Il postulatore della causa: “Per papa Luciani una beatificazione senza sconti”

Conferenza stampa in Vaticano con il cardinale Stella che rivela: fra i testimoni fu ascoltato anche papa Ratzinger. E su Giovanni Paolo I: “Voleva preti senza conto in banca” 

Papa Giovanni Paolo I
Papa Giovanni Paolo I

CITTA’ DEL VATICANO. Per la causa di beatificazione di Papa Giovanni Paolo I fu ascoltato, tra i testimoni, anche Papa Benedetto XVI. Ratzinger è infatti tra coloro che hanno effettuato deposizioni extraprocessuali con particolare riferimento al periodo del pontificato e alla morte di Giovanni Paolo I.

La testimonianza di Ratzinger «riveste un'importanza del tutto eccezionale» per «il suo finora unicum storico, in quanto è la prima volta che un Papa emette una testimonianza de visu su un altro Papa». Lo ha sottolineato il cardinale Beniamino Stella, postulatore della causa di beatificazione di Papa Luciani, in una conferenza stampa in Vaticano.

«Diciannove anni di lavoro: la causa di Papa Luciani, anche se si è aperta a 25 anni dalla morte, non è stata né più lunga di altre, né più breve e agevolata di altre, per essere lui un Pontefice della Chiesa. È stata una ricerca senza sconti: accurata, coscienziosa, scrupolosa, condotta con metodo storico-critico, sulla base di una seria e omnino plena investigazione delle fonti archivistiche, di una mirata ricerca bibliografica e di un ricco panorama testimoniale. Tutto è stato fatto secondo le regole canoniche, con scienza e coscienza da parte di chi vi ha lavorato per anni con passione e dedizione», ha detto il cardinale Beniamino Stella.

«Di Luciani metterei in evidenza tre caratteristiche: sacerdote che pregava, che viveva poveramente e che si sentiva bene con la gente. In relazione alla povertà mia madre soleva citare, talvolta, monsignor Luciani, per dire che il sacerdote non doveva avere conti in banca e libretto di assegni. Penso che lo avesse sentito da lui stesso nelle periodiche visite ed incontri dei genitori in seminario».

«Da prete, vescovo e Papa è stato capace di manifestare attraverso la sua vita la tenerezza di un Dio misericordioso e materno. La santità di Papa Luciani è importante per la Chiesa e per il mondo di oggi - ha sottolineato il cardinale Stella - perché attraverso il suo esempio siamo richiamati al cuore della vita cristiana: all'umiltà e alla bontà di chi sa riconoscersi peccatore bisognoso di misericordia, di chi vuole servire con dedizione generosa e con opere di bene gli altri, annunciando la gioia del Vangelo».

La reliquia che verrà portata a Papa Francesco nel corso della cerimonia di beatificazione, che si terrà a San Pietro domenica 4 settembre, è uno scritto autografo di Albino Luciani - Giovanni Paolo I, appunto su foglio bianco risalente al 1956. Si tratta di uno schema per una riflessione spirituale sulle tre virtù teologali - fede, speranza e carità - che richiama il Magistero delle udienze generali del 13, 20 e 27 settembre 1978. Proviene dall'Archivio Privato Albino Luciani, patrimonio della Fondazione Vaticana Giovanni Paolo I.

«Si tratta di una novità - ha spiegato Stefania Falasca, vice presidente della Fondazione vaticana Giovanni Paolo I e vicepostulatrice della causa di beatificazione - perché di solito si porta il corpo. Ma una reliquia può essere anche qualcosa che è stata a contatto con il beato e la scelta è caduta su questo scritto autografo di ordine spirituale» perché una beatificazione è anche «un messaggio destinato all'oggi».

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova