Giallo tra i vip dell’antiquariato: «Spariti due quadri preziosi»

Guerra in tribunale a Vicenza  tra gli eredi della celebre galleria Bussandri di Bassano

VICENZA. Un giallo nel mondo dell’arte che coinvolge nomi altisonanti dell’imprenditoria e del commercio d’arte e dipinti celebri della scuola italiana. Tutto ruota attorno a due quadri appartenuti alla famiglia di Oscar Bussandri, il collezionista di origini veneziane trapiantato a Bassano e morto nel 2012, che ha fondato e dato il suo nome a una delle più importanti case di antiquariato del Veneto, affermata a livello europeo, la Bussandri Oscar srl.

Le opere in questione, sostengono gli eredi Bussandri, sono state trafugate e accusano un pronipote, Marco Chiodelli Bussandri, imprenditore del settore dell’arredo con attività a Marostica. Il quale respinge deciso le contestazioni spiegando di aver avuto sì uno dei dipinti, ma di averlo ricevuto in regalo da Oscar del quale era stato per qualche tempo il braccio destro in azienda (acquisendo, dopo la morte del patron, la gestione della stessa). Ma non basta: l’altro dipinto nel mirino gli sarebbe stato regolarmente venduto.

Nel mezzo di questa guerra che scuote una delle famiglie storiche del commercio d’arte, ci è finito – suo malgrado – un grosso manager romano: Pietro Salini, amministratore delegato della Impregilo, che si è visto sequestrare il quadro regolarmente acquistato presso la prestigiosissima casa d’aste Hampel di Monaco di Baviera.

Un groviglio di parentele e di passaggi di proprietà che dovrà essere ora sbrogliato dal tribunale di Vicenza davanti al quale a ottobre si aprirà il processo. Il fatto si riassume nell’accusa di furto a carico di Marco Chiodelli Bussandri sostenuta dalla Procura berica a seguito delle indagini legate alla denuncia di Simonetta e Gabriele Bussandri, figli di Oscar.

Oggetto del contendere sono due quadri: “Il Santo che riceve le stimmate” o “Estasi di San Francesco” attribuito a Giovanni Buonconsiglio e “Madonna con Bambino e San Giovannino su uno sfondo di paesaggio con San Francesco che riceve le stimmate” inizialmente attribuito a Bernardino Fungai e successivamente al senese Girolamo del Pacchia. I quadri sarebbero stati sottratti dai locali della società Bussandri.

Parte civile si è costituito Salini il quale, nel settembre 2014, aveva acquistato da Hampel la Madonna con Bambino per 140 mila euro; due anni dopo, nel luglio 2016, i carabinieri avevano fatto il sequestro probatorio.

Il manager aveva così scoperto in quella sede che sul quadro da lui regolarmente acquistato c’era un’inchiesta della Procura vicentina per furto. Inchiesta scattata nel marzo 2016 quando i figli di Bussandri, in occasione di un accertamento dei carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Venezia nella società bassanese, denunciano la scomparsa dei due dipinti. In particolare, sostengono, l’opera del Buonconsiglio – sempre tenuta in casa – era stata portata in azienda per essere incorniciata e da lì era scomparsa; sparita anche la Madonna con Bambino. Da questa segnalazione scattano le accuse contro Chiodelli Bussandri.

«Ci costituiremo parte civile al processo», ha annunciato l’avvocato Enrico Ambrosetti per gli eredi Bussandri e che spiega di aver già avuto una sentenza favorevole relativamente a un’altra contesa, sull’uso del marchio Bussandri. Pronto a dimostrare la sua innocenza è Chiodelli: nessun furto, è stato un regalo.
 

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