Sgominata la banda dei furti in casa: la base a Mogliano, serie di colpi a Padova
Un'operazione della Squadra Mobile di Padova ha portato all’individuazione e allo smantellamento di un covo di ladri a Mogliano Veneto, responsabili di furti in abitazione nel Padovano. Quattro denunce e due arresti
Un altro colpo alla criminalità: la Polizia di Padova smantella una banda di ladri a Mogliano Veneto.
Quattro cittadini albanesi denunciati per ricettazione e furto, due arrestati su ordine del tribunale. Recuperati gioielli e orologi rubati.
Un’operazione condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Padova ha portato all’individuazione e allo smantellamento di un covo di ladri a Mogliano Veneto (TV), riconducibili a una serie di furti in abitazione commessi nelle scorse settimane a Padova.
L’azione delle forze dell’ordine ha portato alla denuncia di quattro cittadini albanesi per ricettazione e furto, mentre due di loro sono finiti in manette in esecuzione di provvedimenti di cattura già emessi nei loro confronti. Nel blitz sono stati recuperati gioielli e orologi, probabile bottino delle razzie.
L’indagine: una banda specializzata nei furti in casa
L’indagine è scattata a seguito di due furti in abitazione, avvenuti rispettivamente il 9 gennaio in via Giolitti e il 20 gennaio in via Pizzamano, a Padova. Gli investigatori hanno subito individuato un dettaglio cruciale: uno dei malviventi, durante le incursioni, indossava una pettorina arancione da operaio edile, probabilmente per passare inosservato.
Le ricerche hanno poi permesso di risalire all’auto utilizzata per la fuga: una Fiat Bravo nera, rintracciata nel territorio trevigiano. Attraverso un meticoloso lavoro di pedinamento e appostamenti, gli agenti sono riusciti a localizzare il covo della banda a Mogliano Veneto, un’abitazione affittata da uno dei membri del gruppo.
Il blitz e gli arresti
Alle prime luci dell’alba del 29 gennaio, è scattata l’operazione: gli uomini della Squadra Mobile hanno fatto irruzione nel covo, sorprendendo quattro cittadini albanesi.
Tra loro, un 45enne, ritenuto responsabile dei furti a Padova e già noto alle forze dell’ordine. L’uomo, al momento del fermo, ha esibito un documento falso, rivelatosi uno stratagemma per sfuggire ai controlli dopo aver eluso la misura degli arresti domiciliari cui era sottoposto. Già ricercato per furti nel Trevigiano, è stato arrestato e tradotto in carcere a Treviso.
Nell’appartamento si trovava anche un 43enne, riconosciuto come il ladro con la pettorina arancione, con precedenti per furti in Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto. Per lui è scattata una denuncia a piede libero.
Gli altri due fermati sono un 35enne, che aveva affittato l’alloggio, e un coetaneo con precedenti per droga e furto. Entrambi sono stati denunciati per ricettazione. Quest’ultimo, in particolare, è risultato destinatario di una misura cautelare per reati di droga, emessa dal Tribunale di Venezia. Per questo, dopo gli accertamenti, è stato arrestato e condotto nel carcere di Treviso.
Il bottino e il collegamento con altri furti
Durante la perquisizione, gli agenti hanno rinvenuto gioielli in oro, orologi e attrezzi da scasso, tra cui un smerigliatore elettrico, guanti, un cacciavite e uno scaldacollo nero. Parte della refurtiva era nascosta all’interno di indumenti intimi, in particolare dentro calzini riposti in una valigia.
La Polizia sta ora verificando eventuali collegamenti tra la banda e altri furti avvenuti in provincia di Padova.
Le famiglie derubate sono state contattate per il riconoscimento e la restituzione dei beni sequestrati nel corso dell’operazione.
Grazie a un’indagine meticolosa e a un intervento mirato, la Squadra Mobile di Padova ha inferto un duro colpo alla criminalità predatoria, smantellando una rete criminale attiva nel Nord Italia.
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