Il Leone sale sul ring
Vince "The Wrestler" di Aronofsky e Rourke. L'Italia si consola con Orlando miglior attore

Mickey Rourke e Darren Aronofsky
Ha vinto Mickey Rourke. La giuria, per i vincoli del regolamento, non ha potuto assegnargli la Coppa Volpi per il miglior attore protagonista, ma il trionfatore della 65ª Mostra del Cinema è lui, e il Leone d’Oro a The Wrestler assegnato ieri da Wenders e soci, poggia interamente sulle sue spalle da lottatore. «Il premio va anche a un attore straordinario come Mickey Rourke», ha infatti detto, a scanso di equivoci, il presidente della giuria - in smoking da carabiniere, ma senza il cappello d’ordinanza - annunciando il Leone d’Oro per il suo film e invitandolo a salire. E chiedendo contemporaneamente dal palco della Sala Grande, nella serata finale alla Mostra, «di cambiare il regolamento che vieta sovrapposizione tra i tre premi maggiori e le Coppe Volpi per l’interpretazione. In alcuni di noi giurati ci sono cuori infelici, insoddisfatti».
Più tardi ha aggiunto: «Non accetterò mai più di essere in una giuria per il resto della mia vita. Questa esperienza è stata fantastica, ma il lavoro è troppo duro. So che questa sera ci sono dei cuori spezzati, che qualcuno è infelice ed inoltre, come responsabile della giuria, non sono riuscito a dare tutti i premi che avrei voluto». E’ apparso chiaro a tutti che senza i vincoli del regolamento, Leone d’Oro - a sorpresa - e Coppa Volpi sarebbero andati entrambi al film di Rourke, anche se per il primo premio ha a lungo lottato anche Teza di Halle Gerima, risarcito poi con il Premio della Giuria e un’Osella per la sceneggiatura. Esclusi invece dal palmarés finale film pur tenuti in considerazione dalla giuria film come Vegas di Naderi, Rachel Getting Married di Demme e lo stesso Ponyo di Miyazaki. Gli sforzi di Wenders e di Valeria Golino (con il direttore Marco Müller a distanza) non sono invece riusciti a far rientrare nella platea dei premi il film di Marco Bechis. Del mancato premio a Rourke ha beneficiato un felicissimo e un po’ nel pallone Silvio Orlando (non scendeva più dal palco), premiato con la Coppa Volpi per la sua interpretazione ne Il papà di Giovanna di Pupi Avati, che con stralunata schiettezza, così si è rivolto alla giurata italiana Valeria Golino: «Valeria, non so come hai fatto a convincerli».
Ma, tornando a Rourke, è stato lui a fare il protagonista sul palco, prendendo il microfono per ringraziare giuria e Mostra, con Aronofsky - che ha voluto dedicare il premio a tutti i lottatori di wrestling e che due anni fa era stato “maltrattato” dal Festival per il suo The Fountain - a fargli da spalla. «C’è un film con una performance che ci ha spezzato il cuore e quando pensi a qualcosa del genere pensi a Mickey Rourke», ha detto Wenders. L’attore ha ringraziato, confortando «la fantagiuria per aver preso la decisione giusta». Ma bella anche la piana emozione del regista etiope Haile Gerima, che ha ringraziato tutti per l’Osella ricevuta e, richiamato sul palco per il più importante Premio alla Giuria, ha detto: «Grazie ai giurati, perché mi ero dimenticato di ringraziare il mio operatore italiano Mauro Masini, ci ero rimasto male, e questo secondo premio mi dà la possibilità di farlo ora».
Altro beneficiato è stato il film russo Paper Soldier, premiato con il Leone d’Argento e con un’Osella per la fotografia. E dal palco il regista - “tradotto“ da una Xsenia Rappoport, madrina della serata un po’ sbadata - ha voluto ringraziare «il mio amico Vasilij, che ha venduto il suo appartamento per finanziare il film». Resta nella memoria della serata l’emozione sincera della giovane attrice Jennifer Lawrence che ha quasi pianto nel ritirare la Coppa Volpi per la sua convincente interpretazione in The Burning Plain di Guillermo Arriaga. Grande anche l’emozione dell’«esordiente stagionato» - come lo ha definito il premiatore Massimo Ghini - Gianni Di Gregorio, quasi 60 anni, vincitore del Premio De Laurentiis - Leone del futuro, regista del piccolo gioiello Pranzo di ferragosto con le “sue“ vecchiette protagoniste (età media 88 anni). «Ci ha sconvolti per il soffio di giovinezza e finezza di spirito - ha commentato il presidente della giuria del premio Abdellatif Kechiche - offrendoci uno sguardo tenero sui personaggi». Felice anche Dominique Blanc, Coppa Volpi per la migliore attrice per il film L’autre, mentre il presidente della Biennale Paolo Baratta ha chiuso il Festival.
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