Il portale più usato dai camici bianchi diventa a pagamento, pazienti furiosi

La salute non ha prezzo, il dialogo in rete tra medici e assistiti invece sì. Succede che Atlasmail, la posta elettronica più usata dagli utenti per ricevere e inviare gratuitamente documenti ai medici curanti, diventa a pagamento. I pazienti che vogliano continuare a trasmettere materiali ai camici bianchi dovranno abbonarsi, versando un canone annuo di 18 euro. La cifra non è astronomica ma il cambio di passo stride con l’affanno che investe la comunità flagellata dalla pandemia. Al riguardo, replicando alle vivaci proteste degli utenti, il portale Atlasmedica fa sapere che «con l’avvento del nuovo regolamento europeo sulla privacy l’invio e la gestione da parte del medico di dati sensibili via posta elettronica ordinaria è vietato» e impone la «spedizione del referto in forma di allegato a un messaggio e-mail»; ciò comporta dei costi ulteriori «e richiede un minimo contributo da parte dell’utente», che peraltro continuerà a ricevere gratuitamente i materiali inviati dal medico. L’obiezione di molti pazienti: il regolamento Ue citato risale al 2018, perché applicarlo proprio ora nel pieno dell’emergenza epidemica?

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