Gruppi consiliari in regione, bocciate spese per un milione e mezzo

VENEZIA. Una riunione fiume, durata per buona parte del pomeriggio, guidata dal presidente della Sezione regionale di controllo Claudio Iafolla. Alla fine, un’ordinanza che porta tempesta sui palazzi della politica veneta: la Corte dei conti dichiara l’irregolarità di un milione e mezzo di euro di contributi ai gruppi, praticamente un terzo dei fondi che dalle casse della Regione vanno ad alimentare l’attività dei partiti regionali. Non ci sono né cioccolatini né notti d’albergo in località turistiche, difficilmente riconducibili ad attività istituzionali, ma una lunga serie di spese sulle quali la documentazione prodotta «non è stata ritenuta sufficiente a comprovare la connessione» con le attività istituzionali dei gruppi.
Su tutti, il macigno più pesante è la mancata consegna - nei termini di legge - del rendiconto 2012 della Lega Nord, pari a 1 milione e 60 mila euro. A parere della Corte dei conti, infatti, i documenti andavano presentati entro il 29 maggio scorso per consentirne l’esame dalla sezione di controllo. La Lega ha cincischiato, adducendo all’impossibilità di produrre la documentazione perché sotto sequestro da parte della Procura della Repubblica (a seguito dell’esposto presentato dal consigliere Santino Bozza). Il rischio paventato dalla Corte dei conti è la «decadenza dal diritto all’erogazione e obbligo di restituzione delle somme ricevute».
Ma ce n’è per tutti: per Giuseppe Bortolussi («Non si evince se la partecipazione» ad eventi» sia avvenuta in rappresentanza del gruppo Bortolussi presidente ovvero in qualità di consigliere o, ancora, di segretario della Cgia di Mestre»). Per il Partito Democratico per le spese anticipate dal gruppo ai consiglieri e «da questi, in parte, portate in compensazione con la quota di rimborso forfetario». Per la Federazione della Sinistra, perché è rendicontato l’abbonamento alla rivista «Polizia e democrazia» non supportato dall’erogazione della pubblicazione. Nel dettaglio, la Corte dei conti «dichiara l’irregolare rendicontazione» di circa 15 mila euro al Gruppo Unione Nord Est, di poco più di seimila alla Sinistra Veneta, di 237 mila del gruppo del Pdl, di 112 mila euro al Partito Democratico, di 90 mila all’Unione di centro, 33 mila all’Italia dei valori, poco più di mille a Bortolussi presidente, 15 mila euro al Gruppo misto.
L’ordinanza, pubblicata in serata nel sito internet della sezione di controllo della Corte dei conti, ha prodotto qualche grattacapo ai Palazzi della politica: il documento sarà notificato oggi al presidente della giunta regionale, Luca Zaia, che lo trasmetterà al presidente del consiglio regionale per «le determinazioni del caso». A Clodovaldo Ruffato, insomma, la patata più bollente:dovrà trovare il sistema per respingere le tesi della Corte dei conti sul ritardo di presentazione del rendiconto della Lega (alla fine è stato trasmesso con qualche giorno di ritardo) e soprattutto chiedere a ciascun gruppo di meglio documentare le spese contestate. A sera, Ruffato ha dettato una breve nota nella quale definisce «riprovevole» il deposito su internet dell’ordinanza prima ancora della notifica agli interessati: «Non ho ancora visto gli atti perchè non è stato ancora consegnato alcun documento né al consiglio né ai gruppi. Considero comunque riprovevole e scorretto che l’ordinanza sia stata resa pubblica prima di comunicarla agli organi interessati. Da quel che so non è stata contestata alcuna spesa personale di alcun genere e si tratta di contestazioni molto opinabili».
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