Il Pd: stipendi in Regione sul modello dell’Europa

PADOVA. Il Pd del Veneto, stretto nella morsa dei veleni delle primarie e della riduzione dei costi della politica, ieri ha riunito a Padova il gruppo regionale che ha consegnato alla segretaria...
PASSERINI TREVISO CONFERENZA STAMPA SEDE PD PER LA CANDIDATURA ALLE EUROPEE DI LAURA PUPPATO agenzia fotografica fotofilm
PASSERINI TREVISO CONFERENZA STAMPA SEDE PD PER LA CANDIDATURA ALLE EUROPEE DI LAURA PUPPATO agenzia fotografica fotofilm

PADOVA. Il Pd del Veneto, stretto nella morsa dei veleni delle primarie e della riduzione dei costi della politica, ieri ha riunito a Padova il gruppo regionale che ha consegnato alla segretaria veneta Rosanna Filippin una bozza di documento sulle indennità, che il governo Monti ha tagliato per decreto una settimana fa.

Mercoledì la proposta verrà ufficializzata in una lettera aperta, la cui sintesi è questa: lo stipendio del consigliere regionale dev’essere in linea con le analoghe retribuzioni in Europa. I tagli imposti dal ministro Grilli sono già stati applicati in Veneto e la prima misura da attuare è la riduzione del numero dei parlamentari, riforma attesa da vent’anni e mai attuata. Ok all’indennità unica ridotta e senza rimborsi forfettari, ma basta con il fango dell’antipolitica contro la «casta».

Renzi torna in Veneto. Giovedì prossimo il sindaco di Firenze completerà il suo tour in Veneto: dopo gli incontri di settembre a Verona, Treviso e Padova ora dialogherà con gli attivisti dei suoi comitati a Mestre, Rovigo e Vicenza. In agenda, l’11 ottobre alle 16, il primo incontro al Palaplip di Carpanedo di Mestre: a fare gli onori di casa Jessica Pavan, responsabile veneziana. Tre ore dopo, lezione-show a Rovigo con Federico Frigato che aprirà i lavori. Il clou alle 21 a Vicenza: al teatro comunale Matteo Renzi incontrerà Achille Variati. Il sindaco della città che sta vivendo una fase di grande rilancio con la mostra in Basilica Palladiana ha voltato le spalle a Letta e Bersani e si è schierato con il giovane leone «rottamatore».

Laura Puppato, (foto) che sabato ha ottenuto il via libera alle primarie, la prende con filosofia: «Se temo la calata di Renzi in Veneto? No, affatto. Anch’io sono stata a Firenze per una serata di grande partecipazione sui temi dell’ambiente e della sobrietà dei costi della politica. Matteo sta investendo molte risorse economiche, io punto di più sulla partecipazione e il volontariato e non sui format televisivi. La sfida delle primarie è appena iniziata e sarà una grande occasione per appassionare i cittadini alla politica, delusi dagli scandali e dalla corruzione».

I costi della politica. Il consiglio regionale di mercoledì è stato rinviato, Zaia e Ruffato saranno a palazzo Chigi per capire come il governo intende calare nel concreto il decreto legge che taglia le indennità. Il Pd vuole farsi trovare all’appuntamento con una proposta autorevole, per mettere fine a tutte le polemiche. Il dibattito è stato molto serrato: Ruzzante, Bortoli e Sinigaglia avevano proposto di devolvere al fondo per i disabili i contributi forfettari (2100 euro al mese per ogni consigliere) finiti nell’occhio del ciclone. «Tecnicamente non è possibile», afferma Lucio Tiozzo, «se non come atto volontario di beneficenza: se il gruppo Pd non incassa il contributo spese forfettario per ogni consigliere, le somme restano nelle casse del bilancio generale di Palazzo Ferro Fini. Siamo tutti in attesa di conoscere quale sarà il parametro base che il governo sceglierà per ricalcolare l’indennità: l’Emilia Romagna, con 5.500 euro al mese, è indubbiamente la meno costosa anche se poi vanno sommate le altre indennità di funzione, comprese le spese telefoniche che a Bologna sono a carico della Regione».

E sulla vicenda, prende posizione anche Laura Puppato: «È vero, il Paese è stanco e molte famiglie hanno perso il lavoro e quindi i nostri stipendi restano nettamente sopra la media, ma non vorrei che sotto la spinta della crisi passasse l’idea che i consiglieri regionali vanno retribuiti con 500-1000 euro al mese: c’è il rischio che solo i nababbi alla Berlusconi facciano politica. Noi abbiamo proposto che venga introdotta l’indennità modello Ue: il consigliere è pagato con un’ indennità unica, ma può contare su uno staff di segretari e uffici stampa i cui costi sono a carico delle istituzioni». (al.sal.)

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