un bidello che lavora in una scuola di San Michcle, da quanto si è appreso, rischia il licenziamento in base al giro di vite deciso per smascherare i finti diplomati assunti nel personale non scolastico in Veneto, uno scandalo che sta assumendo proporzioni importanti dopo l’inchiesta avviata dalla Procura di Napoli.
La dirigente dell’i stituto Tito Livio, la professoressa Anna Maria Zago, non conferma e non smentisce quanto sta emergendo, limitandosi però a dire che si stanno completando le verifiche sulla posizione di una persona. A scuola, invece, i colleghi del collaboratore scolastico, hanno ieri sostenuto che effettivamente «qualcosa è accaduto». Non si sbilanciano, ma sostengono che le verifiche sono state eseguite e che presto ci saranno provvedimenti. «Il problema sarà alla ripresa delle lezioni lunedì matina», spiegano, «anche perché senza un bidello sarà compito degli altri assumere le mansioni di quello assente».
Il caso dei diplomi fasulli per lavorare nelle scuole del Nord potrebbe riguardare tutta Italia. Il quadro che sta emergendo è sconcertante. «Stiamo verificando una situazione che si è presentata a scuola», ha dichiarato la dirigente della Tito Livio di San Michele al Tagliamento, Anna Maria Zago, «dobbiamo avere delle certezze, in merito a quanto sospettiamo. Il lavoro sta andando avanti». Zago ha sollevato il problema. L’anno scolastico scorso dirigeva anche l’Istituto comprensivo don Toniatti di Fossalta di Portogruaro, quest’anno, invece, oltre alla Tito Livio, è reggente della presidenza in due istituti superiori di Portogruaro, l’Ipsia monsignor d’Alessi; e l’Itis Leonardo da Vinci, prendendo il posto, per entrambi, che apparteneva alla storica dirigente portogruarese Raffaella Guerra. Zago teme possa però scontrarsi contro un muro di gomma.
«Da quanto possiamo sapere», conclude l’attuale dirigente, «ci sono situazioni difficili da verificare, perché si deve andare a fondo». Si può evincere, tuttavia, che la dirigente scolastica abbia fatto avviare accertamenti anche nei due istituti superiori portogruaresi. A San Michele cresce l’interesse per la vicenda. Ieri, pur con la scuola chiusa, i bidelli alla Tito Livio lavoravano ugualmente, per assicurare la ripresa regolare delle lezioni. Tra le varie mansioni occorreva ripristinare il riscaldamento e eseguire le necessarie pulizie. «Noi non sappiamo cosa dire», ha affermato una di loro, «sappiamo che un accertamento è stato compiuto nei confronti di un nostro collega. Temiamo lo possano licenziare». —
Rosario Padovano
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