Generazione Topo Gigio, un mondo buono era possibile

I topi hanno fatto divertire il Novecento: da Topolino a Geronimo Stilton, passando naturalmente per Topo Gigio, il personaggio creato da Maria Perego che ha dato all’infanzia tutte le possibili immaginazioni.
Topo italiano, straordinaria figura simbolica da amare, da guardare, da ascoltare: un topetto dalle grandissime orecchie e dal musetto che creava naturalmente armonia e sintonia con tutte le forme della positività.
Intere generazioni dalla fine della guerra hanno conosciuto quel simbolo della fantasia. Topo Gigio ha incarnato l’idea del pupazzo parlante, dagli occhi amorevoli e dall’aspetto rassicurante, un personaggio costruito per sviluppare l’affettività, sempre presente nella fantasia dei bambini.
L’infanzia ha bisogno di dare corpo alla fantasia, per questo c’è una sorta di umanizzazione dell’animale, rassicurante nei processi di crescita. Topo Gigio è la sua anima, costruito dal mondo femminile della genialità della Perego, con la leggerezza ha rappresentato un’epoca ben precisa, la fine della guerra, quasi il superamento dello spavento della vita stessa, o l’ingenuità del futuro, la leggerezza delle utopie. Ha costruito la possibilità di trasportare l’infanzia nel mondo magico di simboli.
Oggi ci siamo evoluti, o in realtà siamo semplicemente diventati incapaci di alleggerirci dall’angoscia quotidiana, da quel bisogno di essere sempre connessi che di fatto non consente l’accesso alla fantasia. Apparteniamo a un mondo che tenta costantemente di creare un principio di realtà che celebra la sua antitesi, il mondo sotterraneo del terrifico, del drammatico, della violenza e dell’esibizione. Topo Gigio farebbe fatica oggi a trovare posto: il Novecento con i suoi mondi è oramai così lontano da non consentirne nemmeno il ricordo.
I bambini in realtà sono ancora tali, Topo Gigio forse l’hanno conosciuto, ma alla sua figura si sovrappongono oggi simboli più vicini al mondo degli eroi legati alla guerra e alle armi. Il mondo dei cartoni, di youtube e dei manga: sono questi quelli che i più piccoli hanno a disposizione. La realtà che viene proposta è una continua contrapposizione con un mondo reale che nel passato era rappresentato dalla bontà e dai buoni sentimenti, che oggi hanno lasciato spazio ad aggressività, volgarità, al conflitto proposto come l’unica realtà possibile. A onor del vero i bambini possiedono un naturale istinto verso il bene. Ma all’umanità non sembra interessare più la propria sopravvivenza. Topo Gigio mandava i bambini a dormire tranquilli perché rappresentava un mondo di cui avevano necessità. Le grandi orecchie, le gambette felici celebravano la possibilità di rendere l’umanità migliore.
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