Guerra: «I Google Glass? Ci hanno chiamato loro»

Il top manager di Luxottica agli studenti Bocconi: «Noi contattati dagli americani» E sulla crisi: «Dopo un ventennio alla ricerca di scorciatoie, ora bisogna rischiare»

MILANO. «La cosa bella è che la telefonata ce l'hanno fatta loro». Andrea Guerra, amministratore delegato di Luxottica rivela un dettaglio curioso dell'accordo con Google per gli occhiali tecnologici Google Glass: è stato il colosso di Mountain View a cercare l'azienda di Agordo per proporre una collaborazione sul nuovo prodotto e non viceversa. In un incontro a Milano con gli studenti della Bocconi, organizzato per presentare un accordo di Luxottica a sostegno di borse di studio dell'ateneo, il manager spiega che «quelli di Google non potrebbero essere più diversi da noi come provenienza. Ma quando si lavora a un progetto siamo tutti uguali». «Non dobbiamo avere paura della diversità, anche l'industria non ha più i confini di 20 anni fa», aggiunge Guerra.

L’incontro alla Bocconi è stato l’occasione per alcune considerazioni sulla crisi e sulle strade per uscirne. «Bisogna tornare a dare valore all'essere imprenditore, come negli anni '60. E non fare come certi imprenditori che si comprano la Ferrari e poi un giornale», invece di continuare a far crescere la propria azienda. E la ricetta per il rilancio dell'Italia, secondo Andrea Guerra, «passa dall'assunzione del rischio, dopo un ventennio alla ricerca di scorciatoie». Il risultato è che oggi «in Italia uno nasce imprenditore mentre all'estero è più facile diventarlo». «Dobbiamo fertilizzare il terreno per la creatività e l'innovazione», spiega il manager agli studenti della Bocconi. Guerra, considerato vicino al premier Matteo Renzi, evita di commentare l'attualità politica mentre, interpellato sulle tensioni sullo spread Btp-Bund in vista delle elezioni europee, replica: «Se una guarda ai numeri tutti i giorni è un pallottoliere. È importante piuttosto capire come costruire l'Europa vera, non legata solo all'euro e al controllo dell'inflazione».

Guerra ha parlato alla Bocconi, come si diceva, per presentare un accordo con l’università milanese. L’idea di Luxottica è di trasferire all'università l'idea di welfare già proposta ai suoi dipendenti italiani, diventando partner sostenitore e finanziando per cinque anni tre programmi di studio internazionali e il progetto “Una scelta possibile”, avviato per consentire a studenti provenienti da contesti di disagio sociale ed economico di frequentare la Bocconi senza pagare le onerose rette. «Investiamo nella formazione avendo a mente due idee. La prima è la cittadinanza del mondo: rendere l'Italia un terreno aperto non può che produrre ricchezza. La seconda la serenità delle famiglie: siamo partiti dai lavoratori dei nostri stabilimenti col welfare Luxottica perché ci sta a cuore l'uguaglianza delle opportunità», osserva Guerra, spiegando che comunque il welfare dell'azienda «è legato alla qualità».

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