Furti di medicinali all’ospedale di Treviso: indagati dipendenti Ulss

L’indagine del Nas ha ricostruito il sistema di ammanchi al deposito farmaceutico dell’azienda sanitaria. L’indagine al via grazie alla segnalazione dei farmacisti. I prodotti rivenduti all’estero, in particolare sul mercato russo, ad un prezzo anche mille volte superiore a quello di acquisto

L'ospedale Ca' Foncello di Treviso
L'ospedale Ca' Foncello di Treviso

Dipendenti indagati per furto al deposito farmaceutico dell'Ulss 2 Marca trevigiana nell'ambito di un'inchiesta della Procura di Treviso. Secondo quanto si è appreso, sarebbero già stati emessi avvisi di garanzia agli indagati, tutti dipendenti dell'Ulss trevigiana.

L'indagine del Nas di Treviso è partita dopo che le farmacie locali lamentavano la mancata consegna di medicinali da parte del magazzino ospedaliero. Stando alla conoscenza della direzione sanitaria, i farmaci stoccati dovevano essere più che sufficienti ad evadere qualsiasi tipo di richiesta. Si trattava di integratori, cosmetici e dispositivi medici, farmaci specifici e salvavita.

L'intervento del Nas, ha portato tra l'altro a trovare nell'armadietto di un responsabile uno zaino pieno di medicinali per un altissimo valore economico. Gli accertamenti dei militari hanno consentito così di focalizzare l'attenzione su un ristretto gruppo di dipendenti che avrebbero approfittato del loro ruolo nel magazzino farmaceutico per sottrarre grossi quantitativi di farmaci che poi sarebbero stati venduti all'estero.

L'ammontare del danno economico per la struttura sanitaria della Marca è rilevante ed è in via di quantificazione. 

Gran parte dei farmaci sarebbero stati venduti sul mercato russo ad un prezzo di mille volte superiore a quello di acquisto. Sulla vicenda l'Ulss 2 mantiene uno stretto riserbo, non rilasciando alcuna dichiarazione.

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