I ladri colpiscono anche Panatta: è il quarto furto al Racquet Club

È il quarto colpo in tre anni, oltre a quello nel ristorante della struttura. Il campione: «Scoperto la mattina. Amarezza? Tutto il mondo è paese»

Fabio Poloni
La polizia all’ingresso dell’Adriano Panatta Racquet Club di via Maffioli a Treviso
La polizia all’ingresso dell’Adriano Panatta Racquet Club di via Maffioli a Treviso

Tre anni di attività, appena festeggiati. Quattro furti. Primato davvero fastidioso. I ladri hanno colpito la scorsa notte il Racquet Club del campione romano, ormai trevigiano d’adozione per amore e per affari. Ieri mattina, alla riapertura, l’amara sorpresa e la chiamata alle forze dell’ordine.

Sul posto, già dalle 8 del mattino, la polizia di Stato con agenti delle volanti e con la scientifica a caccia di eventuali impronte o tracce lasciate dagli intrusi. Un lavoro minuzioso, durato ore, con il preciso obiettivo di non lasciare nulla di intentato per individuare gli autori. Gli agenti hanno perlustrato l’area della palestra e degli spogliatoi alla ricerca del punto di ingresso dei ladri, mentre gli uomini della scientifica hanno rilevato le impronte sui registratori di cassa presi di mira.

Poca roba, il bottino: in pratica, solo il fondo cassa. Più il fastidio per l’ennesima intrusione: tre, in questi altrettanti anni di attività, hanno riguardato il tennis club, un’altra l’adiacente ristorante che fa parte della struttura di via Giuseppe Maffioli. Difficile pensare a una banda di professionisti.

Adriano Panatta

«Abbiamo la vigilanza, che era passata a controllare poco prima delle 23 – racconta Adriano Panatta – e qualche minuto dopo è scattato l’allarme, così la vigilanza è tornata a controllare ma non ha trovato nessuno, solo la porta aperta sul lato dei campi da tennis. La mattina, alla riapertura, l’addetta alla cassa ha scoperto che era stata svuotata». Nessuna infrazione, dice Panatta, «stiamo cercando di capire come siano entrati». Amarezza? «Tutto il mondo è paese».

Anche nei precedenti episodi i furti erano stati di modesta entità: il fondo cassa, le monetine delle macchinette per le bibite, letteralmente devastate. Anche nel ristorante erano stati portati via gli spiccioli e le mance, e lasciate lì bottiglie di vino di valore ben superiore della refurtiva in contanti e monetine.

L’ultimo degli assalti, prima di quello della scorsa notte, era successo ad agosto di quest’anno. In quel caso, i due autori erano stati arrestati dopo una lunga striscia di colpi in tutta la città: si trattava di un uomo di 31 anni e di un altro di 43, entrambi italiani.

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