«Il treno Vivalto non è nuovo ma rimesso a nuovo in fretta»

VENEZIA. Il treno regionale Vivalto, che alla presenza dell'ad di TrenItalia, Vincenzo Soprano, è stato inaugurato a Mestre sarebbe un treno nuovo, uscito a km zero dal ventre dell'azienda Ansaldo Breda, ma un usato rettificato e restaurato. Secondo il segretario regionale della Filt-Cgil, Ilario Simonaggio, il Vivalto rimesso su rotaia tre giorni fa non sarebbe altro che un treno locale taroccato perché, in realtà, si tratta di un convoglio, che avrebbe sulle spalle già migliaia di km, sottoposto a restyling. «Capisco che siamo già in piena vigilia elettorale, ma non è corretto né giusto raccontare favole ai cittadini, ai pendolari e agli stessi ferrovieri» attacca Simonaggio, raggiante dopo il successo che la Cgil ha conseguito nel rinnovo delle Rsu in Veneto Strade (113 voti su 216 e 4 delegati su 7). «Il Vivalto di martedì è parte di 8 convogli rivisitati che, entro la fine dell'anno, dovrebbero affiancare gli attuali 12 treni delle stessa specie che già corrono sulle linee regionali». Il Vivalto( nome ricavato dai nomi Vivaldi ed Alto perché è a due piani e messo in cantiere dopo i precedenti Minuetto ) consta di di una locomotiva E 464 e di 5 casse, tra cui una carrozza semipilotata). Trasporta sino a 600 persone ed è dotato di un portabici e di un portasci. Ogni Vivalto (nuovo) costa 8.200.000 euro. «Basta con la propaganda elettorale» conclude Simonaggio
«Il trasporto pubblico su rotaia è una cosa seria». La frecciata arriva nel giorno in cui la neoassessore ai trasporti, Elena Donazzan, dice: «Con Trenitalia stiamo costruendo un rapporto sempre più stretto e proficuo per la Regione e le esigenze del territorio».
La qualità del servizio ferroviario, per i collegamenti regionali, lascia i pendolari del Veneto orientale spesso a piedi e le proteste non sono mai rientrate: la polemica infuria. (f.p.)
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