Giornate del Fai di primavera: ecco cosa visitare

Sabato e domenica monumenti nascosti aperti al pubblico con visite guidate e manifestazioni

PADOVA. La Giornata Fai di Primavera, l’unica manifestazione che ha la capacità di coinvolgere un numero così grande di persone interessate al patrimonio artistico e naturalistico italiano, esalta la nostra identità nazionale, sintetizzata nell’articolo 9 della Costituzione Italiana «La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e della ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione». Ci fa scoprire «tifosi» del nostro Paese, ci spinge a una partecipazione attiva e ci mette direttamente in contatto con tante bellezze nascoste. Sia attraverso i siti recuperati e aperti al pubblico tutto l’anno, sia con manifestazioni come questa, il FAI valorizza un patrimonio unico al mondo. E ci spinge ad agire per far sì che questo patrimonio venga tutelato e non corra il rischio di essere perso per sempre.

Per questo è importante aiutare il Fai e sostenere anche economicamente questa manifestazione con l’iscrizione, con un contributo libero o con un sms solidale: ogni offerta non è solo un gesto di gratitudine per il grande impegno organizzativo, ma rappresenta prima di tutto un aiuto decisivo, un segno tangibile del desiderio di essere protagonisti delle tante attività e delle difficili battaglie che la Fondazione affronta quotidianamente.

La Giornata Fai è aperta a tutti, ma un trattamento privilegiato viene dedicato agli iscritti Fai, a chi sostiene la fondazione con partecipazione e concretezza. A loro saranno dedicate visite esclusive, corsie preferenziali, eventi. Naturalmente sarà possibile iscriversi al Fai durante tutto lo svolgersi della manifestazione per usufruire subito dei vantaggi riservati agli iscritti.

Il lungo viaggio attraverso le bellezze italiane prevede anche altre curiosità e itinerari culturali, che per due giorni saranno a disposizione di tutti i cittadini che desiderino visitarli, oltre a escursioni e biciclettate. Circa il 40% dei beni aperti sono fruibili da persone con disabilità fisica.

Ecco alcune delle aperture più interessanti in Veneto:

Feltre (BL)

Teatro de la Sena - Bene normalmente chiuso al pubblico

Piccolo teatro racchiuso nel Palazzo Municipale della città, la cui loggia è attribuita ad Andrea Palladio. Il Teatro, ricostruito dopo un incendio, ricorda in piccolo la Fenice di Venezia, essendo opera dello stesso architetto Giannantonio Selva e dello stesso decoratore, Tranquillo Orsi. Apertura: Sabato 23 e Domenica 24, ore 10.00 – 12.00

Piove di Sacco (PD)

Villa Soranzo Crotta Bragato - Bene normalmente chiuso al pubblico

Villa Bragato è un luogo di grande fascino: una palazzina con ambienti raccolti e raffinati, prospetti lineari e dalle dimensioni armoniose. Il visitatore può qui rivivere la suggestione dei viaggi dei signori tra Venezia e la terraferma. Affascinanti gli ambienti affrescati secondo gli stilemi dell’architettura classica, con personaggi che rendono vitali le vedute paesaggistiche. Ingresso riservato agli Iscritti FAI: Sabato 23 e Domenica 24, ore 10.30 – 17.30

Padova
Sala Carmeli
Ex biblioteca dell’ex Complesso Conventuale di San Francesco Grande, oggi Liceo “Duca d’Aosta”. È in via del Santo, 57.

Visite guidate con gli «Apprendisti Ciceroni» del Liceo delle Scienze Sociali “Amedeo di Savoia Duca d'Aosta”; Istituto d'Arte “Pietro Selvatico”.

Padova

Chiesa di San Gaetano dell’ex Convento dei Teatini

Visite guidate con gli «Apprendisti Ciceroni»: Liceo Scientifico dei Padri Rogazionisti; Liceo Classico “Tito Livio”; Istituto di Istruzione Superiore “Pietro Scalcerle”. Per questi due luoghi apertura Sabato 23, ore 15.00 – 17.30; Domenica 24, ore 10.30 – 17.30 Sabato 23, ore 10.30 – 12.30: ingresso riservato agli Iscritti FAI

Polesella (RO)

Borgo Santa Maura

Il borgo Santa Maura, uno dei rari esempi di borghi sorti nella golena del Po, è una sorta di monumento a testimoniare l'antica vita che si svolgeva un tempo nel paese, prima che il fiume ne mutasse la fisionomia. Nel passato erano numerosi, qui, i pescatori e i barcaioli: c'erano sulla riva ben sette moli d'attracco - il che faceva dire con orgoglio e ironia che se "Roma è la città dei setti Colli, Polesella è il paese dei sette moli". Ognuno dei moli aveva un nome, alcune volte riferito a persone, per cui c'era il molo Ciolina che ricordava una una pescivendola quello Clelia, e quelli Giarretta, Giussona, Bison, Chiavica, Sostegno. Visite: Sabato 23, ore 14.00 – 18.30; Domenica 24, ore 10.00 – 13.00 / 14.00 – 18.00

Motta di Livenza e San Polo di Piave (TV)

La Filanda di Villa Rosa e La Filanda

Sono una delle prime forme di industrializzazione presenti nella Marca trevigiana: opifici per la lavorazione della fibra tessile (seta), che hanno inciso profondamente il tessuto socio-culturale di queste zone. La visita di questi edifici permetterà di conoscere i processi di lavorazione della seta, dall’allevamento dei bachi al prodotto finito, che veniva poi esportato a Como, in Svizzera, a Lione e anche negli Stati Uniti. Apertura: Sabato 23, ore 14.30 - 18.00; Domenica 24, ore 10.00 - 12.30 / 14.30 - 18.00

Venezia

Palazzo Barbaro a San Vidal – piano nobile – Bene normalmente chiuso al pubblico

Il Palazzo, acquistato dai nobili Barbaro nel secolo XV e ristrutturato internamente alla fine del XVII, presenta ai piani nobili due grandi saloni, o “porteghi”, cui si accede tramite due bellissime scale esterne, gotiche come la splendida facciata. Il salone del secondo piano nobile conserva grandi tele del Bambini e del Segala degli anni ’90 del ‘600. Il Palazzo fu acquistato nel 1885 dalla famiglia Curtis, proveniente da Boston. Con i Curtis iniziò un importante rinnovamento del Palazzo, che venne restaurato e frequentato da scrittori e artisti, tra i quali Henry James, che qui scrisse Il carteggio Aspen. Ingresso riservato agli Iscritti FAI: Sabato 23 e Domenica 24, ore 10.00 – 13.00 / 14.00 – 16.30 (ultima visita)

Bibione di San Michele al Tagliamento (VE)

Val Grande

La Val Grande è un'antica bassura formatasi durante la costruzione del delta del Tagliamento. Si tratta di una vasta area che presenta quote inferiori in corrispondenza del lago di valle La sua storia è particolarmente interessante perché, pur trovandosi nelle vicinanze della laguna di Caorle, non ne ha condivisa la storia. Infatti la valle da pesca è stata creata alla fine del 1600 inondando la bassura, come viene dimostrato dai numerosi documenti che la ritraggono prima e dopo l'intervento.

Visite: Domenica 24, ore 9.00 – 18.00

Verona

Fattoria didattica al Giarol Grande e Lazzaretto

Fattoria didattica offre ottimo punto d’incontro dei partecipanti, con ampi parcheggi, bar e piccolo negozio con prodotti biologici. Composizione dei gruppi facilitata dagli ampi spazi a disposizione; partenza per passeggiata guidata sulla riva sinistra Adige fino a Villa Buri (circa 2 km); visita con agronomi al Bosco di Villa Buri; traghetto su gommoni (come lo scorso anno), con l’aiuto degli Alpini dei rioni di S. Michele Extra e Porto S. Pancrazio; a 200 metri c’è il complesso del Lazzaretto dove organizzeremo manifestazioni culturali e ludiche per i ragazzi.Sabato 23, ore 9.30 - 15.00 (partenze) - entro ore 18.00 (arrivi); Domenica 24, ore 9.30 – 15.30 (partenze) - entro ore 18.30 (arrivi)

Vicenza

Zona archeologica del Duomo di Vicenza

Le prime indagini - svolte tra il 1946 e il 1953 – hanno portato alla luce i resti di una Chiesa romanica a cinque navate, suddivisa da pilastri in mattoni, poi demolita per erigere l’odierna cattedrale di età gotica. Questi resti insistevano su vestigia di epoca romana e paleocristiana, in particolare sopra una balaustra del IV-V secolo, dotata di un atrio, forse di un battistero. In questa zona si trovano i resti di una pavimentazione musiva appartenente a una domus romana non posteriore al I sec. d.C. e i resti di una domus ecclesiae, ricavata all’interno di una residenza privata precedente all’Editto di Milano del 313. Apertura: Sabato 23 e Domenica 24 marzo 2013, ore 10.00 – 18.00

Bassano del Grappa (VI)

Palazzo Comunale

Luogo e simbolo della civitas bassanese, viene definito la ‘prima casa dei bassanesi’. Deciso nel 1700 e inaugurato nel 1726 l’elegante palazzo si affaccia su Via Matteotti verso sera e su Piazza Libertà, o dei Signori, verso mezzogiorno. A sud del Palazzo si apre la pregiata ‘Loggia’ iniziata nel 1405 con ancora ben conservato il soffitto a cassettoni, con gli stemmi dei podestà. Degli affreschi che nel 1558 Jacopo da Ponte dipinse, andati perduti nell’incendio del 1682, ne sono visibili solo poche tracce.

Apertura: Domenica 24, ore 9.30 – 12.30 / 14.30 – 17.00 (prenotazione obbligatoria)

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