Imbrattata foiba di Basovizza, la condanna di Giorgia Meloni: «Oltraggio all’intera nazione»
In mattinata la visita del sottosegretario Paola Frassinetti al monumento assieme alle scolaresche. Impossibile togliere le scritte negazioniste in rosso, si è deciso di coprirle con la vernice bianca. Dura la replica bipartisan della politica nazionale e locale
![Impossibile pulire le scritte: sono state cancellate manualmente con la pittura da parte degli operai](https://images.mattinopadova.it/view/acePublic/alias/contentid/1h48ablwix1iz5zr5wg/0/impossibile-pulire-le-scritte-sono-state-cancellate-manualmente-con-la-pittura-da-parte-degli-operai.webp?f=16%3A9&w=840)
Impossibile cancellare le scritte che nella notte ignoti hanno lasciato all’ingresso della Foiba di Basovizza. Per questo motivo gli operatori di Its Ecologia, dopo diversi tentativi con l’idropulitrice, hanno deciso di trattare l’area con specifici prodotti, soprattutto in vista anche delle celebrazioni del Giorno del Ricordo. Al momento verranno cancellate con della vernice bianca.
Ad avviare le operazioni di rimozione delle scritte il sindaco Roberto Dipiazza che, con il rullo intinto nella pittura bianca, ha iniziato a tinteggiare la strada assistito da un operaio, che poi ha proseguito il lavoro: «Sono dispiaciuto che accadano queste cose perchè abbiamo avviato un percorso di pacificazione in una terra che ha avuto due Guerre mondiali - ha osservato Dipiazza - Pensavo di avere raggiunto l'obiettivo con la consegna del Noarodni Dom, con il concerto con i tre presidenti, Mattarella e Pahor che si sono dati la mano qui. Sono stati momenti indimenticabili della mia vita. Dopo, vedere queste cose, come ho già detto, mi fa pensare che la mamma dei cretini è sempre incinta».
La scoperta
Il tutto è nato questa mattina, sabato 8 febbraio, a poche ore dalla visita che il sottosegretario all’Istruzione e al Merito Paola Frassinetti ha fatto, accompagnata dall’assessore regionale Scoccimarro, al monumento assieme a delle scolaresche. A tre giorni dalla Giornata del Ricordo all’ingresso della Foiba qualcuno ha lasciato, con la vernice rossa, il solito slogan “Trst je naš”, e poi “Smrt Fašizmu svoboda narodom (morte al fascismo, libertà ai popoli)”, ma pure frasi negazioniste come “zun pozzo”. Più tardi anche il ministro della Cultura Giuli si è recato a Basovizza.
Sul fatto indaga la Digos che sta effettuando una ricognizione sul luogo e acquisendo le immagini delle telecamere di tutta la zona.
L’intervento di Meloni
«La foiba di Basovizza è un luogo sacro, un monumento nazionale, da onorare con il silenzio e con la preghiera. Oltraggiare Basovizza, per di più con scritte ripugnanti che richiamano a pagine drammatiche della nostra storia, non vuol dire solo calpestare la memoria dei martiri delle foibe ma significa oltraggiare la nazione intera. Ciò che è accaduto è un atto di gravità inaudita, che non può restare impunito», ha affermato la premier Giorgia Meloni
La Foiba di Basovizza è un luogo sacro, un monumento nazionale, da onorare con il silenzio e con la preghiera. Oltraggiare Basovizza, per di più con scritte ripugnanti che richiamano a pagine drammatiche della nostra storia, non vuol dire solo calpestare la memoria dei martiri… pic.twitter.com/xP5XdbIIs7
— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) February 8, 2025
Il commento di Frassinetti
«La scorsa notte un vile atto di vandalismo ha colpito la Foiba di Basovizza, luogo simbolo della nostra memoria storica. Proprio nei giorni che precedono il 10 febbraio, Giorno del Ricordo, sono comparse scritte offensive in lingua slava, tracciate con vernice rossa. Un gesto inaccettabile, che offende il ricordo delle vittime e ostacola il cammino verso una memoria condivisa. È tempo di superare simboli divisivi e di promuovere una vera riconciliazione, fondata sulla verità e sul rispetto della storia. Oggi sarò a Basovizza con alcune scolaresche per spiegare a ragazze e ragazzi il significato di questa tragedia e quanto sia grave un gesto come questo, che uccide ancora una volta le tante vittime di una pagina così dolorosa della nostra storia», ha dichiarato dichiara Paola Frassinetti, sottosegretaria all'Istruzione e al Merito.
Presente anche Scoccimarro
Presente all’incontro anche l'assessore regionale Fabio Scoccimarro che questa mattina, assieme al sottosegretario all'Istruzione Paola Frassinetti, ha partecipato a una visita guidata con gli allievi dell'istituto comprensivo "Giuseppe Fava" di Mascalucia (Catania) alla Foiba di Basovizza e al Centro di documentazione multimediale: «L'esodo e la tragedia delle foibe non sono unicamente una questione nazionale: si inseriscono in una prospettiva più grande, in cui le vittime italiane furono solo una parte della 'pulizia rivoluzionaria' messa in atto dal comunismo titoista. È importante far conoscere queste vicende ai nostri giovani affinché comprendano la realtà di ciò che è stato e crescano maturando una concreta e vera cultura della pace», ha detto Scoccimarro. «Quest'anno, nel Giorno del Ricordo alla Foiba di Basovizza, lunedì 10 febbraio prossimo, sarà messa in particolare rilievo la dimensione internazionale di questa immane tragedia: un dramma che risiede nei tre volti dei martiri della Chiesa Cattolica, vittime della brutale dittatura comunista di Tito, che appartenevano a tre diverse nazionalità, a conferma del fatto che la violenza del regime jugoslavo non faceva distinzioni etniche»
La pulizia delle scritte
Subito sono iniziate le procedure di pulizia dell’area imbrattata. Il Comune ha subito attivato AcegasApsAmga che ha provato a lungo di rimuovere le scritte, senza riuscirci
![Le scritte all'ingresso della Foiba di Basovizza](https://images.mattinopadova.it/view/acePublic/alias/contentid/1h456z8yctgg7u7mngl/1/le-scritte-all-ingresso-della-foiba-di-basovizza.webp)
Per il presidente della Lega Nazionale Paolo Sardos Albertini «la scemenza non ha limiti» e il gesto «è frutto di menti malate». Allo stesso tempo Sardos Albertini ritiene che attorno alla Foiba di Basovizza «serve rafforzare il sistema di videosorveglianza e potenziare l'illuminazione». Severa risposta anche da Massimiliano Lacota (Unione Istriani) che condanna quanto accaduto all’ingresso della Foiba e quella che definisce “accondiscendenza supina” da parte delle politiche italiane..
Le parole di Fedriga
«Ogni anno, con l'avvicinarsi del 10 febbraio, si ripresentano rigurgiti negazionisti che dobbiamo condannare con forza. Le istituzioni devono alzare una barriera di dignità, ricordando quella verità storica sui drammi - per troppi anni dimenticati - che i popoli di queste terre hanno vissuto». Così il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, ha commentato l'atto vandalico alla foiba di Basovizza, uno dei luoghi simbolo del ricordo per le famiglie degli infoibati.
«Condanno con fermezza il vile gesto delle scritte oltraggiose comparse oggi; un atto ignobile che offende la memoria delle vittime e ferisce l'intera comunità. La storia e il rispetto non si cancellano con l'odio. Il Friuli Venezia Giulia non tollera simili provocazioni. Purtroppo - conclude Fedriga - ci sono ancora studiosi o pseudostudiosi revisionisti, negazionisti, riduzionisti che non fanno un favore al ragionamento libero, minando continuamente la verità. Quando non c'è verità, non c'è libertà».
![Gli operatori al lavoro per rimuovere le scritte all'ingresso della Foiba (foto Massimo Silvano)](https://images.mattinopadova.it/view/acePublic/alias/contentid/1h45lpxgmmysie90qn3/1/scritte-jpg.webp)
Il commento del presidente della Camera e del Senato
Tra i primi a intervenire il presidente della Camera, Lorenzo Fontana: «Lo sfregio compiuto a Basovizza è un atto grave e intollerabile che offende profondamente la memoria storica del nostro Paese e, ancor più, le vittime delle foibe. Proprio nell'imminenza del Giorno del Ricordo, questo gesto è un oltraggio alla sofferenza di chi ha vissuto quel dramma. Esprimo la mia ferma condanna per le ignobili scritte e rivolgo un pensiero di profonda vicinanza a tutti coloro che portano ancora oggi il peso di quella tragedia, agli esuli e ai loro familiari. La memoria e il rispetto devono essere pilastri irrinunciabili del nostro vivere civile».
A fargli eco anche Ignazio La Russa, presidente del Senato, che in un post sui social ha scritto: «Il vile sfregio alla Foiba di Basovizza è un atto inaccettabile, un'offesa alla memoria e al dolore di un'intera comunità alla quale rivolgiamo un forte abbraccio. Vandalizzare in questo modo un luogo simbolo della tragedia delle Foibe e farlo a ridosso del Giorno del Ricordo non è solo una vergognosa provocazione ma un gesto di inaudita gravità che non può e non deve restare impunito. La mia solidarietà, forte e sincera va alle famiglie delle vittime e a coloro che, giorno dopo giorno, continuano a difendere la verità storica di questa immane tragedia dall'odio, l'ignoranza e il negazionismo»
«Chi offende la memoria dei defunti e dei martiri compie un sacrilegio. Il vile sfregio compiuto a Basovizza è un episodio gravissimo che offende tutta la comunità italiana. Ai familiari delle vittime invio la più convinta solidarietà unita allo sdegno per un atto esecrabile che offende l'Italia e la nostra storia», ha aggiunto sui canali social il vicepresidente della Camera dei Deputati, Giorgio Mulè, a proposito della vandalizzazione della Foiba di Basovizza.
Il commento del ministro Piantedosi
«Forte indignazione e ferma condanna per questo ignobile gesto, che rappresenta un oltraggio non solo alle vittime delle Foibe, ma anche ai valori di rispetto, memoria e unità che il Giorno del Ricordo intende preservare.". Così il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi «Simili episodi di intolleranza - continua il titolare del Viminale - non possono essere tollerati. Nessuna ideologia o estremismo potrà mai cancellare la memoria di chi ha sofferto e pagato con la vita il solo fatto di essere italiano.I responsabili di questo atto vergognoso saranno individuati e perseguiti con la massima severità, perché la memoria di chi ha sofferto non può e non deve essere oltraggiata impunemente»
Le risposte politiche
Sulla vicenda è intervenuto anche il deputato di Fdi, Emanuele Loperfido: «Nel giorno della cerimonia inaugurale di GO! 2025, evento che dovrebbe simboleggiare il superamento del passato e la costruzione di un futuro di cooperazione transfrontaliera, vedere la Foiba di Basovizza imbrattata con scritte agghiaccianti, con il tristemente noto color rosso sangue che riporta all’occupazione titina, inneggianti "Trieste è nostra" è un atto inquietante e vergognoso».
«A pochi giorni dal 10 febbraio, questo gesto rappresenta non solo un’offesa alla memoria delle vittime, ma anche il segnale preoccupante che certe ideologie di odio e divisione, anziché dissolversi, vengono alimentate da nuove generazioni che non hanno vissuto quei tragici eventi», ha continuato Loperfido.
«Siamo certi che le indagini porteranno all’individuazione dei responsabili e che la giustizia farà il suo corso. Ma è fondamentale che le istituzioni condannino fermamente questo episodio e si impegnino a estirpare ogni residuo di odio e violenza politica. La memoria va difesa, i martiri delle foibe rispettati e onorati, non vilipesi. Solo così potremo costruire un futuro fondato sul rispetto, sulla verità storica e sulla civile convivenza»
Un "ignobile atto di vandalismo". Così la sottosegretaria al ministero dell'Economia delle Finanze e segretario di Forza Italia in Fvg, Sandra Savino, ha definito le scritte comparse alla foiba di Basovizza. "E' un'offesa alla memoria storica e al dolore di un'intera comunità. Sfregiare un luogo simbolo del sacrificio di tanti italiani è un gesto vile, che cerca di riaprire ferite mai del tutto rimarginate", prosegue Savino ricordando che si è "a poche ore dal Giorno del Ricordo". "Questo attacco non è solo un atto di vandalismo, ma un tentativo deliberato di minare la memoria e la riconciliazione. Non possiamo permettere che l'odio e l'intolleranza abbiano spazio nel nostro Paese". Savino ha espresso "piena solidarietà alle famiglie delle vittime e a tutti coloro che si battono per mantenere viva la verità storica. Confidiamo nell'operato delle forze dell'ordine per assicurare tempestivamente alla giustizia i responsabili di questo atto provocatorio e offensivo. La storia non si cancella e la memoria non si piega alla prepotenza di chi vorrebbe riscriverla - conclude Savino - Oggi più che mai, dobbiamo ribadire con forza il nostro impegno per la verità e il rispetto."
"Scritte oltraggiose alla foiba di Basovizza fanno male sempre ed è ancora più significativo che vengano rinvenute il giorno in cui si celebra l'inaugurazione della Capitale europea della cultura, quella capitale che sancisce un ulteriore passo verso l'amicizia tra popoli". Commenta così l'assessore regionale alla Sicurezza Pierpaolo Roberti l'oltraggioso gesto compiuto da ignoti e rinvenuto oggi in uno dei luoghi simbolo del ricordo per le famiglie degli infoibati. "Se grandi passi in questo senso sono stati compiuti negli anni - ha aggiunto l'esponente dell'esecutivo Fedriga - è evidente che tanto ancora deve essere fatto. Credo sia indispensabile che oltre al lavoro delle Forze dell'ordine per individuare e punire i responsabili, tutta la comunità di lingua italiana e slovena si adoperi per isolare sempre più chi incita ad un periodo storico drammatico, che ha sporcato con il sangue di tanti innocenti italiani, sloveni e croati la dura roccia carsica".
«Basta con questi atti brutali, provocatori e intolleranti. La memoria delle vittime delle foibe deve essere rispettata, i morti si ricordano e si piangono. È particolarmente odioso dover ancora una volta constatare che qualcuno a ridosso del Giorno del Ricordo tenta di speculare e di scavare ancora solchi ideologici. Pochi vandali non rovineranno la solennità della cerimonia di lunedì a Basovizza né incrineranno oggi l'inaugurazione della Capitale europea della cultura a Gorizia-Nova Gorica». Lo dichiara la deputata democratica, Debora Serracchiani, responsabile Giustizia del Pd, commentando l'imbrattamento del monumento nazionale della Foiba di Basovizza alla vigilia del Giorno del Ricordo.
L'atto vandalico alla foiba di Basovizza lascia sgomenti. Un oltraggio alla memoria di tanti italiani innocenti che sono stati vittima della barbarie titina. A pochi giorni dalle celebrazioni del Giorno del Ricordo, voglio ricordare il faticoso percorso che ha portato oggi a riconoscere quella triste pagina di storia a lungo dimenticata, e alla costruzione di una memoria condivisa sui fatti del secondo dopoguerra. Ma non saranno questi gesti inaccettabili e da condannare da parte di tutti, a riportarci indietro nel tempo". Lo dichiara Ettore Rosato, vicesegretario di Azione.
"L'oltraggio compiuto al monumento che ricorda i morti della Foiba di Basovizza dimostra l'abisso morale e umano di chi ha perpetrato quel gesto vile." Così Piero Fassino che sottolinea "la Giornata del Ricordo, che si celebra il 10 febbraio di ogni anno, è stata istituita dal Parlamento all'unanimità proprio per riconoscere una tragica pagina di storia italiana per troppo tempo rimossa e per restituire onore e giustizia a chi ne fu vittima". "Non sarà l'azione scellerata di qualche nostalgico - conclude Fassino - a offuscare il valore di un ricordo in cui tutti gli italiani possono riconoscersi".
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