Galan, da Villa Rodella a una villetta a Rovolon

Confermato che l'ex governatore entro il 30 settembre dovrà lasciare la lussuosa dimora a Cinto, ecco la nuova destinazione in affitto
L'ex governatore del Veneto finito in carcere per la vicenda Mose, Giancarlo Galan, accolto dalla moglie Alessandra Persegato all'uscita del carcere di Opera, 9 ottobre 2014. Galan ha ottenuto gli arresti domiciliari. ANSA/ DANIEL DAL ZENNARO
L'ex governatore del Veneto finito in carcere per la vicenda Mose, Giancarlo Galan, accolto dalla moglie Alessandra Persegato all'uscita del carcere di Opera, 9 ottobre 2014. Galan ha ottenuto gli arresti domiciliari. ANSA/ DANIEL DAL ZENNARO

PADOVA. Giancarlo Galan, nonostante i numerosi messaggi più o meno scoperti lanciati ai capi del suo partito e agli imprenditori veneti un tempo suoi finanziatori, non ha trovato i due milioni e 600 mila che deve allo Stato a causa della sentenza che lo ha condannato alla restituzione di quella cifra e a due anni e dieci mesi di reclusione. Così deve lasciare villa Rodella, che con tanto amore aveva acquistato e ricostruito, grazie ai soldi sborsati da Piergiorgio Baita allora a capo della «Mantovani». A differenza di ciò che qualcuno ha scritto, non sarà lui a metterla in vendita la villa perché da tempo non è più sua, visto che è stata confiscata, dopo essere stata sequestrata dalla Procura di Venezia. Quindi toccherà all’Agenzia del demanio decidere che fare della lussuosa villa sui Colli Euganei. Presumibilmente sarà messa all’asta prima possibile in modo che lo Stato possa incamerare almeno una parte delle somme intascate da politici e funzionati pubblici corrotti.

Galan mette in vendita Villa Rodella e va in affitto
L'ex governatore del Veneto finito in carcere per la vicenda Mose, Giancarlo Galan, accolto dalla moglie Alessandra Persegato all'uscita del carcere di Opera, 9 ottobre 2014. Galan ha ottenuto gli arresti domiciliari. ANSA/ DANIEL DAL ZENNARO

La nuova abitazione di Galan sarà una villetta a Rovolon che il deputato di Forza Italia ha preso in affitto. Qui continuerà a espiare la pena degli arresti domiciliari.

Galan mette in vendita Villa Rodella e va in affitto
L'ex governatore del Veneto finito in carcere per la vicenda Mose, Giancarlo Galan, accolto dalla moglie Alessandra Persegato all'uscita del carcere di Opera, 9 ottobre 2014. Galan ha ottenuto gli arresti domiciliari. ANSA/ DANIEL DAL ZENNARO

Dopo che la sentenza è passata in giudicato (il 3 luglio scorso la Corte di cassazione ha respinto il ricorso presentato dai difensori dell’ex ministro e attuale deputato di Forza Italia), Galan ha avuto 90 giorni di tempo per trovare quei soldi (se ci fosse riuscito avrebbe potuto tenersi la villa). Invece, niente da fare ed entro l’1 ottobre deve fare le valigie. Il suo difensore, l’avvocato Franchini, ha confermato che il 30 settembre lascerà la villa e si trasferirà in una casa che avrebbe preso in affitto sui Colli Euganei, nonostante l’appartamento nel centro di Padova che ora è abitato dalla sorella. Resta in attesa sempre agli arresti domiciliari, intanto, della fissazione dell’udienza davanti al Tribunale di sorveglianza di Padova in modo da poter chiedere l’affidamento ai servizi sociali e poter uscire di casa per recarsi al lavoro in una cooperativa sociale.

La prossima scadenza del procedimento per la corruzione per il Mose è ora quella di venerdì 18 settembre davanti al Tribunale del riesame, al quale hanno ricorso le otto aziende, i cui vertici sono stati condannati o sono finiti sotto inchiesta per corruzione, colpite dai provvedimenti di sequestro chiesti e ottenuti dai pubblici ministeri Stefano Ancilotto e Stefano Buccini. Alla «Mantovani» sono stati sequestrati beni per un milione e 613 mila euro, ad «Adria Infrastrutture» per due milioni e 300 mila, al Consorzio Venezia Nuova per un milione 418 mila, alla «Grandi Lavori Fincosit» per 809 mila euro, alla «Condotte d’acqua» per 805 mila euro, alla «Nuova Coedmar» per 643 mila euro, per la «San Martino» per 87 mila e per la «Technostudio» per 12 mila. Chiedono il dissequestro dei beni, ma nonostante l’avvocato di «Mantovani» e «Adria», nonostante abbia presentato il ricorso il 18 giugno scorso e abbia per questo avuto ben tre mesi per studiare carte e documenti, nei giorni scorsi ha chiesto un rinvio, che probabilmente i giudici dovranno concedergli. Intanto, altri legali hanno chiesto l’acquisizione di tutte le carte dell’inchiesta, circa 70 mila pagine.

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