Il film su Ennio Doris al cinema, ecco tutti gli attori veneti coinvolti
Da Ennio bambino interpretato da Antonio Nicolai di Agna al pizzicagnolo del paese che ha il volto del padovano Simone Toffanin: il Veneto al cinema dal 15 al 17 aprile e poi in tivù

Infanzia, giovinezza, maturità, che si intrecciano e si richiamano, attraversando oltre cinquant’anni della vita di Ennio Doris. Quella innanzitutto privata, trascorsa per lo più a Tombolo, che nelle scene assume il sapore rurale del centro storico di Portobuffolè, accoglie l’arrivo delle prime automobili ad Este, e riposa lo sguardo nelle incursioni campestri a Ca’ Corniani di Caorle.
Ma sono i corpi, i volti, le voci, autenticamente cadenzate, degli attori veneti che rappresentano lo spirito di “Ennio Doris - C’è anche domani”, biopic sul fondatore di Banca Mediolanum, diretto da Giacomo Campiotti e nelle sale italiane come evento speciale da lunedì 15 a mercoledì 17 aprile, dopo l’anteprima (10 aprile) subito in testa al box office con 20mila presenze. In autunno sarà trasmesso in tivù, su Canale 5.
Il dodicenne di Agna (Padova), Antonio Nicolai, è stato scoperto dallo stesso Campiotti per la serie “La Sposa”, e il regista lo ha richiamato in questo film nella parte di Ennio bambino.
Daniel Santantonio arriva invece da Vittorio Veneto, e da ventiquattrenne esordisce sul grande schermo nelle vesti di Doris giovane, portando entusiasmo e determinazione come benzina al motore del cambiamento, prima di lasciare il testimone a Massino Ghini, l’imprenditore ormai ricco e famoso, ma che non si è dimenticato da dove viene.
Come lui amo la bici e Tex

«Ennio da piccolo non era poi tanto diverso da me», racconta Antonio Nicolai, «anche lui amava andare in bicicletta, viveva in campagna, aiutava la mamma nelle faccende domestiche e adorava leggere i fumetti. Anche io, dopo aver fatto il film, mi sono appassionato a Tex come Ennio! Dalla sua storia ho capito quanto sia importante impegnarsi per realizzare i propri sogni e aiutare gli altri. Sono stato felice di aver incontrato la famiglia Doris, che mi ha fatto sentire uno di loro».
I miei genitori come quel falegname: le mani segnate dal lavoro

Anche per Daniel Santantonio le esperienze di Doris giovane risuonano nella sua vita personale. «Nella scena che fonda l’impegno di Ennio Doris come consulente finanziario» spiega l’attore, «incontra un falegname con le mani piene di calli: attraverso i suoi risparmi gli stava affidando le fatiche di un’esistenza sacrificata al lavoro per il bene della famiglia. In quel momento iconico del film ho rivissuto una scena iconica della mia vita, perché i miei genitori sono operai, e anche loro hanno le mani segnate dalla fatica. La grandezza del Veneto che porto sullo schermo è proprio questa, le radici che ancora oggi ci portiamo dentro, nonostante tutti cambiamenti degli ultimi cinquant’anni”.
Dalla mamma al pizzicagnolo
Accanto ai tre protagonisti che danno il volto a Ennio Doris (a cui aggiungiamo Lucrezia Lante della Rovere, Lina Tombolato, sua la moglie) ci sono una serie di ottimi comprimari, che in un film corale come “C’è anche domani” contribuiscono in modo determinante alla riuscita del prodotto cinematografico. Dalla mamma di Ennio, la veneziana Claudia Marchiori, alla sorella quindicenne, Sveva Bassan di Treviso (tra i protagonisti del nuovo film di Marco Tullio Giordana, “La vita accanto”), all’amico Aldo, che attraversa con lui le tre fasi della vita, con i volti di Alessandro Dalle Crode, 14 anni, di Maser, Roberto Gudese di Arzignano, e Diego Ribon.
Massimo Doris è invece il veronese Eugenio Franceschini, Claudio Cagliari, il collaboratore personale di Ennio Doris, ha invece l’espressione ingenua del trevigiano Marco Sartorello, e tra gli amici del bar ci sono il veneziano Alessandro Bressanello e il padovano Carlo D’Addio.
La più piccola su set è stata invece Alice De Zen, sempre di Padova, di un anno e mezzo, per rappresentare Sara Doris bambina, mentre il fratello Massimo, all’età di 4 anni, è Carlo Favero, scovato a Borso del Grappa (Treviso) dal Centro Mira Project, che ha curato il casting sul territorio.
Vedremo fare capolino anche il volto di Giulia Briata, padovana (la mamma dello spot “La pesca” di Esselunga), nel ruolo della zia di Lina Tombolato, ma anche Davide Stefanato (Treviso) che fa il cassiere della banca, Paolo Favaro (Venezia), il barista di Tombolo, e Simone Toffanin (Padova), il pizzicagnolo del paese.
Eccoli





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