Il miele? È crucco. Il magico mondo delle api da scoprire a Oderzo
Il Museo di Apicoltura “Guido Fregonese” svela la storia del millenario rapporto tra l'uomo e questi insetti industriosi. Fino agli sciami dati da Austria e Germania come riparazione di guerra

ODERZO. L’intesa tra l’uomo e le api è cosa antica, di qualche millennio. E per quel che riguarda il Triveneto, la specie che oggi popola i prati in fiore è frutto di un risarcimento danni della Prima Guerra Mondiale. Globalizzazione ante litteram che il Museo di Apicoltura “Guido Fregonese” di Oderzo nel Trevigiano racconta tra teche, favi, arnie e testimonianze dirette degli apicoltori che fanno da guide volontarie.

«Le api furono regalate all’Italia da Austria e Germania dopo il conflitto del 1915-1918, erano della specie “Ape Carnica” e non della specie “Ape Ligustica” presente nel resto del nostro Paese, questo spiega perché la Carnica si sia diffusa in tutto l’arco alpino e in pianura Padana», racconta Stefano Dal Colle, presidente del polo museale. Uno spazio che tramanda cultura ed educazione dell’ambiente, ricordando ai suoi visitatori quanto gli eserciti di operaie capeggiate da regine siano fondamentali per la vita sulla Terra. «Fino a vent’anni fa ogni contadino veneto aveva un alveare in casa, era facile condurre le api, non c’erano i parassiti, i pesticidi e i cambiamenti climatici che oggi le minacciano», prosegue il presidente Dal Colle.

Stefano Dal Colle e la smielatura
L’allestimento segue le tracce dell’apicoltura nei secoli, si sofferma sui mieli prodotti agli albori della civiltà, sull’usanza dei Romani di allevare gli sciami dentro a tronchi d’albero, fino all’architettura americana detta Dadant Blatt che ha organizzato la casetta delle api con tanto di nido, melario, coprifavo e tetto in legno d’abete.
Una collana di 603 oggetti illustra tutto ciò che ruota attorno all’arte dell’apicoltura.
Il Museo, fondato nel 1995, rappresenta una dedica della città di Oderzo a Guido Fregonese, indimenticato allevatore d’api della zona, fautore della raccolta e della salvaguardia degli attrezzi del mestiere. Il percorso espositivo incarna lo spirito di Fregonese, aiuta le giovani generazioni e i visitatori “metropolitani” a entrare in contatto con la natura.
Un’arnia di osservazione consente di vedere da vicino il lavorio incessante dell’alveare, le api che a primavera portano il polline alla base, la trasformazione del nettare, una società matriarcale ordinata e infaticabile. Solo la regina, scelta dalle api operaie, potrà decidere il sesso dei nascituri tra le uova deposte. E, nello sfortunato caso in cui la regnante dovesse morire, saranno le sue operaie a scegliere l’erede al trono. Regole non scritte che vengono rispettate alla lettera. Nel caso in cui la regina muoia senza lasciare una discendenza, saranno le operaie a produrre uova al suo posto, ma nasceranno solo maschi, le cosiddette api fucaiole.

Un'arnia da osservazione
E che dire della danza messa in scena dalle api per indicare alle colleghe i fiori più prelibati. «L’arnia di osservazione fu inventata dallo svizzero Francesco Huber e trovò la sua massima diffusione nel Settecento, quando veniva posizionata negli orti delle ville per essere osservata da nobili e contesse» spiega Stefano Dal Colle, dirigente museale e presidente dell’Apat-apicoltori in Veneto.
«Il museo è di proprietà del Comune che ci sostiene. Proponiamo incontri di formazione e aggiornamento, incentiviamo chi viene a trovarci a sostenere gli apicoltori locali, invitandoli a diffidare del miele venduto come prodotto di massa» prosegue Dal Colle. Le foto ingrandite degli insetti adagiati sui fiori, le immagini dell’estrazione del miele, gli allevatori muniti di maschera, affumicatore e leva pronti a estrarre il miele riportano a gesti sempre attuali.
Museo di Apicoltura “Guido Fregonese”
Via Sgardoleri località Magera a Oderzo (TV)
www.museoapicoltura.it
Aperto tutti i giorni
prenotazione 339.7339401
o laura.bellinzani@comune.oderzo.tv.it
Ingresso gratuito
Argomenti:grandi mostre
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova
Leggi anche
Video