Il rave amaro di Luna Rosso: denunciata la figlia di Mr Diesel

Fermata dalla Stradale nel Veneziano, denunciata per detenzione di droga. In macchina con “due sconosciuti”

VENEZIA. Ventotto maggio scorso ore 22.30. Una pattuglia della Polstrada segnala l’alt a una Multipla Fiat che viaggia lungo la A57 nel territorio di Quarto d’Altino.

Sarà un caso, più probabile una soffiata. Al posto di guida e in quello del passeggero due veneziani (un 44enne pregiudicato e un 56enne), sul sedile posteriore due ragazzine vicentine, una 17enne con l’amica del cuore, 19 anni appena e un cognome importante.

È lei, Luna Rosso – figlia del re del casual, mister Diesel Renzo Rosso, originario di Brugine e bassanese d’adozione – ad attirare l’attenzione degli agenti.

È in uno stato psicofisico alterato, la bocca impastata, le pupille dilatate e un atteggiamento “sopra le righe”. Invitata ad aprire la borsetta, consegna subito la pochette di pelle nera: al suo interno una mini-farmacia-portatile-pronta all’uso con 7 confezioni contenenti una polvere di sospetta ketamina (un peso singolo dai 0.434 ai 0.870 grammi lordi); 4 pasticche di sospetta ecstasy e ancora un involucro in cellophane con presunti cristalli di Mdma, una droga sintetica (metanfetamine) con spiccati effetti eccitanti, la più usata in discoteca tra i ragazzini per dimenticare fatica e pensieri; un involucro con sospetta Lsd (0.222 grammi lordi) oltre a 3 cannule per inalazione di polveri e 465 euro in contanti.

E Luna Rosso, rampolla di una delle famiglie più blasonate del fashion italiano conosciuto e amato in tutto il mondo – dalle piazze alle star – finisce indagata per l’articolo 73 del Testo unico 309 del 1990, la normativa che disciplina la materia relativa alle sostanze stupefacenti.

La droga viene messa sotto sequestro.

«Quei due? Non li conosciamo» si sono difese le ragazzine, spiegando di aver trascorso il pomeriggio in un rave-party nel noto locale “Maison Musique” ad Annone Veneto pubblicizzato anche sul profilo Facebook di Luna.

«Tenetevi la roba ma datemi i soldi che non sono tutti miei... Devo darne una parte a un amico» si sarebbe giustificata con i poliziotti la 19enne, trasferita nel comando della Polstrada e sottoposta a una perquisizione da parte di un’agente. Poi sono stati informati il pm Carlotta Franceschetti della procura ordinaria di Venezia e il pm Giulia Dal Pos della procura dei Minori.

L’amica 17enne – che non è indagata come i due veneziani – è stata affidata alla madre. Ma che ci facevano quelle due ragazzine, una erede di un marchio ormai entrato nella storia della moda, con quei due singolari accompagnatori?

«Abbiamo chiesto un passaggio in macchina fino alla stazione di Mestre» si sono giustificate le due.

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