Il nuovo miracolo di Padre Leopoldo

Padova, il delegato pontificio ieri nella basilica del Santo ha raccontato il prodigio di una guarigione inspiegabile
BARON - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - PROCESSIONE SAN LEOPOLDO
BARON - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - PROCESSIONE SAN LEOPOLDO

PADOVA. Una semplice carezza, il miracolo della misericordia divina: all’Arcivescovo Giovanni Tonucci, delegato pontificio per la basilica di sant’Antonio e prelato di Loreto, piace descrivere così quello che è successo lunedì mattina proprio a Loreto, e che lui ha appreso la sera di martedì, al telefono.

Ancora difficile, in realtà, parlare con certezza di “miracolo”, perché la procedura parla chiaro: c’è una commissione medica che deve analizzare accuratamente la situazione, e che per il momento ancora non si è espressa. Il racconto, però, lascia senza fiato. Si parla di una donna di 38 anni di Loreto, con una grave infezione alla mascella. Aveva bisogno di un intervento chirurgico, previsto per lunedì. Succede, però, che per uno scrupolo professionale, prima di farla entrare in sala operatoria, il chirurgo decide di controllare un’ultima volta, per verificare lo stato dell’infezione. E, proprio in quel momento, scopre l’impensabile: l’infezione è scomparsa senza lasciare traccia, guarita del tutto nel giro di poche ore. Un miracolo? Forse. In apparenza non ci sono spiegazioni di natura scientifica, e l’unico commento da parte della donna riguarda il gesto di una parente prossima, la zia: prima dell’intervento le aveva accarezzato il volto con un fazzoletto, che prima ancora aveva fatto passare sulla teca di San Leopoldo (la cui teca è stata esposta nella Basilica della Casa da giovedì a domenica), nel così detto “gesto del pellegrino”.

Un fatto sicuramente speciale, che arriva in un periodo già di per sé di profonda spiritualità ed intensa devozione: nell’anno del Giubileo della Misericordia, indetto da Papa Francesco, ed anche in corrispondenza dell’ostensione delle reliquie di padre Leopoldo. Il corpo del Santo, nei giorni scorsi, è stato esposto alla venerazione dei fedeli prima a Roma (su esplicita richiesta del Papa), poi a Loreto e a Bologna. A Loreto, in particolare, è rimasto fino alla scorsa domenica, nel santuario della Santa Casa. E non sarebbe cosa nuova se il suo tocco benefico avesse portato, da lì, un atto di grazia: già in vita, a San Leopoldo di miracoli ne sono stati attribuiti centinaia, di cui tre poi regolarmente riconosciuti dalla Chiesa. In questo caso, però, un po’ di prudenza è d’obbligo: la notizia è freschissima e proprio in queste ore una commissione medica sta lavorando sul caso, per verificare la vera natura della guarigione. Intanto, in città, l’emozione è grande: tanto fra i religiosi che hanno appreso la notizia con emozione e fiducia, quanto fra i fedeli, che ancor prima di saperlo sono accorsi, in moltissimi, per chiedere la protezione del frate confessore. L’occasione, del resto è unica: per poco più di ventiquattr’ore, i due santi padovani si sono trovati fianco a fianco, riuniti del cuore della basilica cittadina.

Silvia Quaranta

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova