Il principe delle truffe e il suo grosso, grasso matrimonio a Bassano

Organizza nozze da favola con una ragazza del posto e il giorno prima sparisce: restano i conti da saldare
Altran Monfalcone-22.07.2011 Presentazione nuovi giocatori Falconstar-Presidente Giorgio Pellegrin-Bar Patriot-Monfalcone-Foto di Katia Bonaventura
Altran Monfalcone-22.07.2011 Presentazione nuovi giocatori Falconstar-Presidente Giorgio Pellegrin-Bar Patriot-Monfalcone-Foto di Katia Bonaventura

BASSANO DEL GRAPPA. Passi per la pochette a misura di tovagliolo; passi, a fatica ma passi, per l’overdose di pomata sui capelli in fuga. Ma se arriva uno e ti dice che fa il pediluvio solo con lo Champagne Cristal, cosa fai: lo sposi, o lo fai ricoverare?

Lei l’ha sposato, o almeno ci ha provato: peccato che il massimo del piacere lui non lo cercasse nella vita coniugale ma nell’automontante foga dei preparativi e della messa in scena. Un mitomane: per due mesi ha costruito il più grasso e grosso matrimonio italiano che si possa immaginare, un grottesco accavallarsi di fiori, set fotografici, parenti in pullman e inviti con simbolo nobiliare. Alla vigilia, si è vaporizzato: di lui restano una fotografia, un curriculum imbarazzante, decine di migliaia di euro da pagare qua e là, e una certa Sandra, di Bassano, che stamattina pensava di svegliarsi principessa e invece non ha la fede al dito, non ha la corona in testa e ha un certo numero di creditori alle calcagna.

Bassano del Grappa: qui, ieri mattina, doveva celebrarsi il clamoroso matrimonio tra Giorgio Pellegrin, principe del Liechtenstein, con Sandra, impiegata in una ditta locale. La leggenda vuole che il primo incontro sia avvenuto sul Ponte di Bassano, le malelingue parlano di siti per incontri. La scintilla in autunno, a metà dicembre lui chiede la sua mano, lei accetta la proposta e anche la corona di principessa che, dopo le nozze, le spetterà di diritto.

Cominciano i preparativi. Il principe porta la sua bella borghese al golf club di Asolo, per prendere lezioni: ti piace il posto, cara? Certo, caro. Detto e fatto, si prenota il pranzo di nozze per 160. Fa 27 mila euro, compresa la band per le danze. Che fiori ti piacciono, cara? Detto e fatto, ecco l’addobbo per la chiesa di Ca’ Baroncello di Bassano. Fa 12 mila e 500 euro. Una principessa non va all’altare senza damigelle, cara. Certo che no, caro. Da “Nicole Sposi” adesso non sanno cosa farsene del vestito di lui, di quello di lei, e di quelli delle dieci povere innocenti alle quali, in un crescendo rossiniano, era stata imposta anche “la pelliccetta”. Oddio, le bomboniere: 160, seimila euro.

E l’addio al celibato di lui, e l’addio al celibato di lei: negli ultimi due mesi, Giorgio e Sandra non hanno fatto altro che correre da una parte all’altra, a promettere molti soldi e a spenderne molti meno in acconti, quasi sempre Sandra poi perché questa tecnologia italiana, così plebea, si rifiutava di riconoscere la carta di credito tutta dorata di lui. Rimediava lei: a “Nicole Sposi” ha lasciato un acconto da 980 euro.

Inezie: un mondo da sogno l’aspettava. Prima il matrimonio a Bassano con la cerimonia a Ca’ Baroncello, 60 invitati lei, 120 lui in arrivo dalla Svizzera. Servizio d’ordine privato, sposo che atterra con l’elicottero, partenza dalla chiesa in limousine direzione Asolo Golf Club per il banchetto. Prima notte in attico da 400 metri quadrati a Bassano, la domenica a Venezia con al seguito il fotografo Tommy (preventivo 40 mila euro) per arricchire l’album di nozze. Quindi, via verso la Svizzera con i parenti, festa in castello per 600 (con Tommy appiccicato), e finalmente l’arrivo a Vaduz (Tommy compreso) per la cerimonia di incoronazione della Principessa Sandra: mille e 600 invitati, fuochi artificiali d’ordinanza.

Negli ultimi tre o quattro giorni, dicono che Sandra avesse dei dubbi, soprattutto perché i parenti di lui non arrivavano e il principe diceva che erano «in corriera, bloccati alla dogana Svizzera» come un carico di bovini all’epoca di mucca pazza. I ristoratori coinvolti sentivano puzza di bruciato, e non dalle loro cucine.

Erano in venti ieri mattina, ad aspettare il principe e la quasi principessa davanti alla chiesa: tutti invitati di lei. Sandra si era data, di Giorgio non si hanno più notizie: come quella volta, due anni fa, che a Monfalcone aveva comprato la maggiore società di basket, la Falconstar, promettemdo la cancellazione di un passivo da 400 mila euro, investimenti, la vittoria del campionato, sponsor e, crepi l’avarizia, un nuovo palasport. Dopo tre mesi, la società era cancellata dal campionato, e di Pellegrin non c’era più traccia.

Mitomane, ok. Ma, Sandra: la mamma non ti aveva detto niente?

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