Il Consiglio non lavora ma costa un milione

Per i 63 “inquilini” di Palazzo Ferro Fini indennità mensile di 8 mila euro fino a giugno anche con le sedute  sospese

PADOVA. Il calendario dei lavori è una malinconica pagina candida. La seduta che doveva svolgersi ieri e oggi è stata revocata e rinviata di una settimana. La Segreteria generale e l’ufficio Affari giuridici e legislativi hanno suggerito ai timonieri dell’assemblea veneta di adottare solo «atti necessari e urgenti, dovuti o costituzionalmente indifferibili». Insomma, in queste settimane di campagna elettorale, Palazzo Ferro Fini è un grande “corridoio dei passi perduti” dove si fanno scommesse sulla percentuale dei consiglieri che, dopo il 31 maggio, torneranno ad accomodarsi sugli ambiti scranni.

Anche nei prossimi due mesi, comunque, l’ufficio paghe del Consiglio regionale continuerà comunque a garantire gli stipendi ai 60 inquilini eletti dal popolo (cui si è aggiunto Francesco Piccolo, supplente di Renato Chisso, coinvolto nell’inchiesta, il quale dal 31 maggio 2014 risulta sospeso dalle funzioni ma non dall’indennità, che pure viene decurtata). E nel capitolo degli “stipendi” erogati figurano anche quelli dei due assessori esterni: il titolare della Sanità Luca Coletto e la responsabile dell’Economia e Sviluppo Marialuisa Coppola, che è decaduta da consigliere il 28 novembre, surrogata da Renzo Marangon. Fatti i conti, a spanne, ogni consigliere costa mensilmente, in media 8.500 euro netti. Il che significa, complessivamente, 544.000 mila al mese; fino all’insediamento del nuovo consiglio, l’assemblea in carica costerà, insomma, oltre un milione di euro.

Le indennità verranno riconosciute agli uscenti almeno sino alla prima settimana di giugno. L’articolo 3 della legge regionale 5/2012 (“Norme per l’elezione del presidente della giunta e del consiglio regionale”) stabilisce che «i consiglieri e il presidente della giunta regionale entrano in carica all’atto della proclamazione». Che, cinque anni fa, avvenne all’incirca una settimana dopo il voto.

Lo Statuto del Veneto (la legge regionale statutaria n. 1 del 17 aprile 2012) prevede invece, all’articolo 35, che «la prima riunione del Consiglio regionale ha luogo non oltre il decimo giorno dalla proclamazione degli eletti su convocazione del consigliere anziano. In caso di mancata convocazione entro tale termine, il Consiglio si intende convocato d’ufficio per le ore dodici del primo giorno non festivo della settimana successiva». Va da sè che «fino al completamento delle operazioni di proclamazione degli eletti sono prorogati i poteri del precedente consiglio».

Ma quanto costa il Consiglio regionale? Gli incarichi meglio retribuiti sono quelli del presidente della Giunta e del presidente del Consiglio che hanno diritto a un’indennità lorda di 13 mila 800 euro così compostA: 6.600 di indennità di carica; 2.700 di indennità di funzione; 4500 euro di rimborso delle spese per l’esercizio del mandato. Il che si traduce, al netto, in una busta paga di circa 8.500 euro.

Lo stesso importo (6.600 euro lordi) d’indennità di carica viene attribuito indistintamente a tutti i consiglieri. Cambia invece l’indennità di funzione: 2.400 euro per i vicepresidenti del Consiglio e della Giunta e per gli assessori (compresi gli esterni): stessa cifra per i presidenti dei gruppi e delle commissioni consigliari e per i segretari dell’ufficio di presidenza. “Solo” 2.100 euro vanno ai vicepresidenti dei gruppi e delle commissioni consiliari, ai segretari delle commissioni e ai revisori dei conti.

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