Il pranzo, i fiori, il viaggio: fasullo il sogno da 160 mila euro

Il matrimonio da favola annunciato all’Asolo Golf Club si è rivelato un “buco” da decine di migliaia di euro. Si era presentato come il principe del Liechtenstein, Giorgio Pellegrin, che assieme alla futura sposa, Sandra Ciscato, avrebbero dovuto festeggiare nel golf club più “vip” del Veneto le nozze (mai) celebrate in una chiesa di Bassano. Era stato organizzato tutto alla perfezione: 160 invitati tra amici e parenti, il ristorante dell’Asolo Golf Club che offriva le sue prelibatezze degne appunto di un principe; le bomboniere già pronte, le “sculture” di fiori e infine il viaggio di nozze in qualche isola da sogno. Spese che si aggirerebbero attorno ai 160 mila euro.
Verso metà dicembre Pellegrin si era presentato all’Asolo Golf Club di Cavaso e lì, tra uno “swing” e una palla in buca, aveva iniziato a prendere i primi accordi per il banchetto di nozze. «All’inizio si era qualificato come parlamentare svizzero», racconta il direttore del ristorante, Giuliano Polloni, «In quel periodo era venuto qui per due lezioni di golf, mi ha detto che in realtà era il principe di Liechtenstein e che il 2 di febbraio si sarebbe sposato, La data è poi slittata al 9». Come location aveva scelto proprio il paesaggio collinare della Pedemontana trevigiana. Un matrimonio che si sarebbe dovuto celebrare in tre fasi. La prima, appunto, quella nella chiesa di Bassano dove ieri alle 11.30 seduti tra i banchi stavano solo una ventina di invitati: tutti amici e parenti della sposa. «Un secondo matrimonio, diceva lui, sarebbe stato celebrato in Svizzera con 600 invitati», continua il direttore Polloni, «L’ultimo invece con 1600 invitati al palazzo del Principe in Liechtenstein, dove la sposa sarebbe poi stata incoronata principessa».
Ma qualcosa iniziò ad insospettire gli organizzatori dell’evento. «Non era chiaro in alcuni aspetti», spiega il direttore, «Ci aveva dato un acconto di 1000 euro con un assegno firmato da lei». Il saldo del ristorante, ovvero 27 mila euro, Pellegrin lo avrebbe dovuto pagare tramite un bonifico bancario 5 giorni prima del ricevimento. Ma il bonifico non è mai arrivato a destinazione: nè quello del ristorante nè tantomeno quello del fiorista, nè alla sartoria per l’abito da sposa, al negozio di bomboniere e al fotografo che si sarebbe occupato del servizio in chiesa e durante i festeggiamenti al ristorante. «Lunedì scorso quando l’ho chiamato mi aveva detto che il bonifico era partito, gli ho chiesto il numero che avrei controllato, ma si è giustificato adducendo che dalla Svizzera ci mette più giorni... Dal che ho capito che qualcosa non quadrava, conclude Polloni. Che ora dovrà decidere come rivalersi sul «principe».
Vera Manolli
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