Il proprietario del Danieli arrestato per bancarotta

L’immobiliarista romano Statuto e il suo braccio destro Negroni ai domiciliari il fallimento della società Brera nel mirino dei magistrati della Procura di Roma
Italy, Venice, San Marco, Hotel Danieli
Italy, Venice, San Marco, Hotel Danieli



Arrestato a Roma per bancarotta l’immobiliarista Giuseppe Statuto, che con la sua catena del lusso è proprietario anche dell’hotel Danieli a Venezia. I finanzieri del Comando provinciale di Roma hanno emesso la misura cautelare degli arresti domiciliari, firmata da Flavia Costantini, gip del Tribunale capitolino, nei confronti del noto immobiliarista che con le sue aziende possiede numerosi hotel di lusso in tutt’Italia.

Giuseppe Statuto, 51 anni, e il suo “braccio destro” Massimo Negroni, 64 anni, sono ritenuti responsabili della bancarotta fraudolenta della «Brera srl». A fronte della crisi del comparto immobiliare, il gruppo Statuto ha orientato il proprio business sulla gestione di alberghi di lusso come il Four Seasons e Mandarin di Milano, appunto il Danieli di Venezia e il San Domenico Palace di Taormina.

Dagli approfondimenti investigativi condotti dal Nucleo di polizia economico-finanziaria, è emerso che gli arrestati avrebbero distratto dal patrimonio della fallita società oltre 8 milioni di euro, relativi a un credito vantato verso la società controllante, la «Michele Amari Srl», trasferendolo fittiziamente a due società con sede in Lussemburgo appartenenti allo stesso gruppo e rendendolo - com’è scritto nel provvedimento - «di fatto irrecuperabile, mediante un complesso intreccio di negozi giuridici fraudolenti, indice dell’elevata professionalità degli indagati».

In particolare, il credito, inizialmente costituito da somme giacenti su un rapporto di conto corrente cointestato alla «Brera» e alla «Michele Amari», sarebbe stato «trasformato - spiegano ancora gli investigatori - in un finanziamento fruttifero infragruppo concesso, in successione, a due persone giuridiche anonime lussemburghesi con una situazione economico-patrimoniale estremamente compromessa». Tale condotta non è stata occasionale o sporadica - sottolinea il gip Costantini nell’ordinanza - in quanto rientrante in un più ampio disegno criminoso attuato mediante la «creazione di società a mero scopo speculativo, le quali sono state sistematicamente e in maniera preordinata portate al fallimento, come di fatto sta avvenendo per numerose società del gruppo Statuto».

I fatti contestati a Statuto e Negrini - accusati di aver occultato parte della documentazione contabile - avrebbero provocato il dissesto e il successivo fallimento della «Brera», dichiarato nel 2016, con un passivo pari a 32 milioni di euro, gran parte dei quali nei confronti del fisco. La struttura veneziana aveva rischiato il crack per il debito contratto con il Fondo Apollo. La finanziaria aveva richiesto la restituzione dell’investimento in Danieli Property - la controllata del gruppo Statuto che aveva acquisito l’albergo - per far fronte alla mancanza di liquidità legata alle vicende del Monte dei Paschi di Siena.

Statuto con la Danieli Property nel 2005 aveva acquistato l'hotel Danieli per 242 milioni dalla Starwood e si era poi trovato a dover sanare il debito contratto con il Fondo Apollo per 94 milioni.

A finanziare l’operazione era stato un alto hedge fund con sede a Londra, The Children’s Investment Fund (Tci), che aveva già acquistato 70 milioni di debiti in sofferenza contratti per l’acquisto della struttura. Statuto aveva annunciato un piano di rilancio dello storico albergo veneziano che nel 2017 ha fatturato 37 milioni di euro. Si tratta di capire ora cosa accadrà della proprietà dell’hotel Danieli.





Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova